FORMIA – Il picco forse è stato raggiunto per quanto riguarda la quarta ondata ma sarebbe deleterio e gravissimo abbassare la guardia nella lotta alla pandemia. C’erano ancora gli operai al lavoro lunedì mattina quando la direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli, accompagnata dal direttore sanitario del polo ospedaliero sud dell’Asl Pino Ciarlo, dal responsabile del distretto socio sanitario Antonio Graziano e dal dirigente del pronto soccorso Paolo Nucera, dribblando qualche legittima polemica ha inaugurato la nuova postazione per la gestione dei pazienti Covid 19.
Realizzata in tempi da record nella zona laterale dello stesso pronto soccorso dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, la nuova struttura (che non è un reparto di degenza) è capace di ospitare 12 posti letto e sostituisce la precedente che, istituita subito dopo lo scoppio della pandemia – a Formia il 1 marzo 2020 si registrò il primo contagio nella provincia di Latina – ospitava soltanto due posti letto. La ripartizione tecnica e la stessa direzione sanitaria del polo ospedaliero sud hanno deciso di individualizzare precisi e sicuri percorsi che dovranno seguire i pazienti per il completamento dell’iter diagnostico, cioè il loro trasferimento presso la divisione di radiologia. Lì sarà attivata una squadra di sanificazione che segue all’ingresso e all’uscita.
Questa struttura è stata installata in pochi giorni perché il Dono Svizzero dovrà attendere ancora del tempo per la nascita di una seconda postazione Covid 19 (nello spazio antistante la camera calda del pronto soccorso) che, dal costo di 400mila euro, sarà un onere della gestione commissariale dell’emergenza Covid . I tempi si sono allungati ma c’èra la necessità di innalzare immediatamente i livelli qualitativi di confort per gli stessi degenti e quelli di sicurezza per lo stesso personale medico-infermieristico. Questa prerogativa l’ha tenuta a sottolineare ladottoresssa Cavalli che nell’intervista video allegata ha rimarcato come due posti letto saranno destinati ad altrettanti pazienti dializzati mentre l’originaria e prima postazione Covid avrà un carattere pediatrico per ospitare due bambini colpiti dal Coronavirus.
La numero uno dell’Asl pontina un aspetto l’ha voluto rimarcare: questi percorsi autonomi per il malato Covid non sono stati istituiti ora ma, di fatto, sono stati migliorati rispetto ai precedenti con la destinazione finale – come detto – la divisione di radiologia: “Chi dice che stiamo garantendo soltanto ora una risposta ad una carenza – ha tenuto a precisare la dottoressa Cavalli,affiancata dal direttore sanitario Ciarlo – afferma cose non vere. Abbiamo sempre lavorato in condizioni di massima sicurezza. Si tratti ora di migliorare l’esistente. Con queste nuove e più spaziose postazioni l’assistenza degli operatori ai pazienti colpiti dal Covid saranno qualitativamente innalzata”.
A cercare spegnere gli entusiasmi dell’Asl pontina era stata la segreteria provinciale della Funzione Pubblica della Uil che, pur apprezzando gli sforzi della stessa autorità sanitaria per poter garantire una migliore ase assistenziale a favore dei pazienti colpiti dal Coronavirus, aveva sostenuto come ci fosse bisogno di altro per colmare i vistosi vuoti negli organici del Dono Svizzero. Se per il segretario Giancarlo Ferrara la “nuova situazione determinerà sicuramente un aumento degli attuali carichi di lavoro per i lavoratori già stremati e di conseguenza sarà logisticamente necessario predisporre una nuova organizzazione del lavoro”, la direttrice Cavalli ha formalizzato alcune precise promesse: “Il problema delle carenze di operatori sanitari non è soltanto di questa Asl ma è un’emergenza nazionale. Purtroppo gli stessi operatori, nonostante la terza vaccinazione, si possono infettare e questo sta accadendo con ulteriori buchi negli organici. Stiamo utilizzando tutte le graduatorie esistenti, come quella a tempo determinato per l’assunzione degli infermieri, stiamo pubblicando moltissimi avvisi pubblici e stiamo reclutando tutto ciò che il mercato ci consente di utilizzare per vincere questa battaglia con il duplice obiettivo di definire una precisa analisi del fabbisogno del personale, le condizioni igienico sanitarie, le condizioni di tutela e sicurezza sui posti di lavoro e i protocolli assistenziali legislativamente previsti”.
Il “Dono Svizzero”, grazie all’infaticabile attività di sollecito del direttore sanitario del polo ospedaliero sud dell’Asl Ciarlom non può attendere la realizzazione del Policlinico del Golfo e la direttrice generale dell’Asl ha confermato la conclusione dei lavori per la riqualificazione e rilancio del reparto di rianimazione. Lo consideriamo essenziale per il funzionamento di un ospedale di Dea di primo livello. Abbiamo migliorati tutti gli standard qualitativi e a breve apriremo il cantiere per la realizzazione del blocco parto con il relativo e nido e questo sarà- ha concluso la dottoressa Cavalli – un altro quid che mancava a questo ospedale. Degli interventi riguardanti la manutenzione , ordinaria e straordinaria, non vorrei parlare semplicemente li realizziamo a cadenza quotidiana”. La dottoressa Silvia Cavalli ha voluto polemizzare, pur senza mai citarla, anche con l’ex sindaco di Formia Paola che rimarcava l’esclisione dell’ospedale di Formia dall’elenco degli interventi finanziati dal Pnrr: “Questo strumento finanziario è riferito ad uno sviluppo della sanità del territorio, quindi tutti gli ospedali riservati agli acuti, faccio un esempio, non possono ricevere fondi stanziati dal piano nazionale ripresa e resilienza, fatta eccezione per la parte riservata all’aspetto tecnologico. Ci sono altre linee di finanziamento che servono per qualificare l’esistente come la realizzazione del nuovo blocco parto del Dono Svizzero”.
Nel suo intervento il direttore sanitario del polo ospedaliero sud dell’Asl Pino Ciarlo ha sottolineato come questa nuova postazione servirà per migliorare l’”umanizzazione” dell’accoglienza del paziente Covid. Lo ricordate voi stessi. Le prime tende non erano riscaldate ed erano anguste. Questa struttura avrà l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi che un paziente colpito dal Virus dovrà affrontare in quel lasso di tempo prima di proseguire il suo percorso diagnostico ma anche terapeutico allo stesso tempo”.
(Foto di Pietro Zangrillo)
INTERVISTE video Silvia Cavalli, direttrice generale Asl di Latina Silvia Cavalli, Giuseppe Ciarlo, direttore sanitario polo ospedaliero sud Asl e Gianluca Taddeo, sindaco di Formia
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.