GAETA – Continua il muro contro muro tra alcuni operatori dell’ex mercato del pesce di Gaeta da una parte e l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro settentrionale. La sezione di Latina del Tar del Lazio ha emesso un provvedimento monocratico che in “audita altera parte” ha sospeso, di fatto, l’avviso del 9 dicembre scorso con cui l’ex presidente Francesco Maria di Majo assegnava 3 stalli della nuova struttura realizzata nell’ex cantiere Canaga ad altrettanti operatori del settore.
Ad impugnare il contenuto dell’avviso pubblico dell’Adsp, il terzo della serie, sono stati alcuni operatori dei rimossi (da parte del comune di Gaeta) banchi di vendita di via Lungomare Caboto che, attraverso Sara Bergamanio, hanno maturato una convinzione che si presta a non pochi motivi di dissenso: gli stalli del nuovo mercato ittico dovevano essere di esclusiva gestione degli operatori del pesce e non di rappresentanti – com’è avvenuto nell’avviso pubblicato il 9 dicembre – di aziende esterne. A dirimere questa controversia sarà il Tar nell’udienza camerale del 10 febbraio prossimo con la discussione dell’istanza cautelare attraverso la filiale di Gaeta dell’Adsp farà valere le sue molteplici ragioni di fronte alle quali gli operatori dello storico mercato del pesce di via Lungomare hanno tante ragioni per recitare un doveroso “mea culpa” nella gestione di questa vicenda.
E’ vero che l’ex Autorità portuale del Lazio, su richiesta del Comune di Gaeta e dell’Asl, realizzò con fondi propri il nuovo mercato ittico per dare un’adeguata e più innovativa sistemazione agli esercenti della popolare e storica attività di vendita. Venne istituita anche una società cooperativa ad hoc, la “Freecom”, a favore della quale venne approntata una concessione per l’assegnazione diretta del nuovo mercato ma, di fronte a tanti solleciti per il ritiro dell’autorizzazione, quella concessione divenne inefficace. L’Autorità di sistema portuale davanti a questo ingiustificato comportamento degli operatori del settore di Gaeta dovette approntare ben quattro manifestazioni di interesse per mettere a reddito una struttura realizzata con fondi pubblici e per non incorrere nel facile reato di danno erariale da parte della Procura regionale della Corte dei Conti.
Ma i fatti sono stati i seguenti: il primo bando andò deserto e non gli operatori che oggi si rivolgono al Tar non vi parteciparono, al secondo risultò concessionaria una sola operatrice a differenza di altri colleghi di Gaeta che furono esclusi per una serie di inadempienze e morosità di natura contributiva e previdenziale, il terzo ha visto l’aggiudicazione di tre dei 14 stalli ma gli operatori “sfrattati” dal sindaco Cosmo Mitrano per una serie di ragioni igienico sanitarie hanno deciso di impugnate al Tar l’esito della procedura perché gli assegnatari erano “esterni” al loro comparto. Di sicuro hanno il loro stesso mestiere e sono cittadini italiani senza alcuna distinzione.
L’avvocato Bergamani, legale dei ricorrenti, ha espresso soddisfazione per la decisione presa dal Tar che, di fatto, ha congelato la procedura per il rilascio delle concessioni ma a sbloccarle nel merito potrebbe essere il Tar il 10 febbraio quando dovrà prendere atto dell’articolata memoria difensiva dell’ufficio legale dell’ex Adsp.
Intanto i tanti osteggiati bandi pubblici (almeno nella fase iniziale) dell’ex Autorità portuale del Lazio cominciano ad essere appetibili e l’avvocato Bergamini anticipa che alla parte procedura,i cui termini sono scaduti nei giorni scorsi, alcuni suoi assistiti vi hanno partecipato: “Ora abbiamo fatto domanda di concessione per quasi per tutti i de localizzati. Siamo quindi in attesa della convocazione per l’apertura delle buste e quindi dell’assegnazione degli stalli. L’importante è che per ora, la procedura rispetto a questi soggetti che non sono delocalizzati, si sia bloccata, in modo tale che noi abbiamo la possibilità di far si che i gli stessi delocalizzati possano prendere tutta l’area, senza che ci siano soggetti terzi.”
A farsi garante degli stessi operatori dell’ex mercato del pesce di via Lungomare Caboto è il sindaco Mitrano che ha preannunciato di affrontare la problematica con il neo presidente dell’Asdp Pino Musolino che peraltro è giunto nei giorni scorsi a Gaeta per incontrare il capo dell’amministrazione comunale, il Comandante della Capitaneria di Porto Federico Giorgi ed il presidente del Consorzio Industriale del Sud pontino Salvatore Forte. Il comune di Gaeta ha sgomberato i banchi di vendita di via Lungomare ed è stato il primo a maturare la consapevolezza che la nuova struttura doveva essere dell’intero settore e non di qualcuno in particolare. O almeno e sino a prova contraria…