ROMA – Almeno per venti giorni sarà scongiurata un’emergenza rifiuti sul territorio laziale. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza che contiene una serie di disposizioni in materia e gestione dei rifiuti urbani per evitare l’interruzione del pubblico servizio dopo l’esaurimento di alcuni invasi presso la Mad di Roccasecca. La Regione ha fissato alcuni step di natura temporale e ha autorizzato sino alla data del 6 aprile il conferimento per 100 tonnellate al giorno della frazione secca della raccolta differenziata tratta dal Centro servizi ambientali di Castelforte presso la discarica dell’”Ecologia Viterbo”.
Il motivo lo mette in evidenza il presidente Nicola Zingaretti: la Provincia di Latina non ha ancora un impianto per il trattamento e smaltimento per il fabbisogno del proprio Ato. Dal 7 al 21 aprile, potranno conferire i proprio rifiuti sia quelli del Csa di Castelforte che della Saf di Colfelice. Da quest’ultimo impianto è stata deciso che 20 tonnellate al giorno andranno alla discarica di Viterbo e 80 presso quella di Fosso Crepacuore di Civitavecchia . Anche qui perché – e lo spiega la Regione – non c’è disponibilità di alcuna capacità di smaltimento in discarica nell’Ato di Frosinone
Dal 13 aprile 100 tonnellate di rifiuti al giorno dal Csa di Castelforte saranno conferite presso la discarica dell’”Ecologia Viterbo” mentre 140 tonnellate della Saf di Colfelice saranno portati fuori provincia: 100 tonnellate al giorno presso la discarica dell’”Ecologia Viterbo” e 40 presso quella di Civitavecchia.
La Regione ha raccomandato ai gestori degli impianti di Civitavecchia e di Viterbo e di garantire la massima operatività con ulteriori turni di lavoro anche nei festivi e pre festivi e alla discarica della Tuscia di applicare, in considerazione di quest’emergenza di applicare la stessa tariffa applicata dalla Mad di Roccasecca. Un monito con la sua ordinanza numero 10205 del 1 aprile il presidente ha concesso un mese di tempo alla Provincia di Latina per realizzare un proprio ed autonomo impianto per soddisfare la propria autosufficienza nel trattamento, trasferimento e smaltimento dei rifiuti e per realizzare una rete integrata e adeguata di impianti, come previsto dal decreto legislativo 152/2006.