FORMIA – Emergono altri ed interessanti retroscena sui presunti brogli elettorali che sarebbero stati commessi la mattina del 18 ottobre nel secondo ed ultimo giorno del ballottaggio al termine del quale il candidato di Forza Italia Gianluca Taddeo divenne, seppur per un scarto di soli 38 voti, neo sindaco di Formia. Lo si evince dalla costituzione in giudizio formalizzata davanti il Tar del Lazio-sezione di Latina dal neo primo cittadino contro il ricorso, che in discussione il prossimo 9 febbraio, presentato dal candidato sindaco sconfitto Amato La Mura, dal consigliere comunale Francesco Di Nitto e da altri sette dirigenti della sua coalizione. Taddeo ha scelto uno dei più noti legali amministrativisti della provincia di Latina, l’avvocato Aldo Scipione, che in trentuno pagine evidenzia, da par suo, la legittimità della vittoria elettorale del 46enne dirigente del dipartimento di prevenzione dell’Asl.
Amato La Mura lo scorso novembre si era affidato all’avvocato romano Evaristo Maria Fabrizio – fa parte dello studio guidato sino alla sua nomina dal neo sottosegretario (Lega) al Mef Federico Freni, in effetti il successore dell’ex sottosegretario pontino Claudio Durigon – per evidenziare davanti al Tar irregolarità procedimentali e procedurali in 19 (numero 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 15, 17, 18, 19, 20, 22, 24, 25 e 30) delle 30 sezioni elettorali. Con una conclusione pacifica, chiedere l’annullamento del decreto di proclamazione di elezione del 19 ottobre del neo sindaco di Formia e, di conseguenza, la ripetizione del turno di ballottaggio.
I firmatari del ricorso avevano dichiarato, in effetti, illegittima l’elezione del sindaco Taddeo “in considerazione del fatto che in più del 60% delle sezioni di voto si sono riscontrate gravi violazioni della normativa elettorale e che un così alto numero di illegittimità è certamente idoneo ad alterare la validità del risultato finale e di aver inciso sulla reale volontà degli elettori”. La conclusione cui giunge Taddeo è la seguente: in gran parte delle 19 sezioni elettorali in cui sarebbero state compiute irregolarità (12 per la precisione) c’è stata l’affermazione parziale del candidato La Mura.
“E’ di palmare evidenza, quindi, che – scrive l’avvocato Aldo Scipione -le presunte irregolarità dei verbali delle predette 19 sezioni elettorali non hanno minimamente inciso e condizionato, diversamente da quanto pretenziosamente argomentato dai ricorrenti, il voto degli elettori e la reale volontà di questi ultimi”.
“Né gli stessi i ricorrenti – scrive concludendo l’avvocato Aldo Scipione per conto del sindaco di Formia – hanno fornito un qualsivoglia principio di prova idoneo a rappresentare, riguardo specificatamente alle 7 sezioni elettorali dove il Taddeo è risultato vincitore, in quali termini le dedotte presunte irregolarità hanno inciso ovvero condizionato il risultato elettorale. E ciò senza ignorare pure che il voto complessivo dei 19 seggi in discussione è stato superiore per il candidato a sindaco Amato La Mura, avendo riportato quest’ ultimo un totale di 4745 voti e il dottor Taddeo 4681 voti.”.
Sarebbe state compiute delle irregolarità ? Per l’avvocato Scipione “i motivi non possono essere dedotti in forma generica, risolvendosi, in supposizioni o illazioni tendenti ad ottenere un riesame in sede giurisdizionale, quasi d’ufficio, dell’operato dei seggi elettorali. L’onere della prova grava sul ricorrente. Una denuncia delle irregolarità in cui siano incorse le singole sezioni elettorali deve sempre essere sorretta da ulteriori allegazioni probatorie rispetto alle singole affermazioni”.
Uno dei principali vulnus del ricorso di La Mura ha riguardato la sospensione delle operazioni elettorali per almeno due ore– a suo dire – presso il seggio numero 20 (scuola elementare Gianni Rodari nel quartiere di San Giulio) dopo che il rispettivo presidente, poi sospeso dal commissario Prefettizio Tizzano, era stato a compiere un atto contrario alla Legge, e cioè a ritirare una scheda elettorale dalle mani del padre di un’aspirante consigliera comunale in lizza nello schieramento di La Mura.
L’infettivologo nel ricorso al Tar , denunciando questo black out, ha rimarcato come fossero stati “contemporaneamente diramati dei post e dei commenti social su facebook denigratori” ai danni della sua candidatura “così da influire sull’ esito elettorale”. L’inchiesta penale della Procura di Cassino è giunta ad una svolta con la consegna – come da noi anticipato negli ultimi giorni dei telefonini sequestrati al presidente del seggio numero 20, a sua svolta sostituto del rinunciatario presidente nominato dalla Corte d’Appello, e al suo interlocutore.
Il neo sindaco di Formia Taddeo offre la sua versione ricorrendo al verbale sottoscritto dall’attuale segretario generale del comune, l’avvocato Alessandro Izzi, ( nella giornata di martedì ha divorziato consensualmente con la nuova amministrazione comunale) in un report sottoscritto soltanto venti giorni più tardi, e più precisamente l’11 novembre 2021.
L’avvocato Izzi soltanto 23 giorni dopo il fattaccio scriveva alla Prefettura e alla Procura di Cassino con nota numero di protocollo 55865 che ” le operazioni di voto in corso presso la suddetta sezione elettorale, contrariamente a quanto prospettato in fatto dai ricorrenti, sono proseguite senza nessuna interruzione…Le operazioni di voto presso la sezione n. 20, tramite il Vice Presidente dott.ssa Lepizzera Maela, proseguirono sino alla chiusura del Seggio”
Ma perché questo vistoso ritardo temporale di Izzi a sottolineare che nel seggio numero 20, nonostante la sospensione del suo presidente, le operazioni elettorali si erano svolte regolarmente? Qualcosa non è filato per il verso giusto all’interno del macchinoso apparato burocratico amministrativo del comune di Formia. Lo sottolinea il legale nominato dallo stesso sindaco Taddeo. Quando stava per iniziare ormai lo spoglio, “verso le ore 13:00 – 14:00 circa, il Commissario Straordinario Tizzano ed il segretario generale Izzi, insieme ai due Sub Commissari Monica Perna e Ada Nasti, hanno (verbalmente) richiesto al Dirigente dell’avvocatura dell’ente, l’avvocato Domenico Di Russo di fornire, con urgenza, un relazione sui fatti accaduti”.
Questa relazione è pervenuta solo in data 28 ottobre 2021…cinque giorni dopo che nel consiglio comunale di insediamento il candidato sindaco sconfitto La Mura annunciava per la prima volta la sua decisione di impegnare al Tar la vittoria di Taddeo affermando molto sibillinamente …”Sono certo di non aver perso le elezioni”.
La relazione dell’avvocato Di Russo ripercorre quello che, a suo dire, sarebbe avvenuto nel seggio numero 20 il 18 ottobre scorso: “Intorno alle ore 9,30 lo scrivente veniva avvisato dal Segretario Generale circa un episodio che avrebbe visto protagonista il Presidente della Sezione 20 sita presso il plesso scolastico G. Rodari in Formia loc. S. Giulio. Si è intervenuti sul posto insieme al Segretario Generale, il Commissario Straordinario e di seguito i due Sub-Commissari. Ivi siamo stati informati da parte delle Forze dell’Ordine presenti della circostanza che il Presidente della Sezione aveva tentato di introdurre una busta all’interno del seggio contenente la tessere elettorale ed il documento di riconoscimento di un cittadino: il Presidente si giustificava dicendo di aver incaricato tale Conte Paolo [ndr. presumibilmente uno dei ricorrenti e delegato della lista “AMATO LA MURA SINDACO PRIMA FORMIA” collegata al candidato sindaco La Mura] di ritirare la tessera elettorale della propria madre per permetterle di votare, ma né la tessera né il documento appartenevano alla madre del Presidente, né la persona che aveva consegnato la busta risultava essere il Conte, ma si trattava di Delle Donne Sebino [ndr. delegato della lista “Resurgo” collegata al candidato La Mura Amato e padre di Pompea Delle Donne candidata al n. 3 della medesima lista]. L’ agente di Polizia non era riuscito ad acquisire il documento e la tessera, che il Presidente nell’ immediatezza restituiva al Delle Donne che si allontanava, ma ribadiva che non appartenevano ad Amendola Giuseppa, cioè alla madre del Presidente. A quel punto, il Commissario Straordinario in accordo con il Segretario Generale ed il sottoscritto, al fine di garantire il corretto prosieguo delle operazioni elettorali, provvedeva alla sospensione cautelare del sig. Luigi Raiola dalle funzioni di Presidente e le stesse, ai sensi dell’ art. 20 del D.P.R. n. 570/1960 venivano affidate al nominato Vice Presidente Lepizzera Maela.”
Secondo i firmatari del ricorso al Tar la vicenda del seggio numero 20 ha inaugurato una campagna denigratoria attraverso i principali canali social con cui sarebbe stato condizionamento negativamente ai danni del candidato La Mura l’esito del ballottaggio. Ecco la replica del legale del sindaco Taddeo: “Nessuna delle allegazioni offerte dai ricorrenti a sostegno della doglianza in discorso è rispondente a quanto riconosciuto in termini di principio di prova sufficiente dalla sentenza n. 32/2014 dell’ Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato. Non sono, infatti, allegazioni idonee ad integrare minimante un valido e idoneo principio di prova gli screenshot di post e commenti estrapolati da alcuni profili facebook, il link di un video, di cui è comunque ignota la genuinità e la fedeltà riproduttiva, e due dichiarazioni, a prescindere dalla loro inconferenza rispetto alla doglianza prospettata, non rispondenti minimamente (per quella di tale Erasmo Nasta sprovvista finanche di documento di identità) alle dichiarazioni sostitutive di notorietà previste dal D.P.R. n. 445/2000. “
Per il sindaco Taddeo, infine, il ricorso deve essere dichiarato nullo perchè i suoi sottoscrittori “hanno impugnato soltanto il verbale del 19 ottobre 2021 di proclamazione del Sindaco ma non quello del 21 ottobre 2021 di proclamazione dei consiglieri comunali eletti, con la conseguenza che il ricorso è improcedibile ed inammissibile per carenza di interesse”. Insomma il ricorso è inammissibile per la mancata notificata a tutti i consiglieri comunali contro interessati, circostanza quest’ultima non ritenuta veritiera perché il ricorso dell’avvocato Fabrizio è stato notificato a tutti e 25 i consiglieri comunali in carica al comune di Formia.
Del resto, soltanto i consiglieri comunali sono considerati – conclude l’avvocato Aldo Scipione i “titolari di un interesse qualificato derivante dalla posizione giuridica di vantaggio attribuita loro dalla avvenuta elezione e correlativa proclamazione da parte dell’ Ufficio Centrale Elettorale e, giammai, del sindaco, la cui posizione giuridica di vantaggio gli è attribuita dall’ elezione e dalla proclamazione avvenuta nella specie con separato ed autonomo verbale di proclamazione del 19 ottobre scorso”.