MINTURNO – La sua più grande invenzione politica ha una data: il 1995. L’anno prima Silvio Berlusconi aveva fondato il centrodestra portandolo al governo dopo lo sdoganamento termale di Fiuggi dell’ex Movimento sociale. Pino Sardelli aveva fondato una lista civica, “Minturno Domani”, pur aderendo alla neonata Forza Italia: aveva capito più e prima di tutti, prima ancora dello stesso sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano, che il centrodestra per essere vincente anche in periferia doveva allargare il suo perimetro tradizionale alla società civile. E Pino Sardelli arrivava dal mondo delle professioni e da chi “la mattina alza la propria saracinesca sapendo di avere davanti una giornata ricca di incognite”. Ora Minturno e, più complessivamente, l’intero Golfo lo piangono. Pino ha alzato bandiera bianca sabato sera nei confronti di un mostro che lo stava divorando da tempo. Aveva 74 anni, sua moglie Rossana e sua figlia Barbara (eletta in consiglio comunale in occasione delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021) avrebbero fatto qualsiasi cosa per fargli spegnere un’altra candelina su una torta attesa da tempo (il prossimo 12 maggio ne avrebbe compiuti 75). E invece, nonostante tanti gratuiti detrattori, la Minturno politica piange un politico ed un amministratore dall’indole pugnace ma vera che non ha raccolto quanto avrebbe meritato. Sin dalla sua preistoria politica.
Sardelli arrivava dal glorioso Partito Repubblicano e a Minturno aveva un tutore che muoveva le montagna: il mitologico Presidente della Provincia Severino Del Balzo. Sul territorio del Golfo soltanto altre tre persone avevano la fortuna di poter interloquire o telefonare ad Ugo La Malfa, Giovanni Spadaloni e Oddo Biasini: il “geometra di Scauri”, Enzuccio Bartolomeo a Formia (il papà del futuro sindaco, il neuropsichiatra infantile Sandro) e Stanislao “Silano” Mitrano, il papà ristoratore della professoressa Sabina, ora candidata a sindaco. Travolto lo scherma partitico della prima Repubblica dalla slavina giudiziaria di Tangentopoli, Sardelli fu tra i primi a Minturno ad aderire alla nascente Forza Italia. Resta ancora un mistero se sia stato lui o il medico socialista di Marina di Minturno, Paolo Graziano. Più volte consigliere e assessore al commercio e ai Lavori Pubblici, Sardelli la sua consacrazione l’ha vissuta alle amministrative del 2005. Fu “babbo” Del Balzo a indicare Sardelli alla guida di una coalizione di centrodestra ma con quel cespuglio civico che dava fastidio a molti, “Minturno Domani” per l’appunto. Una presenza ingombrante che ha inghiottito lo stesso Sardelli nel voto del 2010. Del Balzo senior – secondo una narrazione politica mai smentita – prima della sua morte consigliò Pino ad evitare il bis. Un consiglio mal raccolto e condiviso e non tardò ad arrivare una resa dei conti interna che favorì un medico di base con un storico portafoglio elettorale a disposizione, Aristide Galasso. Ma la sua fu una vittoria di Pirro perché il suo progetto politico ebbe una vita davvero breve – appena un anno – prima del traumatico ritorno di Paolo Graziano e la nascita della stella Gerardo Stefanelli.
La mancata elezione di Sardelli al ballottaggio di 12 anni fa sarebbe stata la scomparsa a Minturno del centrodestra unito, una frammentazione acuitasi nel tempo e palpabile con l’atomizzazione dello schieramento il 3 ed il 4 ottobre scorsi in occasione della rielezione bulgara del nuovo presidente della Provincia. Sardelli il meglio di sé l’ha offerto guidando come assessore la ripartizione Lavori Pubblici: il recupero del Castello baronale, la sistemazione dell’ex mercato (ora piazza Giovanni Paolo II) nella sua Scauri, la creazione del primo asilo nido alle spalle dell’ex chiesa dell’Immacolata, la riapertura della storica arena “Filippo Mallozzi” sul lungomare ed il rilancio del centro storico di Minturno sono tappe importanti di un percorso amministrativo facilitato all’epoca da un’ampia disponibilità finanziaria del Comune facilitata dalla presenza in Regione di un altro Del Balzo, Romolo.
Pino Sardelli intanto ha lasciato un vuoto incolmabile anche per un’altra passione che arrivava solo dopo quella per la dorata Rossana, il basket. Quando il Basket Scauri in un’altra era glaciale fa, il 1979, approdava nel campionato nazionale di serie, il ruolo di direttore sportivo lo svolgeva proprio lui, Pino Sardelli. Un’annotazione curiosa. Per permettere l’arrivo a Scauri di Armandone Scalzone da Benevento dovette chiedere alla moglie Rossana di staccare un assegno per pagare il cartellino alla società campana. Lui e coach Enzo Falso erano un unicum vincente che ha permesso alla “frazione di Minturno” di essere conosciuta in ogni dove d’Italia. Si tratta di una passione coltivata dai tempi in cui un giovane Sardelli ha cominciato ad indossare la casacca dei “delfini” e prima ancora con lo Sporting Scauri.
Il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli in un post su facebook ha definito Pino Sardelli “protagonista per diversi decenni della vita politica cittadina”. Per il suo principale sfidante alle amministrative di ottobre, l’avvocato Pino D’Amici, “Pino Sardelli è stato il migliore sindaco del dopo guerra senza troppi giri di parole e giudizi ora anche inopportuni”. I funerali di Pino Sardelli si svolgeranno lunedì 7 marzo, alle ore 11.30, presso la chiesa dell’Immacolata di Scauri. Alla moglie Rossana, alla famiglia Barbara e a tutti i suoi familiari giungano le più sentite condoglianze della nostra redazione.