GAETA – Del voto amministrativo di Gaeta in programma la prossima primavera si comincerà a parlare concretamente subito dopo le elezioni del 3 e 4 ottobre prossimi ma il frantumato centro sinistra cerca di ritrovare se stesso in attesa di sapere quel che sarà del suo azionista di maggioranza, il Partito Democratico. A lanciare un pesante sasso nello stagno delle divisioni e dei veleni interni è un cartello cui hanno deciso di aderire per il momento Demos, Orizzonti per Gaeta, il MoVimento 5 stelle ed il Movimento Progressista, che hanno deciso di lanciare un appello, attraverso un documento congiunto elaborato dopo alcune riunioni interne, che ha una finalità, politica e anche sociale: “ripristinare il ruolo centrale della città e di chi la vive per restituire a Gaeta e ai suoi cittadini lo slancio e la dignità che meritano”.
Per Demos, Orizzonti per Gaeta, il MoVimento 5 stelle ed il Movimento Progressista il Mitranismo dopo un decennio deve essere archiviato ed il primo affondo è già tutto un programma: “La questione morale, la rigenerazione della Casa comunale in forme nuove e aperte alla partecipazione democratica e un’efficace e responsabile progettualità devono essere il fondamento di una nuova amministrazione”. Il sindaco in carica – ed è la prima accusa che gli viene rivolta- ne avrebbe messa, secondo loro, di polvere sotto il tappeto. In sintesi “negli ultimi anni si è data priorità a creare mediaticità su Gaeta piuttosto che impegnarsi per risolvere i problemi reali dei cittadini – si legge testualmente nel documento – Le scelte portate avanti non hanno avuto un disegno di largo respiro per il futuro della città, ma hanno favorito esclusivamente alcune categorie”. Queste quattro articolazioni del disintegrato centro sinistra gaetano sono convinte che quanto prima i primi nodi arriveranno al pettine.
Sono “irrimediabili” di natura finanziaria frutto “dell’enorme debito pubblico accumulato in questi anni dall’amministrazione in carica”. “Le nostre preoccupazioni rispetto all’operato dell’attuale amministrazione sono legate – osserva l’avvocato Claudia Magliozzi di Orizzonti per Gaeta – alla mancanza di trasparenza e di legalità e anche all’atteggiamento silente e accondiscendente dei consiglieri di maggioranza totalmente incapaci di intervenire, dibattere ed esprimere le proprie opinioni riguardo a scelte che stanno cambiando radicalmente il volto della nostra città come, ad esempio le vicende dell’ ex stazione e del nuovo centro commerciale”.
Per Demos, Orizzonti per Gaeta, il MoVimento 5 stelle ed il Movimento Progressista c’è tempo per pensare alla figura del candidato a sindaco “che dovrà essere condivisa e dovrà vedere in primo piano idee, riflessioni e criteri inerenti a tale percorso di partecipazione” finalizzato alla “realizzazione di un reale progetto di cambiamento”. Le componenti di questo cartello del fronte progressista di Gaeta propongono, per esempio,”un’azione amministrativa innovativa e improntata ad uno sviluppo responsabile e sostenibile che tuteli le opportunità lavorative già esistenti sul territorio e ne crei di nuove valorizzando il nostro patrimonio ambientale, culturale e artistico attraverso anche una forte sdemanializzazione di diversi siti storico-culturali della città – si legge nel documento congiunto – Determinante dovrà essere l’impegno per un miglioramento concreto della qualità della vita che ponga l’attenzione verso i settori dell’industria, della portualità e della viabilità, anche nell’ottica di un turismo che possa essere fonte di sostentamento reale e duraturo per larghe fasce della popolazione. La nostra azione amministrativa verterà su orizzonti lungimiranti con l’unico faro del bene comune. Trasparenza, legalità e condivisione nelle scelte saranno al primo posto come principi etici da tradurre in comportamenti ed iniziative per una Gaeta dei cittadini e lontana dai meri interessi di una politica clientelare”.
Questo documento, alla luce delle sottoscrizioni formalizzate, ha palesato le divisioni esistenti nel fronte progressista che prima di essere politiche appaiono anche di natura personale e di approccio; questo appello all’unità è stato contrassegnato in partenza da parte da due defaillance. Sono state della “Comunità di valore”, che ha annunciato di voler candidare a sindaco l’ex assessore alla cultura della prima Giunta Mitrano, Sabina Mitrano – e del consigliere comunale d’opposizione Emiliano Scinicariello che aveva dato vita ad un coordinamento consiliare tra i banchi delle minoranze con Demos di Franco De Angelis, firmatario del documento divulgato dopo i primi approcci degli ultimi giorni. Sabina Mitrano ed il consigliere Scinicariello avevano avuto da ridire sulla ventilata candidatura a sindaco promossa da “Orizzonti per Gaeta” dell’avvocato Claudia Magliuzzi.
Per il consigliere Scinicariello c’è bisogno di rivedere “lo schema, vecchio, che qualcuno intende rilanciare. Il fronte progressista in questa città per essere competitivo deve guardare al centro. Mitrano ha vinto due volte le elezioni amministrative guadagnando il voto, determinante, del polo moderato di Gaeta”. Scinicariello, tra le righe, ha riproposto la necessità di affrontare e risolvere il tallone d’achille che contrassegna negativamente dal 2008 in poi l’azione politica del centro sinistra di Gaeta: il ruolo del Partito Democratico.
L’esponente di “Una nuova stagione” sogna di fare il federatore del Pd, un ruolo che pensa di svolgere anche l’ex sindaco Ds Silvio D’Amante, ma entrambi vorrebbero ma non possono avanzare di un millimetro. Il Pd, attraverso una lista civica, Gaeta Democratica, è legata grazie ad un accordo blindato con la maggioranza del sindaco Cosimino Mitrano. La sua principale esponente – il secondo degli eletti alle amministrative del 2017, Marco Di Vasta, è consigliere e coordinatore di Fratelli d’Italia – è l’attuale presidente d’aula Pina Rosato di cui Scinicariello ha chiesto pubblicamente le sue dimissioni dopo che il nome del figlio è comparso nelle carte della concorsopoli dell’Asl di Latina.
C’è tanta voglia di Pd alle prossime amministrative e, subito dopo il voto di Formia del 3 e 4 ottovre, della questione sarà interessato il commissario provinciale del partito Matteo Mauri. Ma il tipo del suo coinvolgimento dipenderà molto da cosa intenderà fare, sul piano politico amministrativo, Pina Rosato. Se decidesse di continuare a sostenere la Giunta di centro destra con una lista civica, il Pd diventerebbe a quel punto un prodotto facilmente appetibile ma solo dopo un necessario commissariamento del partito dall’Onorevole Mauri.
La soluzione di questa puzzle ce l’ha nella sua testa soltanto Cosimino Mitrano. Proporrà la sua successione ( dunque l’investitura di Cristian Leccese) proponendo ancora una coalizione con i simboli civici o per la prima volta sarà costretto a piegarsi ai desiderata di Lega e Fratelli d’Italia che vogliono vedere i rispettivi loghi sulla prossima scheda elettorale? Appena la stagione turistica a Gaeta sarà archiviata il sindaco Mitrano – come anticipato – dovrà sciogliere questi nodi. Non riguardano solo il centro destra ma anche il fronte progressista che, a fatica, insegue quanto resta di se stesso.