Gaeta / Felix Adado: dall’autobiografia “Il mio creatore non ragiona” al progetto “Fattoria della pace” [VIDEO]

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GAETA – Da quando è arrivato in Italia, nel 2005, il suo cammino personale e professionale ha sempre puntato in una sola direzione: l’inclusione, la sua – oggi marito, padre e presidente dell’associazione di promozione sociale “Fattoria della pace” – e quella di tutti gli immigrati che partono in cerca di una nuova vita, di pace. E’ la premessa al nuovo progetto – inaugurato con il libro – di Felix Adado – già mediatore e inteprete per il Ministero degli Interni, poeta – firma di diverse raccolte – e oggi autore di una breve ma intesa autobiografia dal titolo “Il mio creatore non ragiona”.

Con la prefazione dell’Onorevole Livia Turco e la post fazione della Direttrice generale dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) Concetta Mirisola – Adado ha firmato pagine in cui riversa la sua drammatica storia legata agli anni dell’infanzia in Togo (Africa).

Racconta tutto il dolore dell’indifferenza, della violenza e dell’abbandono che può esserci – come nel suo caso – dietro alla voglia di partire e di riscattare la propria vita appellandosi a quell’energia residuale che di volta in volta – tra fughe mentali, fisiche e due tentativi di suicidio – ha trovato in quell’animo forte che solo suo nonno materno – cieco – aveva sentito iniziandolo ai riti Vudù.

Scrivere di violenza, sofferenza e incomprensione – sul piano personale- è stato come mettere la parola fine ad un cerchio culminato nella comprensione e nel perdono; sul piano collettivo, nell’ambizione del suo progetto, c’è per Adado, invece, la volontà di dimostrare che ammettere e riconoscere i sentimenti negativi che abitano in ognuno di noi – e che pure alle volte diventano presupposto di cambiamento – è il vero modo per metabolizzarli e non dargli incosciamente sfogo nella vita di tutti i giorni.

In un’ottica, dunque, di divulgazione del concetto di integrazione e pace è per Adado mettere da parte l’incomprensione ed aprirsi all’ascolto per creare accettazione, intersecazione ed equilibrio la vera strada da seguire – quella per arrivare dalle “stalle alle stelle” – seppur lunga e sicuramente faticosa. D’altro canto definisce il suo progetto un “viaggio di pace per il futuro”.

Pace su una Terra dove siamo e viviamo insieme” – spiega Adado – “dove le guerre dovrebbero smettere. Per poterlo fare serviva che scrivessi la mia storia per capire da dove vengo, per quale motivo, per capire che dalle stalle si può arrivare sulle stelle. Il viaggio è lungo e stancante, allora dobbiamo farlo tutti insieme”.

“Non è facile fare comunità, stare insieme” – ammette lo stesso Adado, che aggiunge: “Ogni obiettivo di farcela, in questa vita, richiede impegno”.

Intervista a Felix Adado – “La Fattoria della pace”