GAETA – Ha risposto a tutte le domande del Gip del Tribunale di Cassino Vittoria Sodani precisando che conosceva, eccome, “esclusivamente per motivi commerciali” le vittime dei suoi presunti prestiti a strozzo. E’ durato un’ora e mezzo l’interrogatorio di garanzia cui è stato sottoposto mercoledì mattina Antonio P., l’uomo di 57anni di Formia ma impegnato da anni nella ristorazione a Gaeta raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal Gip su richiesta dal Sostituto Procuratore Valentino Maisto, con la grave accusa di usura.
Antonio P. aveva ricevuto – nei giorni scorsi – la notifica di divieto di risiedere a Formia e a Gaeta (ha scelto il comune di Itri dove vivere) e avvicinarsi nei luoghi frequentati dalle sue vittime.
Assistito dall’avvocato Vincenzo Macari, l’uomo ha respinto tutti gli addebiti che gli sono stati contestati nell’ordinanza del Gip Sodani dopo le indagini congiunte svolte dai Carabinieri della tenenza di Gaeta e dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Formia. Proprio agli agenti delle Fiamme Gialle si erano rivolti le presunte vittime del ristoratore di Gaeta – alcune famiglie e attività della stessa ristorazione – accusandolo di aver effettuato prestiti usurai tra l’ottobre ed il novembre 2020, in piena emergenza Covid.
Se gli inquirenti avevano confiscato al 57enne la somma di 7400 euro – il presunto provento dei prestiti a strozzo, almeno quattro – l’indagato ha negato che fossero dazioni di danaro gravate da tassi usurai così come ha escluso che gli interessi praticati fossero quelli calcolati dalle forze dell’ordine. Tutt’altro. Secondo le accuse, invece, un ristoratore di Formia aveva chiesto un prestito di 1400 euro per far fronte ad una mancanza di liquidità per essere poi costretto a restituire ad Antonio P. la somma di 4000 euro. E’ stato costretto a farlo perché destinatario, unitamente alle altre tre vittime, di minacce di morte, alcune delle quali estese anche ai rispettivi familiari a parenti.
I Carabinieri e la Guardia di Finanza avevano chiesto per il 57enne ristoratore di Formia ma operante a Gaeta gli arresti, per Procura di Cassino dopo 10 mesi è bastato un divieto di dimora nei due centri del Golfo e di avvicinamento nei confronti delle presunte vittime. Per il Gip Sodani c’è stata la conferma dei due provvedimenti cautelari, la difesa del 57enne si è riservata la decisione se ricorrere al Riesame o di chiedere allo stesso Giudice per le indagini preliminari la revoca delle due misure.