GAETA – Non ha deluso le aspettative l’intervento, molto atteso, del segretario regionale del Partito Democratico, il Senatore Bruno Astorre, giunto a Gaeta per sostenere la candidatura a sindaco della professoressa Sabina Mitrano, in corsa alle amministrative di domenica 12 giugno per la lista “Gaeta Comunità di valore”, per Europa Verde e soprattutto, per il Pd, il cui simbolo per la prima volta dallla sua sua nascita sarà stampato sulla scheda per l’elezione diretta del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Il Senatore di Frascati era stato il destinatario di una velenosa lettera aperta di quella componente del Pd gaetano che, dopo il devastante esito del congresso cittadino del 20 marzo, ha deciso di sostenere la corsa dell’ex primo cittadino Silvio D’Amante mentre una terza componente Dem (quella capitanata dal presidente uscente del consiglio comunale di Gaeta, la moscardelliana Pina Rosato) è parte integrante – ormai dal 2012 – della coalizione di centro destra che sostiene Cristian Leccese.
Di quest’ultima e importante componente interna del Pd il segretario regionale non ha fatto – com’era prevedibile – alcun cenno ma di quella guidata dal sindaco in carica dal 1994 al 2002 non poteva non censurare il suo comportamento elettorale. Astorre è stato costretto nelle fasi iniziali del suo breve intervento sul palco di piazza della Libertà a chiedere a Sabina Mitrano – in diverse circostanze ha aggiunto una consonante in più chiamandola “Sabrina” – e al segretario cittadino Gianluca Conte di affiancarlo “Se no Bonelli e Zaratti (ora portavoce nazionale e laziale di Europa Verde) andranno a Roma e diranno che qui non c’era nessuno. Sab(r)ina costituisce davvero il rinnovamento per davvero – ha esordito Astorre – è una candidata nuova, credibile e spendibile. Siamo orgogliosi che il Pd per la prima volta venga rappresentato dal suo simbolo a Gaeta, forse una se non la più bella città del Lazio. Il rinnovamento inizia, oltre che dalle qualità di Sabina, dalla presentazione di una candidata donna”.
La componente Dem vicina a D’Amante non aveva avuto peli sulla lingua inviando ad Astorre un piccante ‘pizzino” politico contestando ai vertici provinciali ( e fors’anche regionale) di “non aver consentito di svolgere le primarie di coalizione sebbene fossero necessarie e vi fossero tempi e possibilità per organizzarle. La rinuncia alle primarie – si leggeva nel testo – è in palese contraddizione con quanto da te sempre dichiarato e di cui sei convinto assertore: ‘Percorso centrosinistra ordinato: auspicio primarie” ed ancora: “… Prima la coalizione, poi il programma …e se poi la coalizione sceglierà le primarie questo non sarà un metodo confuso ed antidemocratico. Anzi è democrazia allo stato puro’. Abbiamo subito un abbandono non meritato considerato l’apporto dato con iscritti di indubbia fede. Siamo, comunque, ottimisti e, soprattutto, legati ai colori ed ai valori del nostro Partito e vogliamo considerare questa tornata elettorale – termina la lettera a Bruno Astorre – come se fossero le primarie a noi negate. Noi proseguiamo con rispetto e tanto ci aspettiamo! Cordialmente”.
Astorre ha voluto chiedere “cinque minuti in più” a “Filiberto e ad Angelo” per effettuare quello che a suo modo ha definito un chiarimento “perché in casa non si parla di altro. Quando si sta in partito si devono rispettare le sue regole, possano piacere o meno. La stessa Costituzione italiana a volte non piace per intero. Anch’io ho votato la legge sul taglio dei parlamentari che non condividevo in tema di rappresentatività democratica. Eppure l’ho fatto..per disciplina di partito. Il Pd ha una sua Costituzione che si chiama Statuto. Ripeto, può piacere o meno – ha aggiunto il Senatore Astorre rivolgendosi alla sua sinistra dove c’era il segretario Conte – ma se un circolo nel solco della legalità e del rispetto delle regole quella è la volontà dello stesso Pd. Non capisco coloro che, dissentendo, si fanno una lista autonoma e, piuttosto che parlare del futuro di questa città, del suo turismo, del suo porto e delle sue bellezze, ogni giorno non mancano occasione per ‘sputare’ addosso allo stesso Pd.”
Molti dei presenti al comizio di Sabina Mitrano e del Senatore Astorre arrivavano da Formia, guidati dall’ex segretario cittadino ed ex candidato a sindaco Luca Magliozzi. Ed il parlamentare di Frascati si è rivolto a loro: “Il direttivo, seppur con una maggioranza risicata, si è espresso e ha deciso di sostenere il candidato Magliozzi. Il Partito di Gaeta ha agito nel verso giusto, in direzione del rinnovamento necessario e spero che questa scelta venga condivisa dal nostro elettorato”.
Naturalmente il Senatore Astorre non era il solo a sostenere la “coraggiosa” sfida elettorale della professoressa Mitrano a Gaeta. Ai piedi del palco di piazza della Libertà sono stati avvistati il segretario provinciale Omar Sarubbo ed uno dei due consiglieri regionali del pd eletti nel 2018 Salvatore La Penna.
Non c’era il secondo consigliere regionale pontino Enrico Forte che, legato da una datata amicizia politica ed umana con il candidato sindaco Silvio D’Amante, ha “bypassato” Gaeta per terminare la serata a Santi Cosma e Damiano.
Lì , a differenza di Gaeta, il Pd plasticamente ha dimostrato di non essere affetto da alcuna forma di atomizzazione. Anche a San Cosma e Damiano si vota per le amministrative e a sostenere la candidatura di Antonello Testa contro il potente sindaco uscente di Forza Italia Franco Taddeo c’erano tutti, nessuno escluso! Dal Senatore Astorre all’assessora regionale all’agricoltura Enrica Onorati, dai consiglieri regionali Forte e La Penna al segretario provinciale.
Tutti ospiti di “Mrs Preferenze”, la brava ed apprezzata presidente del Parco regionale Riviera di Ulisse Carmela Cassetta. Sulla sua agenda ha cerchiato il mese febbraio 2023 quando tenterà di approdare al consiglio regionale del Lazio. Nell’immediato – lunedì pomeriggio quando ci sarà lo spoglio – ha un altrettanto e storico obiettivo: far concludere la collaudata esperienza amministrativa del sindaco Taddeo. E quando il Pd annusa la vittoria le divisioni le sa (anche) mascherare. O almeno…
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