L’ecobonus sta rilanciando il settore edile nel Lazio ma i problemi strutturali del comparto restano insoluti, in testa l’alto numero di incidenti e morti nei cantieri e l’inquadramento del 65% dei lavoratori riguarda i livelli più bassi. A scattare questa fotografia dai due volti è stato il tredicesimo congresso regionale della Filca Cisl del Lazio. Gli eco bonus del governo hanno rilanciato i salari con un aumento del 20% nel 2021 rispetto all’anno precedente ed il settore con 8134 neo occupati in un anno su scala regionale e la nascita di 1380 nuove imprese sembra aver archiviato il periodo “horribilis” 2008-2020 quando furono persi oltre 50mila posti di lavoro. Discreto l’incremento occupazionale nelle province di Frosinone e Latina sono stati assunti rispettivamente 712 e 786 nuovi addetti a fronte delle 119 e 123 delle nuove imprese censite nelle due province del Basso Lazio.
Il 13° congresso della Filca Cisl del Lazio ha confermato come sia in aumento la massa salari in tutte e 5 le province. Secondo i dati delle Casse edili sono circa 591 milioni le ore lavorate nelle 5 province con un aumento pari a 133,5 milioni con una percentuale in aumento del 20%. Il sindacato ha rilanciato la necessità di realizzare un nuovo modello di riferimento di un settore che dovrà necessariamente rinnovarsi a favore di un lavoro di qualità e più sicuro per gli addetti. Per il segretario generale della Filca Cisl regionale Attilio Vallocchia serve una terapia d’urto per il settore, sempre inquinato da un continuo aumento del dumping contrattuale, stimato nel Lazio al 20 %. Il sindacato infatti censura il proliferare di contratti firmati da datori di lavoro con organizzazioni sindacali spesso non rappresentative.
Un altro importante tema è sull’inquadramento degli operai edili; quello delle costruzioni è il settore con il più alto tasso di sotto inquadramento in assoluto. Secondo il fondo pensione Prevedi il 65% degli operai è inquadrato al primo livello. Per questo “è importante intervenire – suggerisce il segretario Vallocchia – per affrontare le grandi criticità ed ingiustizie presenti nei cantieri”. Un dato preoccupante è rappresentato dalla fuoriuscita di personale del settore in questi anni: ha generato una perdita di manodopera specializzata. Mancano e non si trovano facilmente operai e tecnici specializzati e questo crea un impoverimento nel sistema impresa. Secondo i dati del Centro Studi dell’Ance di Viterbo non si trova il 52% degli addetti alle finiture ed il 60% degli operai specializzati. Di fronte a un’urgenza immediata i tempi di formazione di un tecnico specializzato sono lunghi almeno due anni. Ma anche la ricerca di operai generici trova ostacoli.
Per la Filca Cisl la patente a punti, soprattutto legata alla storicità degli infortuni ed alla storicità della regolarità’ dell’impresa, rappresenta la vera sfida per il futuro. “Se riuscissimo finalmente a creare un sistema premiale, incentivante per i contributi Inail e per l’accesso alle gare pubbliche come punteggio ulteriore ed aggiuntivo per chi applica la normativa contrattuale da sempre e non ha storicamente il verificarsi di infortuni, daremmo – ha aggiunto il segretario del principale sindacato laziale di categoria – un chiaro messaggio di favorire le imprese sane, espellendo dal mercato del lavoro chi non lavora in sicurezza e legalità”.
Per Vallocchia “oltre alla patente a punti chiediamo l’applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori presenti in cantieri, investimenti su formazione ed informazione, l’utilizzo della tecnologia per la prevenzione, maggiori ispezioni e la condivisione della banca dati tra tutti gli organi ispettivi, l’assunzione di ispettori. Servono significativi investimenti su formazione e sicurezza, per rilanciare scuole edili e Cpt e per introdurre sempre più innovazione e sostenibilità . Con una curva cosi in crescita dell’intero comparto , la questione sicurezza deve diventare una priorità diffusa. Va potenziato il ruolo degli RLST (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale) ai quali va dato più spazio da parte degli imprenditori”.
La Filca Cisl chiede di rafforzare e migliorare il corso di primo ingresso di 16 ore per i neoassunti come previsto dal contratto nazionale. Vanno messi a regime protocolli di collaborazione con gli organi ispettivi.