FORMIA – Un solo assessore che può vantare significative esperienze amministrative, tanti volti nuovi catapultati in Giunta senza mai essere stati neppure in Consiglio e dunque democraticamente eletti ed un neo consigliere comunale di Forza Italia che, dopo aver contribuito pesantemente alla vittoria al fotofinish per soli 38 voti di scarto del sindaco Gianluca Taddeo, deve dimettersi perché ha appreso di essere ineleggibile dopo essere stato correttamente candidabile. E’ la fotografia che sintetizza la composizione della Giunta di centro destra del comune di Formia che, dopo una laboriosa gestazione di tre settimane, sarà presentata questa mattina dal neo sindaco Gianluca Taddeo al consiglio comunale nella sua attesa e curiosa riunione di insediamento.
Tutto regolare o quasi per la nomina a vice sindaco di Giovanni Valerio, il portavoce comunale di Fratelli d’Italia che, dopo essersi attivamente speso nel corso della campagna elettorale al fianco del candidato a sindaco Taddeo, sarà il suo principale braccio destro ricoprendo l’incarico di delegato al turismo. Questa nomina sintetizza la vittoria politica dell’avvocato Pasquale Cardillo Cupo che, grazie alle sue 608 preferenze personali (la lista di Fdi ne ha raccolte complessivamente 2027 permettendo l’elezione di tre consiglieri comunali), consente di centrare la presidenza del consiglio comunale e di permettere all’avvocato Valerio di diventare il “vice” del sindaco Taddeo silenziando così il resto di Fdi formiano. Un mix di strategia e di calcolo elettorale che può esternare solo chi ogni giorno deve duellare con i Pm delle procure ordinarie e delle Dda di mezz’Italia.
Le vere sorprese riguardano la Giunta. La lista civica del neo sindaco di Formia manda in Giunta tre assessori: se il Primo cittadino ha deciso di conservare ad interim la pesantissima delega all’urbanistica, gli altri due sono due volti inediti nel panorama politico cittadino. L’avvocato Chiara Avallone, originaria di Gaeta, è cognata dello storico legale del più volte sindaco Dem Sandro Bartolomeo, l’avvocato Luca Scipione, è attualmente la prima dei non eletti della lista “Taddeo per Formia” con 178 voti. Ribaltata la previsione che potesse andare in Consiglio surrogando un altro legale, l’avvocato sancosimese Luigi Rossi, pronosticabile per un posto in Giunta. Il professionista continuerà ad onorare il mandato elettorale mentre la collega Avallone si occuperà di Attività Produttive nella Giunta Forza Italia-Fdi e di quattro liste civiche.
Ritenuto vicino alle posizioni del neo sindaco di Formia è il nuovo possessore delle chiavi delle cassaforte del comune. Francesco Traversi, figlio d’arte, non è stato personalmente impegnato nella campagna elettorale conclusasi il 18 ottobre con la risicata vittoria di Taddeo ma è riconosciuto come un valido professionista nel settore contabile e finanziario e pertanto si occuperà di Bilancio di un comune che sotto questo profilo non gode da anni di buona salute.
Tutto confermato per il ritorno in Giunta per Eleonora Zangrillo, “Mrs Preferenze” di Forza Italia con 430 voti personali. L’imprenditrice dopo quattro anni tornerà al terzo piano del palazzo municipale ad occuparsi di Lavori Pubblici ma in rappresentanza di una maggioranza politica diversa, di centro destra, rispetto a quella che l’aveva indicata nel 2013 dopo aver sostenuto l’allora sindaco Dem Sandro Bartolomeo. Un esempio di duttilità e di abnegazione per coltivare il nobile sentiment “per il bene della città”. Nelle previsioni la nomina ad assessore alla Cultura e Sport di un altro avvocato, Fabio Papa. Presidente della commissione Lavori Pubblici nell’amministrazione del sindaco Paola Villa, Papa è risultato il primo dei non eletto della lista “Periferie al centro” che ha mandato in consiglio Marco Bianchini. Per lui è una riconferma dopo l’elezione avvenuta nel giugno 2018. Papa per certi versi rappresenterà in Giunta un’altra lista minore del sindaco Taddeo, Formia Vinci, che ha espresso un solo consigliere eletto, Antonio Capraro.
La vera e clamorosa sorpresa riguarda il luogotenente dei Carabinieri Pietro De Meo: abile a conquistare 598 preferenze che hanno portato importante fieno nella cascina elettorale del sindaco Taddeo, l’ex-sottoufficiale – che in vero è da poco passato Ufficiale dei Carabinieri – era in predicato di approdare in Giunta con la meritoria delega alle Politiche sociali. Ma – sorpresa delle sorprese – dovrà rimanere temporaneamente ai box. Avrebbe promosso, a livello personale, un contenzioso in materia urbanistica contro il Comune (che avrebbe dovuto rappresentare) pertanto resta fuori dalla Giunta per una corretta questione di opportunità. De Meo lascia spazio alla compagna di partito (Forza Italia) Rosita Nervino che – secondo alcune indiscrezioni – si dimetterebbe nel momento in cui il supervotato di Forza Italia avrà risolto i suoi problemi di incompatibilità. De Meo giocoforza non potrò far parte dello stesso Consiglio comunale nei prossimi cinque anni. La sua elezione non dovrebbe essere convalidata per il sommo dispiacere dei suoi 598 elettori.
Seguendo questo schema con il varo della prima Giunta Taddeo sono previste due surroghe che, di fatto, sorridono molto al capogruppo regionale di Forza Italia Pino Simeone. Gli sono politicamente molto vicini i primi due non eletti azzurri che prenderanno il posto in consiglio di Eleonora Zangrillo e dell’ineleggibile Pietro de Meo. Il primo è un volto storico del calcio formiano: l’ex direttore sportivo del Formia militante in serie C/2, Antonio Miele, ed il giovanissimo Stefano Ciccolella, figlio di Erasmo, preparato assessore ai Lavori Pubblici nell’ultima Giunta di centro destra guidata dal Compianto Senatore Michele Forte nella consiliatura 2008-2013.
Un’ultima annotazione riguarda il ruolo del consigliere anziano. Il segretario generale del comune, l’avvocato Alessandro Izzi ha informato nella tarda serata di venerdì il capogruppo consiliare di “Prima Formia” Antonio Di Rocco che spetta a lui presiedere la riunione di insediamento del Consiglio e non la più votata in assoluto il 3 e 4 ottobre scorsi Tania Forte. Il motivo? Va ricercato in un tecnicismo procedurale e normativo. Di Rocco ha conquistato più voti per essere considerato consigliere anziano. Nel senso che la Legge per questo ruolo afferma di addizionare i voti personali con quelli complessivi della lista d’appartenenza. E Di Rocco ha distanziato l’architetto Forte con l’imbarazzante (politicamente parlando dopo i veleni, tutt’altro che sopiti, della recente campagna elettorale) di sedersi vicino al neo sindaco Taddeo e di far posto al neo presidente del consiglio Cardillo Cupo. Neanche il migliore sceneggiatore di Steven Spielberg avrebbe scritto la trama di questo film fantasy… tutto formiano.