FORMIA – “Cittadini ed operatori del Cup dell’ospedale Dono Svizzero di Formia continuano a confrontarsi con disagi e criticità. Il tutto nonostante i tanti solleciti per risolverli che ho inviato alla struttura regionale competente e al direttore generale della Asl di Latina. Una situazione diventata insostenibile che mi ha portato, raccogliendo le costanti e quotidiane segnalazioni della comunità che ho l’onore di rappresentare, a presentare l’ennesima interrogazione a risposta immediata nella quale chiedo al presidente Zingaretti e all’assessore D’Amato se intendano, finalmente, intervenire provvedendo ad allineare immediatamente le prestazioni erogabili dal laboratorio dell’ospedale Dono Svizzero di Formia con quelle prenotabili sul sistema di prenotazione al fine di risolvere l’emergenza che stanno pagando a caro prezzo solo cittadini ed operatori”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone.
“Parliamo – spiega ancora Simeone – di disagi che stanno pesando, ingiustamente, su cittadini e operatori che ogni giorno devono districarsi tra complicazioni derivanti dall’esasperazione degli utenti e con l’impossibilità di effettuare le prenotazioni che vengono richieste sul nuovo sistema entrato in funzione a partire dal 22 novembre 2021. Dal subentro del nuovo sistema di prenotazione, infatti, stando le notizie raccolte molti codici Cur (Catalogo unico regionale) inerenti le prestazioni di laboratorio analisi non sono stati più codificati e adeguatamente trasposti nel programma. Questo comporta che alcuni esami che si effettuavano prima del 22 novembre 2021 non risultano essere più effettuabili. Si tratta di esami con alta richiesta ed estremamente comuni come quelli per la Clamydia anticorpi, il tampone vaginale per gonococco, per la legionella. Esami a cui si aggiungono quello per HBsAg (Hepatitis B surface antigen) australe, che risulta non codificato ma effettuabile, o ancora la calprotectina e la tireoglobulina non più effettuabili in provincia. Altri esami, tra l’altro spesso prescritti in gravidanza, come il TPHA risultano non effettuabili per il laboratorio analisi e sarebbe effettuabile solo il VDRL, esame complementare, senza che al Cup sia pervenuta alcuna comunicazione a riguardo tanto che risulterebbe esserci un disallineamento tra i codici presenti a sistema e la reale possibilità di effettuare tali esami comportando errori anche sotto il profilo dei pagamenti”.
Ed aggiunge: “A tali problematiche sembra aggiungersi anche un disallineamento tra quanto comunicato agli operatori e quanto realmente effettuabile in termini di accettazione ed erogazione delle prestazioni. Fatti che se confermati non farebbero che avvalorare come l’emergenza innescata a seguito dell’avvio nella Asl di Latina, in data 22 novembre 2021, di un nuovo programma di gestione Cup come disposto dalla Regione su tutto il territorio del Lazio, sia stata tutt’altro che risolta nonostante le rassicurazioni fornite dalla Regione Lazio e dalla Asl di Latina ai solleciti inoltrati per affrontare in modo urgente e risolutivo tale situazione. Mi auguro che almeno questa volta, dopo ben sei mesi qualcosa cambi, in meglio, nell’interesse dei servizi e dei cittadini che nella sanità dovrebbero trovare certezze e non confusione”.