LATINA – La decisione, confermata, dell’assemblea dei sindaci dell’ex Ato 4 di approvare un aumento del canone idrico per l’annualità 2022-23 pari al 9% circa e’ stata accompagnata da una pioggia di perplessità e polemiche. Il neo presidente della Provincia di Latina e della stessa conferenza dei sindaci dei comuni dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli ha spiegato come il ritocco delle bollette sia stato quantificato innanzitutto per l’aumento del costo dell’energia stimato in circa 9 milioni di euro ma anche dalle disposizioni di una sentenza della Corte d’Appello che, dopo anni, ha chiuso la datata controversia tra l’Ato 4, Acqualatina e i Consorzi di Bonifica. Quest’ultimi dovranno essere risarciti per circa 12 milioni di euro da spalmare in alcune annualità. Questi buchi di bilancio sono stigmatizzati dalla Confconsumatori provinciale di Latina secondo la quale “è troppo facile chiedere senso di responsabilità e coraggio per poi mettere le mani nel portafoglio degli utenti”.
Per il presidente Franco Conte “questi aumenti sarebbero giustificati dall’incremento vertiginoso delle tariffe dell’energia elettrica che poi si riversano anche sulla tariffa idrica”. Nel 2021, rispetto al biennio precedente, si è avuto un aumento di 8 milioni di euro e per il 2022 e 2023 le previsioni dovrebbero essse dello stesso tenore. “Purtroppo va aggiunto – continua il presidente Conte – l’elevatissimo dato di morosità che al 31 dicembre scorso ammonta a 157 milioni di euro. L‘Ufficio di Presidenza dell’Ato4 intanto ha richiama tutti i Sindaci ad un atto di responsabilità e coraggio politico per procedere all’ulteriore aumento delle tariffe idriche nel prossimo triennio ma la Confconsumatori non ci sta”.
“I Sindaci forse avrebbero dovuto mostrare – attacca l’avvocato Conte – lo stesso senso di responsabilità e coraggio politico nel corso degli anni passati operando i dovuti controlli sulla gestione della risorsa idrica ed il recupero delle inefficienze. Nella provincia di Latina la dispersione idrica e’ superiore alla media nazionale e nel sud pontino si arriva a superare anche il 70%.”
Ancora un affondo della Confconsumatori provinciale di Latina nel giorno in cui il consigliere di “Fondi Vera” Francesco Ciccone al consiglio comunale di Fondi ha presentato un’interrogazione al sindaco Beniamino Maschietto:” I sindaci non dovrebbero dimenticare – ha aggiunto l’avvocato Conte – che l’acqua viene pompata nelle condutture con l’energia elettrica. Se oltre il 70% viene dispersa, Acqualatina dovrebbe con chiarezza dire che gli aumenti che si apprestano ad approvare sono giustificati da attività di dispersione. Come dire buttano i soldi degli utenti nella dispersione idrica che non hanno saputo impedire. Lo stesso discorso vale anche per la morosità che continua ad aumentare vorticosamente la spirale degli aumenti tariffari anno dopo anno quando – ha concluso il presidente della Confconsumatori provinciale – invece ci saremmo aspettati lo stesso senso di responsabilità e coraggio politico per le azioni di controllo sull’operato del gestore al fine di recuperare tali morosità. E’ troppo facile invocare il senso di responsabilità ed il coraggio politico mettendo le mani nel portafoglio degli utenti! Non è possibile che si chieda coraggio per prendere atto della propria incapacità gestionale e di controllo allorquando nulla si è fatto nei decenni passati per rimediare a tali inefficienze”.