FORMIA – E’ termina col debutto dello spettacolo “Noccioline” e la premiazione delle Compagnie teatrali vincitrici la terza edizione del concorso “Deviazione recitative” promosso e organizzato dalla compagnia teatrale “Imprevisti e probabilità” di Raffaele Furno. Quella di ieri sera, presso il piccolo teatro “Iqbal Masih” di Formia (Lt), è stata una serata carica di emozioni legata ad un tanto desiderato ritorno in sala per attori e spettatori. Un piccolo “miracolo” che si ripete ad ogni apertura di sipario sospeso dalla pandemia da Covid-19, ma che da qualche mese è tornato a ripetersi anche in occasione degli appuntamenti del cartellone di questa iniziativa.
A fare gli onori di casa, oltre che all’attore e regista, nonché docente di teatro, Raffaele Furno, la poliedrica artista Soledad Agresti, che hanno proceduto anche alla tradizionale assegnazione per sorteggio dei premi della lotteria legata al concorso – – messi a disposizione da alcuni sponsor.
Poi è stata la volta di “Noccioline”: autentico, vero, crudo, una prova audace e ottimamente riuscita di mettere in scena le drammatiche conseguenze generate dall’ individualismo, dalla mancata assunzione delle proprie responsabilità, dal non schierarsi, dal non prendere parte e parti. La sopraffazione della violenza, in tante declinazioni, che tavolta tutto questo genera, il dominio degli istinti più beceri della sopravvivenza a tutti i costi che questo comporta con il tentativo di autodeterminarsi schiacciando i propri simili.
“Noccioline – aggiunge il regista e attore Furno – è un urgenza che ho sentito di dover raccontare. Vidi questa messa in scena molti anni fa al Teatro Eliseo e da allora sono passati quindici anni prima che dicessi alla mia compagnia che avremmo portato sul palcoscenico questo testo. Il nostro spettacolo (nato prima della guerra in Ucraina) racconta l’orrore di quanto si è disposisti a barattare, anche a livello emotivo, per il proprio interesse personale. Uno spettacolo corale, nel quale emerge Baddy che con le sue scelte ci consegna, dieci anni dopo, ad un mondo distopico, orrendo, terribile che purtroppo viviamo quotidianamente. Per cui non c’è il riferimento ad un evento catastrofico specifico, ma a tutti quelli che la storia ci ha consegnato. Ma poi diventa uno spettacolo di speranza e di futuro… perchè tutto questo può non accadere…”.
Diversi minuti di applausi hanno salutato questo debutto. Uno spettacolo commovente con la sua potente riflessione dedicata al genere umano, più attuale che mai. Chiuso il sipario, spazio alle premiazioni.
Premio alla Carriera alla percussionista di fama nazionale Valentina Ferraiuolo che dopo aver raccontato della “libertà” di scegliere la musica e il tamburo – strumento al femminile per eccellenza – come linguaggio per esprimersi ed esprimere proprio un mondo di conquiste legato alle donne di cui emblema è il suo progetto “Tamburo Rosso” – ha regalato al pubblico una breve ma intensa esibizione.
A seguire la rituale consegna dei premi decretati ad insindacabile giudizio della giuria del concorso composta da Valeria Gabriella Napolitano, Ludovico Manna, Gianluca Paolisso, Veruska Menna e presieduta da Antonia De Francesco.
Premio Miglior Attore a Carlo Albanesi nello spettacolo “Trote” (compagnia “Tre per caso” – Lazio)
Premio Miglior Attrice a Maria Grazia Cavallaro nello spettacolo “Come un soprammobile alla polvere…” (compagnia Officina solidale, Sicilia)
Premio Miglior Caratterista a Simona Campanile nello spettacolo “Donnacce” (compagnia “30 allora”, Campania)
Menzione Speciale a Bruno Prodomo per il personaggio di Carmelo nello spettacolo “Cuore di mamma” ( compagnia “I SognAttori”, Lazio)
Premio Miglior Allestimento, Migliore Regia e Miglior Spettacolo allo spettacolo “Incendi” della compagnia “Al Castello” (Umbria)
Premio gradimento del Pubblico: ex-aequo tra “Donnacce” e “Cuore di mamma”.
“La serata finale è stata un tripudio di emozioni – ha commentato Raffaele Furno – soprattutto grazie anche a Valentina Ferraiuolo che ha incarnato il perfetto connubio tra passione e impegno, cuore e lavoro duro per creare opportunità in un territorio che non sempre ne offre ai talenti del luogo. Un argomento questo a cui teniamo molto. Questa è stata un’ edizione complessa avendo dovuto combattere ancora contro quella sensazione di sbigottimento che il Covid19 ha creato in tutti noi, ma che piano piano stiamo abbattendo tornando a vederci, frequentarci e il teatro è proprio questo: fisicità. Quindi se non nei numeri questa edizione è stata di davvero tra le più belle”.