FORMIA – Il fatto non costituisce reato. Si è concluso con un’assoluzione il processo a carico di tre medici e due infermieri della clinica privata di Formia “Casa del Sole”, relativamente alle lesioni riportate da un paziente 64enne durante lo svolgimento, l’8 giugno 2016, di un esame ecografico, l’uretrocistografia.
L’uomo aveva dichiarato di essere stato vittima di una caduta e di aver riportato un ematoma al volto, in prossimità dell’occhio sinistro, a causa del quale riportò una prognosi di cinque giorni tali da richiedere il ricovero presso la stessa struttura di via Giuseppe Paone. Il giudice monocratico del tribunale di Cassino Martina Di Fonzo ha accolto ora la richiesta di assoluzione avanzata dalla pubblica accusa e dalla difesa degli indagati condividendo, invece, la tesi del corretto operato dei medici semplicemente perchè il 64enne aveva riportato quella lesione prima che si sottoponesse all’esame finito nel mirino della Procura.
Il giorno che fu dimesso dalla “Casa del Sole” il 64enne si rivolse all’ospedale Dono Svizzero dove gli venne diagnosticata la “frattura ossa proprie del naso” accompagnata da una prognosi di 25 giorni. Questa diagnosi venne poi rettificata “in non evidenza di fratture proprie del naso” nella visita in cui il 64enne si era sottoposto il giorno dopo, il 14 giugno di cinque anni fa, presso il reparto di otorino laringoiatria dell’ospedale di Gaeta. Insomma l’attività investigativa della difesa, rappresentata dagli avvocati Pasquale Di Gabriele e Silvestro Conte, era arrivata ad un’altra conclusione: il 64enne aveva denunciato una patologia che fondamentalmente non aveva e di cui la “Casa del sole” era completamente estranea.