Formia / Porto turistico “Marina di Cicerone”, tre dirigenti nei guai con la Corte dei Conti

Cronaca Formia

FORMIA – La mancata realizzazione dell’avveniristico porto turistico “Marina di Cicerone” a Formia ha provocato la messa in mora, con l’ipotesi di danno erariale, nei confronti di alcuni dirigenti del Comune. Il loro operato è finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura regionale presso la Corte dei Conti dopo un’inchiesta promossa dalla Guardia di Finanza del locale gruppo che ha monitorato la procedura, iniziata 11 anni fa, di un’opera che avrebbe dovuto realizzare, attraverso un progetto di finanza, la società romana “Gruppo Ranucci Finanziaria e partecipazione srl”.

I dirigenti del comune di Formia sono stati citati per un danno che supera i tre milioni di euro. E’ l’importo di una valanga di incarichi e di consulenze conferite, a funzionari comunali e a tecnici esterni, nell’ambito del tentativo, poi abortito, di dotare la città di un moderno approdo turistico nello specchio di mare antistante Molo Vespucci. La Procura regionale presso la Corte dei Conti con questa messa in mora ha voluto censurare l’operato dello stesso Comune che prima ha offerto la sua disponibilità tecnico amministrativa nei confronti del soggetto privato per poi finire nel mirino dello stesso gruppo imprenditoriale vicino all’ex Senatore Pd Raffaele Ranucci.

La società “Marina di Cicerone” nel corso del tempo ha fatto dietro front proponendo al Tribunale Civile di Cassino un risarcimento danni di 3 milioni e 29mila euro per la mancata realizzazione del nuovo porto turistico. Insomma per il comune di Formia dopo il danno anche la beffa, lenita da un’ordinanza dello stesso Tribunale che ha proposto alle parti di sottoscrivere un accordo bonario di quasi 500 mila euro. In effetti il Comune è stato invitato a restituire soltanto la quota incassata 11 anni fa – una sorte di fidejussione, per rilasciare – cosa mai avvenuta – la concessione demaniale. Questa richiesta venne ritirata dal gruppo Ranucci che rinunciò a realizzare il porto , oltre ad essere anti economico, alla luce del parere contrario della Capitaneria di porto di Gaeta ed il mancato arrivo della “Vas” speciale della Regione Lazio.

Di questa querelle si è occupato l’altra sera il consiglio comunale di Formia ed il neo assessore al bilancio Francesco Traversi ha tentato di rintuzzare gli attacchi dell’ex sindaco Paola Villa in ordine alla richiesta di conoscere le carte. Il comune non le ha più. Sono stati acquisite dalla Guardia di Finanza per inviarle – come detto – alla Corte dei Conti e alla Procura di Cassino che ha aperto un’indagine penale parallela al momento contro ignoti.