Omicidio volontario. Con questa ipotesi di reato il sostituto procuratore Marco Giancristoforo ha disposto il fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un cittadino indiano di 38 anni accusato di aver preso parte sabato notte alla spedizione punitiva al termine della quale ha perso la vita il connazionale bracciante agricolo di 29 anni Singh Jaseer.
Sul conto dell’uomo, regolare da anni in Italia e gestore di un alimentari tra Latina e Cisterna, gli agenti della squadra Mobile del capuologo pontino hanno raccolto molti indizi che hanno convinto il pm titolare delle indagini ad emettere un provvedimento cautelare e ad identificare molti degli aggressori piombati nell’abitazione della vittima, una vecchia casa colonica, durante i festeggiamenti organizzati per la nascita del figlio.
Il lavoro degli uomini del Vice questore Giuseppe Pontecorvo ha fatto leva moltissimo sulle dichiarazioni rese da molti stessi partecipanti alla festa che, finalizzate a identificare gli autori del delitto, sono vagliate con molta cautela dagli inquirenti. Hanno riscontrato infatti alcuni “buchi” nei racconti dei testimoni per timore di subire in futuro eventuali conseguenze e ritorsioni. Un fatto è certo. Il provvedimento di fermo di polizia giudiziaria poggia su un reato ben preciso.
Per la squadra mobile Jaseer non è morto al termine di una rissa, poi degenerata, ma di una faida all’interno della comunità indiana di Borgo Montello provocata da motivi economici. Le indagini stanno cercando di capire, inoltre, il ruolo svolto dalla vittima ma i tempi per la loro conclusione non saranno brevi. A dare molte risposte alla Procura saranno i risultati che scaturiranno dall’autopsia effettuata nel pomeriggio di martedì sul cadavere di Jaseer, sugli esami stub e anche sull’esame medico legale svolto nei confronti del 38enne fermato. Ha riportato anch’egli diverse lesioni e la frattura di un braccio. L’uomo chiedeva di essere ricoverato all’ospedale di Velletri ma i medici hanno disposto il suo ritorno a casa dove sono arrivati il giorno di Ognissanti gli agenti della Squadra mobile