FROSINONE – Il colpo letale che provocò la morte raggiunse Willy Monteiro Duarte alla schiena e, non come sostiene la Procura di Velletri, frontalmente. Di conseguenza cambiano lo scenario omicidiario e anche i presunti responsabili. O almeno alcuni di loro. Dopo l’udienza interlocutoria di quindici giorni fa riprende giovedì alle 10.30, davanti la Corte d’assise del Tribunale di Frosinone, il processo per la morte del 21enne cuoco capoverdiano di Paliano ucciso di botte la notte tra il 4 ed il 5 settembre 2020 in Largo Oberdan a Colleferro. Saranno protagoniste le difese di tre dei quattro imputati, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi da una parte e Mario Pincarelli dall’altra.
Gli avvocati Mario e Massimiliano Pica e Loredana Mazzenga offriranno un’altra versione medico legale sulle cause che provocarono – a loro dire – la morte del cuoco di soli 21 anni. A renderle note in aula, davanti la corte d’assise presieduta dal giudice Francesco Mancini, saranno i consulenti di parte, rispettivamente i professori Diego Cirillo e Luigi Cipolloni, quest’ultimo partecipante all’autopsia eseguita per conto dalla Procura dal professor Saverio Potenza.
Le maggiori lesività sarebbe state inferte a Willy lungo la schiena e non – come sostiene la Procura di Velletri – frontalmente. Se nell’ultima udienza erano stati ascoltati alcuni conoscenti di Pincarelli che dal carcere romano di Regina Coeli ha dichiarato di avere la coscienza a posto e, dunque, di non aver ucciso il giovane di origini capoverdiane, giovedì sarà il turno di un teste citato dalla difesa dei fratelli Bianchi. Ai Carabinieri della Stazione di Colleferro ha dichiarato in una Sit che ad uccidere Willy fu un ragazzo con “la camicia bianca”. Ora questa versione, naturalmente tutta da verificare sul piano investigativo, dovrà confermarla in aula ma non su richiesta dei Pm inquirenti.
Quella di giovedì sarà l’ultima udienza per il 2021 del processo per il delitto di Colleferro. E’ assai probabile che alla ripresa del dibattimento agli inizi del 2022 i sostituti procuratori Giovanni Taglialatela e Francesco Brando formalizzeranno le loro richieste di condanna alla vigilia della sentenza.