MINTURNO – Il “Comitato Dragut ODV” ha scritto una lettera all’indirizzo del Sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, e contestualmente all’assessore alla Cultura Immacolata Nuzzo e al delegato al Turismo Giuseppe Pensiero, per chiedere la rimozione del cartello informativo “Resti della villa di Marco Emilio Scauro” e di “armonizzarlo con i contenuti più ampi e completi presenti sul totem ‘Vivi Minturno Scauri’ “.
La richiesta giunge per “conciliare le esigenze di richiamo turistico e quelle della ricerca storica”. Il Comitato Dragaut, infatti, sottolinea che “se da una parte la tradizione storica riconduce la villa romana di Monte d’Oro ad una proprietà del console Marco Emilio Scauro, dall’altra vi è una vasta produzione documentale che smentisce e contraddice clamorosamente questo nesso diretto”. Pertanto, pur comprendendo come Comitato l’attribuzione dei resti romani di Monte d’Oro al console Marco Emilio Scauro come tentativo di “richiamo turistico (e dunque economico) ed essere quindi un portato importante per tutto il Comune”, vuol far notare che tale intento non verrebbe depauperato dalla modifica che richiedono, anzi, ritengono che: “informare il pubblico che vi possano essere altre possibilità e che vi sono altre ipotesi potrebbe costituire un potente volano per ulteriori scoperte più rappresentative e, alla lunga, rivelarsi un investimento ben più proficuo”.
“Le ricordiamo – scrive il Comitato Dragaut nella lettera – come vari importanti esponenti della cultura e studiosi, recentemente riuniti in un Convegno storico-scientifico a Minturnae, abbiano espresso la proposta di indicare i resti della villa romana di Monte d’Oro con la dicitura ‘attribuita a’, ‘cosiddetta di’ o ‘presunta di’ di Marco Emilio Scauro o – più semplicemente – ‘Villa Romana di Scauri’. Dal punto di vista archeologico, in tutta Italia, la dicitura “attribuita a” o “cosiddetta di” è perfettamente lecita e legittima”.
Concludendo: “Basterebbe questa piccola aggiunta per preservare la memoria della tradizione storica lasciando aperta la possibilità di esplorare altre ipotesi che in futuro potrebbero come già detto portare ad altre scoperte più sorprendenti e decisive”.