LATINA – “La prima domanda che ci sorge spontanea è questa: ma come è possibile una situazione del genere?” – si pone retoricamente questa domanda Valerio Santilli responsabile sindacale FIALS, che definisce “surreale” la situazione dell’Asl di Latina in merito agli infermieri e descrive “un atteggiamento contino e costante nel demansionare gli infermieri all’interno dei presidi ospedalieri costringendoli ad eseguire lavori di categoria inferiore, vietate per legge, al solo fine di risparmiare”.
“Il personale sanitario, inoltre, è costretto a doppi turni, salto di riposo settimanale, pronte disponibilità obbligatorie oltre il doppio consentito dalla norma e per di più sono a rischio le ferie estive per qualcuno salvo accorpamento di posti letto. Una situazione a dir
poco disastrosa. Ricordiamo che l’infermiere, come stabilito dalla Legge, dal Codice Civile e dal CCNL è un professionista sanitario laureato che si avvale, del personale di supporto, per svolgere le attività di assistenza. Nelle realtà di questa azienda invece sono totalmente assenti OSS, OSA e Ausiliari, e che il tutto grava sulle spalle degli infermieri che devono supportare carichi di lavoro eccessivi e pesantissimi, non dovuti, ed è solo per coscienza e abnegazione al lavoro che non si innesca un black-out dell’assistenza” – aggiunge Santilli.
E conclude: “La FIALS Latina denuncia pubblicamente, inoltre, l’atteggiamento antisindacale posto in essere verso la nostra e altre sigle, causa non fornire, dopo numerose richieste, il fabbisogno del personale al fine di non portare alla luce le criticità denunciate. Secondo una nostra stima mancano circa oltre 100 medici, 250 Infermieri e ben 400 Oss (assurdo!!) e invitiamo i vertici aziendali a smentirci. Continueremo questa battaglia sindacale fino allo stremo delle nostre forze, soprattutto per i presidi delle città meta di turismo estivo”.