Formia / Palamendola, annullata la procedura di assegnazione: condannato il Comune

FORMIA – Formia dovrebbe essere la città italiana per antonomasia dello sport ma per la gestione di quei pochi e abbandonati impianti sportivi è sempre aperta una guerra tra poveri alimentata dalla inconcludezza e superficialità amministrativa dell’amministrazione comunale. Il Tar del Lazio – Sezione di Latina l’ha riscontrato e nell’arco di 24 ore ha mandato al tappeto di nuovo (dopo l’annullamento del concorso pubblico per la graduatoria degli istruttori amministrativi presso il Comando di Polizia Locale) l’avvocatura comunale annullando l’intera procedura aperta per l’affidamento in concessione del “Palamendola”, che se è nella disponibilità del patrimonio immobiliare del Comune è soltanto per merito del compianto sindaco e Senatore Michele Forte quando guidava il consiglio provinciale di Latina.

L’impianto fu realizzato nel quartiere di San Pietro e la sua gestione finì a lungo appannaggio della Polisportiva Nuovi Orizzonti. Almeno sino a quando con la determinazione dirigenziale numero 1796 del 10 novembre 2020 la responsabile del settore servizi sociali e sport Rosanna Picano decise di avviare una procedura pubblica per l’affidamento della gestione della struttura. Il primo disco rosso lo diede l’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione, che il 3 febbraio 2021 intimò al Comune di rivedere la sua procedura semplicemente non era conforme alla normativa di settore per non aver previsto specifiche clausole di riserva dell’uso della struttura sportiva a favore delle scuole di Formia. Il Comune di Formia corse ai ripari, accolse i suggerimenti dell’Anac e, nonostante le censure palesate dalla polisportiva “Nuovi Orizzonti”, la procedura pubblica fu ritenuta inattaccabile.

Trascorsero i mesi e quando la gestione del Comune era diventata nel frattempo commissariale la svolta dell’intera vicenda si registrò il 30 luglio scorso. La commissione giudicatrice nominata il giorno prima esaminò le uniche due offerte pervenute, quella della società allora concessionaria, la Polisportiva “Nuovi Orizzonti” ed il Formia Basketball, la società di pallacanestro militante allora e attualmente nel campionato di serie B di pallacanestro maschile.

La Polisportiva Nuovi Orizzonti per il Tar ora può di nuovo gestire il Palamanendola ma incontrò non pochi problemi che davanti i giudici amministrativi è riuscita a superare positivamente grazie all’accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Luca Scipione, ora legale in questo contenzioso contro il Comune e quindici giorni fa legale del neo sindaco Gianluca Taddeo contro il procedimento promosso dal candidato sconfitto Amato La Mura per chiedere (inutilmente) la ripetizione del ballottaggio delle amministrative di ottobre. Il Comune di Formia il 30 luglio 2021 fece rilevare alla “Nuovi Orizzonti” di aver presentato un modulo errato per la presentazione dell’offerta tecnica (l’allegato numero 3, modello B) e pertanto nella seduta del 9 agosto 2021 fu disposta la sua esclusione perché “la commissione giudicatrice ha rilevato una manifesta violazione del principio di segretezza e di integrità dell’offerta, avendo accertato che il modulo in questione era stato nel frattempo sostituito con uno conforme a quanto richiesto, sì da giustificare anche la presentazione di una denuncia per turbata libertà degli incanti”.

La dirigente Rosanna Picano e l’ex segretario generale del comune di Formia Alessandro Izzi, di concerto con l’ex commissario Prefettizio Silvana Tizzano, si rivolsero ai Carabinieri della locale che per quella misteriosa manomissione all’intero di un armadio dell’ufficio sport del comune inviarono un’informativa alla Procura di Cassino e, a distanza, di sette mesi indagano ancora…

Trascorsero 4 giorni ed il 13 agosto 2021 la gestione del Palamendola venne attribuita al Formia Basketball del presidente Roberto Tartaglione mentre il 15 settembre 2021 avvenne la consegna al comune delle chiavi dell’impianto accompagnata con tanto di diffida: l’evacuazione di quanto lì presente ed il suo smaltimento a carico della Polisportiva “Nuovi Orizzonti”. Di certo la società presieduta da Francesco Termale fu costretta a chiedere esilio al Comune di Minturno per far praticare ai suoi tesserati (per lo più bambini) la pratica del pattinaggio a rotelle sul parquet del PalaBorrelli di Scauri.

Da quel momento il Palamendola di Formia per le scelte dei suoi dirigenti è rimasto vittima di un colpevole e grave stato di abbandono e di incuria. La “Nuovi Orizzonti”, a quel punto, decideva di impugnare (con successo) tutti gli atti della procedura davanti il Tar. E le gravi ragioni palesate sono state tutte accolte dal Tar. Innanzitutto la dirigente Picano non poteva far parte della commissione di gara, “avendo ella stessa approvato gli atti della procedura ed essendo attinta da incompatibilità personale ed essendo il medesimo funzionario che ha difeso il Comune di Formia nei procedimenti di precontenzioso avanti all’Anac”. La delibera di nomina della commissione di gara ha espresso una composizione dell’organo diversa tra le premesse e il dispositivo “recando così una insanabile contraddizione che ridona nell’illegittimità delle operazioni di gara, circostanza della quale è consapevole anche il Comune di Formia che con determinazione numero 1558 del 17 settembre 2021, adottata dopo l’aggiudicazione provvisoria e la notifica di un’istanza cautelare ante causam, ha rettificato in sanatoria il provvedimento di nomina del seggio di gara”. Ma l’affondo più pesante viene riservato dal Tar al comune, la cui negligenza (nella mancata custodia della documentazione) ha provocato la manomissione dei documenti recanti l’offerta ed alterarne i contenuti.” Il Comune, nonostante qualche “manina” di troppo, è rimasto inerme: “Avrebbe dovuto condurre all’annullamento in autotutela dell’intera gara, stante la turbativa verificatasi”.

I giudici amministrativi (presidente Antonio Vinciguerra, consigliere Roberto Maria Bucchi ed estensore Valerio Torano) hanno censurato anche l’incompletezza della documentazione presentata dal Formia Basketball per l’affidamento nel 2017 di un impianto sportivo di Formia (il Palafabiani, ndr) “senza tuttavia dichiarare e comprovare nulla riguardo alla concreta attività ivi svolta per almeno tre anni con le modalità previste e richieste dalla lex specialis della procedura”.

In effetti il Tar, prima di annullare la gara per l’affidamento della gestione del Palamendola e condannare il Comune ed il Formiabasket Ball al pagamento ciascuno delle spese di giudizio per un importo di 4000 euro, aveva già il 20 ottobre scorso chiesto all’amministrazione di motivare l’esclusione della Polisportiva Nuovi Orizzonti. Una relazione fu presentata il 12 novembre scorso ed il Comune aveva rilevato ai danni della concessionaria del Palamendola “una mancata corrispondenza tra il formulario presentato per l’offerta tecnica e quello richiesto dalla stazione appaltante” e il 9 agosto 2021 “nonostante l’apparente integrità del plico il formulario della domanda della ricorrente era diverso da quello scrutinato”.

Il Tar, annullando la procedura, attacca pesante la condotta del Comune: “Una simile gravissima circostanza (la manomissione del plico custodito presso gli uffici comunali) avrebbe dovuto indurre prudentemente l’Amministrazione ad annullare la procedura di affidamento, perché la gara è da ritenere irrimediabilmente turbata tanto nell’ipotesi in cui quanto accaduto sia stato commesso per avvantaggiare la ricorrente, quanto in quella, che non può essere esclusa a priori, in cui lo scopo perseguito sia stato di danneggiarla, determinandone l’esclusione ed orientando così il corso del procedimento in favore della sola concorrente rimasta. In un simile contesto, l’unico provvedimento che avrebbe tutelato integralmente l’interesse pubblico alla regolarità, trasparenza e integrità della celebrazione della procedura sarebbe stato l’integrale annullamento di essa, come lamentato da parte ricorrente, atteso che “la presenza di fondati sospetti in ordine alla sussistenza della turbativa d’asta ex art. 353 c.p., costituisce presupposto sufficiente a giustificare l’annullamento in autotutela degli atti di gara da parte della stazione appaltante”.

La cruda verità è anche un’altra: l’impianto di San Pietro è desolatamente chiuso e abbandonato a se stesso, i bambini di Formia per praticare il proprio sport sono costretti tuttora ad emigrare a Scauri ed il Palamendola è stato anche al centro di millantate promesse durante la recente campagna elettorale. Ma su questo il Tar del Lazio non è stato chiamato a pronunciarsi…

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