SABAUDIA – Ad una settimana esatta dal delitto si sono svolti lunedì pomeriggio presso la Chiesa dell’Annunziata di Sabaudia i funerali di Fabrizio Moretto, il pregiudicato di 50 anni ucciso con un solo colpo di pistola calibro 7.65 in via della Tartaruga nelle campagne tra Bella Farnia e Borgo San Donato. Le esequie sono state officiate all’indomani della perquisizione compiuta dai Carabinieri presso l’abitazione dell’uomo alla ricerca di elementi utili che potessero stabilire gli ultimi giorni in vita di Moretto.
L’uomo è indagato da tempo a piede libero per l’omicidio del 28enne Erik D’Arienzo, il giovane che – secondo la Procura – sarebbe stato aggredito mortalmente lungo il ciglio della Pontina anche se l’iniziale versione fornita dall’amico Moretto parlava di una sua caduta accidentale dal suo scooter in circostanze mai del tutto chiarite. L’esito dell’autopsia sul cadavere di D’Arienzo smentì la ricostruzione fornita da Moretto, da qui la decisione dei magistrati titolari dell’indagine, i sostituti procuratori Martina Taglione e Andrea D’Angeli, di inviare i Carabinieri presso l’abitazione di Moretto per tentare di dare alcune risposte ad una serie di interrogativi che campeggiano da giorni.
L’inchiesta è avvolta da un riserbo comprensibile e sembra che i Carabinieri cercassero qualcosa che giustificasse il ruolo o la presenza di “Pipistrello” – era questo il nomignolo di Moretto – sul luogo dell’aggressione mortale ai danni di Di Rienzo. Gli interrogativi dei Carabinieri sono sempre gli stessi: Moretto è stato vittima di una vendetta o è stato eliminato un testimone scomodo di un’aggressione fatta passare inizialmente – come detto – coma una caduta come tante da uno motorino? O Moretto, pur non assistendo al pestaggio, sapesse dove e con si trovasse l’amico Erik D’Arienzo?
Di certo gli inquirenti continuano a ribadire che quella del 50enne sia stata un’esecuzione premeditata, preparata chissà da quando. Il killer potrebbe aver atteso Moretto che rincasava a casa o addirittura averlo inseguito durante il tragitto. La stessa vittima avrebbe cercato di fuggire prima di stramazzare al solo a pochi metri di distanza.