LATINA – Approderà giovedì nel question time a Palazzo Madama l’annosa e grave carenza d’organico presso l’ufficio del giudice di Pace del Trinunale di Latina. Il Guardiasigilli Marta Cartabia risponderà ad una nuova interrogazione del Senatore e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini che del problema si sta occupando dal maggio 2021 quando segnalò l’impossibilità di due persone addette presso le cancellerie penale e civile, di un funzionario e di un dirigente a smaltire l’arretrato di alcuni anni. Calandrini ha chiesto il pronunciamento del Ministro Cartabia perché, a fronte di quello che viene definito un “massiccio piano assunzionale che riguarda il Tribunale di Latina, non sono previsti invece rinforzi per l’ufficio del Giudice di Pace”. L’esponente di Fratelli si augura che il Guardiasigilli smentisca queste informazioni e confermi invece,l’arrivo di personale che possa aiutare a espletare il lavoro necessario per evitare la paralisi dell’intera struttura.
A chiedere l’intervento del Presidente della Corte di Appello di Roma, di quello del Tribunale di Latina, del direttore Generale del personale del Ministero della Giustizia e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Latina è il segretario della Funzione pubblica della Cgil di Latina e Frosinone Vittorio Simeone per chiedere l’adozione degli strumenti minimi a favore della struttura di via Vespucci per garantire un servizio maggiormente dignitoso e decoroso in una situazione ormai da tempo ai limiti del collasso.
“Da poche settimane – si legge nella lettera della Funzione Pubblica della Cgil – hanno preso servizio presso il Tribunale di Latina 40 funzionari addetti per l’Ufficio del Processo e a breve è previsto l’arrivo di diciassette operatori giudiziari, provenienti dai Centri per l’impiego, le cui selezioni sono ormai in dirittura di arrivo. Altrettanto imminente è il reclutamento di oltre 2mila funzionari giudiziari che andranno a rafforzare gli organici degli uffici giudiziari nazionali tra cui il Tribunale di Latina. A fronte di questa previsione assunzionale rimaniamo sorpresi di come non si riesca a dotare il Giudice di pace di Latina di un contingente di tre/quattro unità (assistenti e/o cancellieri) che risultano indispensabili per garantire il funzionamento dell’ufficio. Siamo parlando – ha aggiunto Simeone – del primo presidio giudiziario del territorio e la competenza rimessa dal legislatore a tale ufficio, seppur minore per valore, tocca la vita quotidiana dei cittadini: sanzioni amministrative, cause condominiali, sinistri stradali. Non è possibile escludere gli uffici dei giudice di pace dal massiccio piano di rafforzamento che sta interessando gli uffici giudiziari superiori ed è incomprensibile l’inadeguata attivazione dell’istituto delle mobilità endodistrettuale per il Giudice di pace di Latina”.
La Cgil ha sottoscritto il 15 luglio 2020 con l’amministrazione centrale del Ministro di Giustizia un accordo che consente di attivare la mobilità coattiva del personale su base distrettuale. In quest’ottica Vittorio Simeone ha specificato come il presidente della Corte di Appello, preso atto del massiccio piano di assunzioni di cui hanno beneficiato gli uffici giudiziari regionali, può applicare tre o quattro unità di assistenti e/o cancellieri, le figure che servono e mancano e che sono indispensabili, conclude, “per consentire ai due funzionari in servizio presso di dedicarsi ai delicati servizi amministrativi, penali e civili che non tollerano soluzioni di continuità”.
Queste “applicazioni” – secondo il sindacato – sono indispensabili e non rinviabili per consentire ai due funzionari in servizio presso il giudice di Pace di Latina di dedicarsi ai delicati servizi amministrativi, penali e civilistiche: La gestione applicativa delle presenze, le visite fiscali, le trattenute sullo stipendio, i buoni pasto, le esecuzioni penali, le impugnazioni, l’ufficio recupero credito, le spese di giustizia, i pagamenti dello stipendio ai giudici onorari, le statistiche, le pubblicazioni delle sentenze e dei decreti ingiuntivi, la redazione dei “770” per l’Agenzia delle Entate, gli acquisti sul Mepa sono servizi a rischio paralisi.”