Formia / Disagi trasporti eccezionali, le Associazioni in Regione: problemi e soluzioni proposte

FORMIA – Giovedì 19 maggio, grazie alla richiesta della consigliera Gaia Pernarella, l’Associazione Cittadini per la Tutela del Beni Comuni di Formia e l’Assemblea Popolare del Golfo sono state audite dalla VI Commissione Consiliare Permanente della Regione Lazio sul tema dei disagi trasporti eccezionali Comune di Formia legati all’attraversamento nel centro cittadino di mezzi di trasporto con carichi eccezionali perlopiù diretti al Porto di Gaeta.

“Pur convocati – racconta una nota congiunta delle associazioni protagoniste dell’incontro a margine dello stesso – erano assenti tutti gli attori istituzionali che la scorsa settimana erano seduti allo stesso tavolo: i Sindaci di Formia e Gaeta, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e il consigliere regionale Giuseppe Simeone. Non hanno evidentemente ritenuto importante ascoltare la voce dei rappresentanti dei cittadini, ai quali era stata rifiutata la partecipazione alla precedente Commissione”.

“I rappresentanti delle Associazioni hanno sottolineato lo sconcerto di fronte all’evidente scollamento tra i cittadini e la componente istituzionale e hanno espresso riserve rispetto alla mozione approvata nella seduta alla quale non avevano avuto il permesso di partecipare. Le strade urbane di Formia si fanno carico del 44% dell’intera movimentazione portuale di Gaeta e la città resta asservita a una gestione miope del territorio, carente di progetti in grado di integrare il sistema portuale con quello della viabilità, rimasta quasi inalterata dal dopoguerra. Non si sono realizzate infrastrutture viarie adeguate alla crescita della domanda di movimentazione portuale, che affiancate a un opportuno ampliamento del porto avrebbero costituito un modello efficiente di sistema portuale” – raccontano ancora.

E prosegue: “L’ultima delle scelte dell’Autorità portuale, consentire lo sbarco di merci pesanti che necessitano di trasporti eccezionali, costituiti da convogli lunghi 90 metri e dal peso complessivo di 500 tonnellate, che transitano su strade urbane di una cittadina che tenta di preservare anche la propria vocazione turistica, mostra una carenza nella valutazione della fattibilità di alcune commesse. A fronte di maggiori introiti del network portuale di Gaeta, a Formia si ha un incremento esponenziale dell’ammaloramento della pavimentazione stradale e dei suoi sottoservizi, in particolare da Via Vindicio, attraverso la centralissima via Vitruvio fino alla variante Appia”.

“Le Associazioni – si legge infine – hanno proposto alcuni interventi possibili a breve e medio termine: sospendere immediatamente gli ulteriori e previsti trasporti eccezionali, dirottandoli su altri Sistemi portuali adeguati sia in termini di banchine che stradali, come quelli di Napoli o Salerno; eseguire immediatamente una significativa manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale, dei relativi sottoservizi (linee idriche, fognarie, elettriche e telefoniche) e delle aiuole spartitraffico nel tratto danneggiato dai trasporti eccezionali, in particolare sull’intersezione in Via Vindicio e nella centralissima via Vitruvio, oltre alle verifiche strutturali sui ponti di Rialto e Piazza Risorgimento; proteggere e riqualificare i quartieri residenziali in prossimità del porto di Gaeta; dare dignità all’area sensibile del Golfo; adeguare e porre in sicurezza l’attuale sistema viario dedicato al trasporto su gomma nell’arco di una decina di km dal porto di Gaeta; investire e convogliare le merci su altre modalità di trasporto, come quello ferroviario con una nuova linea, anche a un solo binario, che, partendo dal porto di Gaeta, si colleghi tramite la stazione di Formia-Gaeta alla rete nazionale; sviluppare e valorizzare l’attuale bacino portuale di Formia, dedicando le aree all’esclusivo servizio passeggeri del golfo di Gaeta per le isole e croceristico; investire sul trasporto pubblico locale, come la metropolitana del Golfo, e sulla mobilità sostenibile, entrambi capaci di integrare le città del sud pontino; investire in un nuovo e compatibile attraversamento viario delle città di Formia e di Gaeta”.

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