FORMIA – Non riguarderà fortunatamente tutti e 33 dipendenti superstiti del pastificio Paone di Formia la cassa integrazione ordinaria chiesta ed ottenuta dal nuovo management del pastificio Paone per far fronte alla crisi legata agli aumenti dei costi di produzione, e delle materie prime (come la semola) e al caro energia elettrica. E’ stato il principale e positivo elemento comune denominatore scaturito dal lungo e proficuo incontro che i rappresentanti della segreteria territoriale della Flai Cgil, Stefano Morea e Alfredo Cocorocchio,e due Rsu interne hanno avuto mercoledì pomeriggio con il nuovo amministratore della “Domenico Paone spa”, il manager italo argentino Alejandro Quentin.
L’imprenditore ha spiegato che l’ammortizzatore sociale autorizzato dalla Regione Lazio coinvolgerà soltanto 15 dei 34 dipendenti in servizio. La cassa integrazione sarà applicata a rotazione tra queste maestranze impegnate direttamente nella produzione della pasta e sarà valida per 13 settimane, dal 28 marzo al 26 giugno 2022.Il pastificio Paone nellla zona industriale di Penitro sarà operativo, in sintesi, due settimane al mese e quando non lo sarà l’accordo ha previsto che l’attività manutentiva – tradizionalmente svolta durante il mese di agosto di ogni anno – venga anticipata in primavera per non “perdere ulteriore tempo”.
L’amministratore Quentin, affiancato dal consulente aziendale Antonio Ricca, si è dichiarato “fiducioso” che l’attuale situazione emergenziale possa rientra in estate quando il costo della semola e del grano, la cui raccolta avviene nell’emisfero nord (Canada, Stati Uniti e paesi dell’es europeo) nei mesi di giugno e luglio, dovrebbe essere rimodulato verso il basso confidando nel’immediata e positiva conclusione del conflitto bellico in Ucraina. “Abbiamo avuto l’impressione dalle dichiarazioni del dottor Quentin – hanno dichiarato Stefano Morea e Alfredo Cocorocchio della Flai Cgil – che il ricorso alla cassa integrazione ordinaria abbia avuto conosciuto un’accelerazione a causa sì dall’incremento della materie prime e dal caro energia elettrica ma anche dall’evoluzione negativa derivante dall’invasione russa dell’Ucraina. Il nuovo corso aziendale del pastificio tiene molto al rilancio di questo prestigioso marchio dell’immagine industriale di Formia nel mondo ma, dopo importanti investimenti effettuati nell’ammodernamento delle linee di produzione esistenti e la creazione di due modelli di pasta, serve qualcos’altro”.
I due delegati della Flai Cgil di Latina e Frosinone l’hanno sottolineato nel corso dell’assemblea sindacale di un’ora che aveva preceduto l’incontro con l’amministratore unico della “Domenico spa” . Il sindacato chiederà che su questa vertenza venga aperta dalla Regione Lazio un tavolo tecnico di crisi cui saranno invitati i rappresentanti degli assessorati al lavoro e all’agricoltura ma più complessivamente “tutti gli attori in campo”. La Flai Cgil proporrà che vi partecipi il secondo soggetto imprenditoriale partecipante al concordato preventivo concesso dal Tribunale di Cassino per far fronte alla perdurante crisi dell’azienda alimentare di Formia. Si tratta della Corex di Battipaglia che proprietaria dello stabilimento di Penitro, percepisce dalla “Domenico Paone spa” un canone d’affitto mensile di circa 15mila euro.
Riusciranno a coesistere in futuro questi due soggetti imprenditoriali che hanno legittimi e comuni interessi nel stesso settore? Interessati a conoscere una risposta positiva ed utile a questo interrogativo sono loro, i 34 dipendenti del pastificio di Penitro che non si è fermato durante i devastanti bombardamenti alleati di Formia nella primavera 1944 e costretto a farlo ora per gli effetti provocati dalla guerra in Ucraina.