FORMIA – Sono stati ben tre i ricorsi elettorali discussi mercoledì davanti la sezione di Latina del Tar del Lazio. Hanno riguardato altrettanti comuni del Basso Lazio – Latina, Formia e Sora – che hanno rinnovato le rispettive amministrazioni comunali nel voto amministrativo dello scorso ottobre. Se per due, Latina e Sora, i giudici amministrativi hanno confermato il verdetto elettorale di autunno con la concessioni di deroghe chieste dai richiedenti, il caso di Formia è rimasto in bilico.
Il Tar potrebbe prendere le più disparate decisioni che potrebbero arrivare nella giornata di giovedì o, al massimo, in quella di venerdì. Il candidato sindaco sconfitto Amato La Mura, attraverso l’avvocato romano Evaristo Maria Fabrizio, ha chiesto di mettere in discussione l’esito elettorale che, a favore del neo sindaco di Formia Gianluca Taddeo, l’ha visto soccombente per soli 38 voti (7498 contro 7460, pari al 50,13% e 49,87%) dopo una rimonta significativa rispetto al primo turno dell’ultima tornata elettorale amministrativa.
La discussione del ricorso sul voto di Formia, rispetto a quelli di Latina e Sora, era stato posticipata sin dalla mattinata e, poco dopo le 17, ha richiesto una durata maggiore del previsto, un aspetto inedito rispetto ai ricorsi ordinari. In questo modo le attese delle parti non sono andate deluse sotto lo sguardo vigile del presidente del collegio, il giudice Antonio Vinciguerra.
Le prime cartucce le hanno sparate i legali difensori del sindaco Taddeo e del stesso comune, gli avvocati Luca Scipione e Domenico Di Russo. Hanno, per certi versi, dichiarato inammissibile ed improcedibile il ricorso del dottor La Mura per un palese vizio di forma. I suoi sottoscrittori “hanno impugnato soltanto il verbale del 19 ottobre 2021 di proclamazione del Sindaco, ma non quello del 21 ottobre 2021 di proclamazione dei consiglieri comunali. Con la conseguenza che il ricorso è improcedibile ed inammissibile per carenza di interesse”. Insomma il ricorso è inammissibile per la mancata notificata a tutti i consiglieri comunali controinteressati. Del resto, soltanto i consiglieri comunali sono considerati – hanno specificato Scipione e Di Russo – i “titolari di un interesse qualificato derivante dalla posizione giuridica di vantaggio attribuita loro dalla avvenuta elezione e correlativa proclamazione da parte dell’ Ufficio Centrale Elettorale e, giammai, del sindaco, la cui posizione giuridica di vantaggio gli è attribuita dall’ elezione e dalla proclamazione avvenuta nella specie con separato ed autonomo verbale di proclamazione del 19 ottobre scorso”.
Il legale del candidato sindaco sconfitto è entrato in scena successivamente. Sullo svolgimento delle operazioni elettorali la mattina del 18 ottobre nella sezione numero 20, presso il plesso della scuola elementare di San Giulio, l’avvocato Fabrizio ha rimarcato come la sospensione del presidente di seggio per il fatto di essere stato trovato in possesso di una tessera elettorale consegnatagli da un simpatizzante della coalizione del dottor La Mura sia servita ad “alcuni simpatizzanti vicini al candidato sindaco Taddeo per condizionate negativamente la fase finale del turno di ballottaggio con la violazione – o meglio – l’interruzione del silenzio elettorale favorita dall’uso distorto dei social ai danni del candidato La Mura.
L’avvocato Fabrizio nel suo intervento ha chiesto la ripetizione del ballottaggio in 19 dei 30 seggi elettorali del comune di Formia per presunte irregolarità procedimentali che sono “state la palesi” in almeno due seggi: i numeri 18 (frazione di Maranola) e 22 (plesso del quartiere di San Giulio).
I verbali di queste due sezioni hanno offerto discrepanze tra il numero delle schede autenticate nella fase insediamento del seggi e la differenza tra le schede votate, nulle e bianche e quelle residuali. In pratica in queste due sezioni è stata conteggiata una scheda in più che non doveva esserci.
Per gli avvocati Scipione e Di Russo si è trattato di un errore materiale ma tra le parti sono volate scintille quando è spuntata dalle difese la tesi che la scheda in più certificata dai conteggi preso la sezione numero 22 sarebbe stata autenticata, al posto di una adulterata, per permettere ad un componente di quel seggio di votare lì. Questa ricostruzione è stata smentita dall’avvocato Fabrizio dopo aver accertato che nessuno tra il presidente, il segretario e gli scrutatori in occasione del ballottaggio hanno esercitato il diritto di voto presso la sezione numero 20.
Per la cronaca il candidato Taddeo ottenne, presso il seggio numero 18, 381 voti contro i 308 di La Mura che vinse il confronto con l’attuale Sindaco presso la sezione numero 22 con uno scarto di 20 voti (214 contro 194)
Per l’avvocato Fabrizio soprattutto nell’influente seggio di Maranola si può applicare la prova di resistenza prevista dalla sentenza del consiglio di Stato del 14 ottobre secondo la quale “la violazione delle regole poste a presidio di legittimità, trasparenza e regolarità della votazione e dello scrutinio può implicare l’annullamento delle operazione di voto anche indipendente dalla circostanza che il ricorrente riesca a dare la prova che le irregolarità rilevate siano stati tali da aver effettivamente e concretamente inciso sul risultato elettorale finale”. In sintesi una scheda in più trovata rispetto a quelle consentite fanno presagire una considerazione: il voto non sarebbe stato “genuino” e dunque passibile di ripetizione.
Il Tar di Latina nella giornata di giovedì con un’ordinanza potrebbe decidere tante cose o,semplicemente nulla. Le ipotesi più plausibili riguardano la clamorosa ripetizione del ballottaggio in 19 sezioni su 30, in quelle che – secondo il Tar – si può applicare la prova di resistenza (nei seggi 18 e 22 e un po’ meno in quello numero 20 dove i numeri, per quanto possa apparire paradossale, sono stati trovati corretti), il rigetto del ricorso o – come potrebbe avvenire – un potenziamento istruttorio. Se fosse, sarebbe la soluzione più salomonica per permettere alle parti di sanare le irregolarità, formali e sostanziali, già evidenziate.
La Mura, per esempio, sarebbe costretto a notificare il suo ricorso agli altri 24 consiglieri comunali di Formia in carica ed il sindaco Taddeo dimostrare che quelle dell’avvocato Fabrizio sono soltanto delle ipotetiche congetture. Con una conclusione: il processo amministrativo ripartirebbe di nuovo – posticipato nel tempo – con una nuova istruttoria dibattimentale.
Le altre decisioni assunte dal Tar mercoledì. A sorpresa i giudici amministrativi hanno disposto, accogliendo una specifica richiesta della lista “Latina nel cuore” (candidava a sindaco l’ex primo cittadino di An Vincenzo Zaccheo), la verifica ed il riconteggio dei voti delle elezioni amministrative dello scorso ottobre in 33 dei 116 seggi del comune capuologo (13, 20, 41, 51, 56, 60, 76, 84, 109, 113, 7, 24, 40, 44, 68, 73, 75, 81, 83, 85, 86, 91, 92, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 110 e 114, 69 e 64).
Il Tar ha bocciato la richiesta di un annullamento del voto amministrativo di Latina dello scorso ottobre ma ha effettuato un’apertura di non secondaria importanza sul piano politico. Se “Latina nel cuore” dovesse incrementare il proprio score elettorale, potrebbe dare una maggiore consistenza al proprio gruppo consiliare ai danni della maggioranza del sindaco Coletta,peraltro vittima, già all’indomani del primo turno, del fenomeno dell’”anatra zoppa”.
Il Tar del Lazio, infine, ha disposto complessivamente la verificazione sui verbali elettoorali del voto amministrativo del comune di Sora del 3 e 4 ottobre scorsi. In caso di esito positivo, potrebbe permettere a Fratelli d’Italia – è il partito che ha presentato il ricorso discusso mercoledì di avere una rappresentanza consiliare in più, seggio attribuito ad una lista civica…