ITRI – Nelle ultime ore sta imperversando ad Itri la polemica legata alla pedonalizzazione di parte di Piazza Incoronazione. Lo ha deciso una delibera del sub-Commissario Prefettizio Francesco Del Pozzone che, a due settimane dalle elezioni amministrative, ha deciso di adottare un provvedimento fortemente impattante sulla quotidianità dei cittadini itrani.
Il candidato sindaco di “Itri Facciamo Futuro” ed ex primo cittadino Antonio Fargiorgio interviene in questa polemica “per evitare equivoci e allontanare chiacchiericci che penso siano stati già alimentati ad arte”. L’ex sindaco di Itri polemizza apertamente con il commissario Prefettizio Del Pozzone definendosi “assolutamente contrario a questa decisione. Anzi assumiamo sin da ora l’impegno di annullare la delibera commissariale non appena saremo chiamati, grazie al sostegno degli elettori, a guidare la nostra cittadina. Riteniamo che certi progetti, così impattanti se non addirittura invasivi, vadano partecipati, condivisi, concertati con i cittadini. Vanno sentiti i residenti, ascoltati i commercianti, considerate le criticità ed obiezioni fisiologicamente connesse a certe operazioni. E poi una misura del genere non ha senso se non inserita in un contesto di pianificazione più ampio, che tenga conto della necessaria creazione di un piano parcheggi e della conseguente regolamentazione della viabilità, I progetti calati ed imposti dall’alto non ci piacciono”.
Fargiorgio ricorda poi “a chi dovesse avere la memoria corta” che l’improvvisa richiesta della riqualificazione e pedonalizzazione di Piazza Incoronazione con l’accensione (fortemente richiesta dal gruppo di Forza Italia) di un mutuo di 500mila euro, che l’avevano visto da subito contrario, “è stato uno dei motivi che non hanno condotto all’approvazione in Giunta dell’ultimo bilancio della mia consiliatura” e che, quindi, ne ha portato poi sostanzialmente a decretare la fine.
La decisione di pedonalizzare parte di Piazza Incoronazione sta “diventando un caso singolare; singolare perché un Commissario Straordinario, che dovrebbe occuparsi dell’ordinaria amministrazione, specie se chiamato a ricoprire il ruolo per soli quattro mesi, si produce- osserva l’avvocato Fargiorgio – nell’adozione di provvedimenti che meritavano e meritano valutazioni di tipo prettamente politico. La lista comincia ad essere lunga, dalla restituzione del terreno adiacente l’area archeologica (nonostante una contraria decisione del Consiglio comunale), all’imposizione della tariffa giornaliera per il parcheggio presso la stazione, infine alla delibera sulla pedonalizzazione di Piazza Incoronazione”.
“I cittadini dovrebbero interrogarsi su chi, tradendo il patto con gli elettori, ha determinato l’arrivo ad Itri del Commissario prefettizio – osserva l’ex sindaco di Itri nell’intervista video allegata polemizzando aspramente con gli altri candidati a sindaco in lizza, Giuseppe De Santis e Giovanni Agresti – “che non mancano occasione, in qualsiasi ora della giornata, di polemizzare con il sottoscritto e con la mia coalizione che, a differenze delle loro due liste, ha deciso di avviare una campagna elettorale illustrando le tante positive cose realizzate negli ultimi cinque anni e gli interventi in agenda per la prossima consiliatura per conseguire un’azione di governo all’insegna della necessaria continuità amministrativa”.
Intervista video Antonio Fargiorgio, candidato sindaco lista “Itri facciamo futuro”
Durissimo è stato anche l’atto d’accusa del candidato sindaco “Promessa per Itri” nei riguardi della decisione del vice Prefetto Del Pezzone, una scelta monocratica – osserva l’ex primo cittadino aurunco Giuseppe De Santis – “che compete al nuovo Consiglio Comunale e alla nuova Giunta”.
L’ atto, oltre a non intercettare il consenso dei commercianti, dei pubblici esercizi e dei cittadini , viene calato dall’alto in continuita’ di quanto deliberato dalla precedente giunta e da forze politiche che in passato erano con Fargiorgio e ora hanno sposato il progetto Agresti. “Per amore della verità e della trasparenza e per far comprendere quanta sia strana per alcuni la coerenza e la continuità amministrativa, si rende opportuno fare riferimento ad alcuni atti amministrativi della precedente amministrazione” – ha aggiunto De Santis.
Il primo riguarda la delibera, approvata all’unanimità, della Giunta Municipale numero 85 del 23 giugno 2017 con cui si richiedeva un finanziamento per la riqualificazione di piazza Incoronazione e di piazza Umberto Primo per un importo di 459mila euro. La stessa Giunta con la delibera 103 del 13 agosto 2019 aveva previsto di pedonalizzare parte dell’area mente il consiglio comunale con la delibera numero 16 del 31 agosto 2020 licenziava il piano triennale dei lavori pubblici in cui campeggiava la riqualificazione della piazza per un importo di 300mila euro, provvedimento, questt’ultimo, bissato dal commissario Prefettizio Del Pozzone che con la delibera numero 22 del maggio scorso, assunta con i poteri del consiglio comunale, confermava la pedonalizzazione di piazza Incoronazione.
Giuseppe De Santis partecipa anch’egli in questa polemica elettorale sostenendo come la proposta di riqualificare piazza Incoronazione nella zona sottostante il palazzo municipale campeggi alla pagina 9 del programma elettorale del terzo candidato sindaco Giovanni Agresti.
Per De Santis è stata un’iniziativa scontata, “non poteva essere altrimenti visto che tra le sue fila annovera buona parte degli assessore e consiglieri dell’Amministrazione Fargiorgio , più precisamente gli ex consiglieri Di Biase, Ciccone, Di Mattia e Ciccarelli che hanno concorso alla richiesta di finanziamento e. a dire di Fargiorgio, hanno chiesto in sede di approvazione di bilancio 2021-2023 la richiesta di un mutuo di 500mila euro. Non ci stupiremmo se in questa fase Agresti, per accaparrarsi le simpatie dei commerciati, pubblici esercizi e cittadini, dovesse dichiarare che anche lui non è d’accordo.
“Tutto è possibile – aggiunge il candidato sindaco De Santis ricorrendo al sarcasmo – Noi invece, che non abbiamo contribuito a nessuna approvazione, ci riteniamo liberi di poter chiedere al Commissario di soprassedere dal dare corso alla delibera approvata e lasciare nelle mani della prossima Amministrazione la decisione in merito, per non sperperare denaro pubblico per un intervento divisivo per i cittadini.Se così non fosse ci sentiremo ancora più legittimati, se avremo il mandato amministrativo dai cittadini di revocare l’atto, seppur legittimo, e dare voce agli operatori commerciali attraverso un confronto per dare vita ad una scelta condivisa e non imposta”.