Il fenomeno del gioco digitale, nel nostro Paese, è in netta crescita negli ultimi anni, tanto che il tasso di partecipazione da parte dei cittadini italiani, in questo senso, risulta tra i più alti d’Europa e non è molto distante dai dati che si registrano negli Stati Uniti, in Cina o in Giappone. La Lombardia è la regione nella quale si spende di più per il gioco d’azzardo, subito dopo c’è il Lazio, specie nella parte meridionale della regione. L’avvento del casinò online ha dato un input non indifferente alla crescita del settore. Nel 2020, ad esempio, sono stati raccolti ben 49 milioni di euro grazie al gioco online. A proposito di questo, scopriamo quali sono le regole e i costi da affrontare per aprire un portale di gioco in rete.
Come aprire un portale di gioco in rete
Se vi state chiedendo come aprire un casinò in Italia, qui troverete le maggiori informazioni per farlo. Innanzitutto c’è da specificare che dare avvio ad un’attività di questo tipo non è assolutamente vietato dalla legge, come è possibile notare scorrendo un elenco dei nuovi casino online legali aperti nel nostro Paese negli ultimi mesi. La prima possibilità, dunque, è quella di aprire una propria posizione, acquistare la licenza e tutti i permessi che consentono di costruire una piattaforma idonea. La seconda è quella di collaborare con società esterne, diventare quindi sub-licenziatario di una società che, lavorando e muovendosi già nel campo, ha a disposizione la licenza e le varie autorizzazioni. La terza strada è una via di mezzo tra la prima e la seconda: essa, infatti, prevede l’apertura di una propria posizione e l’appoggio ad una società esterna, adibita alla gestione, ad esempio, delle quote delle scommesse.
Quanto costa aprire un portale di gioco online?
Abbiamo studiato e presentato brevemente le regole su come aprire un casinò in rete. Quanto costa, però, aprire un casinò online? Se come soluzione prendiamo quella di aprire un portale e di acquistare la licenza e i permessi, allora l’investimento è piuttosto elevato. Tra il 2006 e il 2008 c’è stata una forte evasione da questi princìpi, tanto che l’AAMS si è mobilitata per chiudere diversi siti ritenuti illegali e non autorizzati. Le chiusure sono frequenti. Con un recente aggiornamento, la black list dei siti non autorizzati è stata allargata a 9.166 domini oscurati. Nel complesso il dispendio di denaro per l’apertura è notevole, ma un investimento simile nasconde grandi possibilità e grandi rischi. Un proprio portale garantisce più profitti, ma allo stesso tempo la gestione di quest’ultimo, il controllo delle vincite, delle perdite e delle quote sono tutti fattori che comportano notevoli responsabilità. Un investimento più piccolo viene richiesto nel momento in cui si decide di affidarsi ad una società di terzi: in questo caso, il controllo e la gestione delle quote, delle vincite e delle perdite saranno compito della società alla quale ci si è affiliati.
Apertura di un sito in franchising: regole e costi
Dopo aver visto le basi su come aprire un casinò online, possiamo affermare che la soluzione più tranquilla e pacata resti quella di aprire un sito in franchising, che richiede un investimento contenuto e una minor dose di ansie e preoccupazioni. Il sostegno di un franchising è la modalità più richiesta da coloro che sono interessati ad aprirsi un’attività simile. La creazione del sito non è obbligatoriamente compito di chi investe dei soldi per aprirlo, può essere direttamente affidata alla società di riferimento. Non ci si può, invece, esimere dall’apertura di una partita IVA. Il costo di quest’ultima si aggira intorno ai 600-800 euro all’anno. Il prezzo da pagare per l’apertura del sito varia in base alle scelte di design che vengono fatte. Maggior assistenza si richiederà ad un web designer, maggiore sarà il costo, ma il sostegno di un grafico professionista è estremamente consigliato.