FROSINONE – “Quanto è importante rifiutare ogni forma di violenza ed educare a non risolvere le questioni con la forza bruta. E’ fondamentale creare in ogni città spazi di aggregazione per i giovani, rendendoli protagonisti attivi della comunità”. Quello di Monsignor Stefano Russo, Vescovo di Velletri e Segni, è stato uno degli interventi più applauditi nel primo momento che ha commemorato Willy Monteiro Duarte a due anni esatti dal suo efferato omicidio in Largo Oberdan, in pieno centro a Colleferro.
L’aspirante cuoco di 21 anni di Paliano – “giovane gioioso e amante della vita, sempre pronto ad aiutare il prossimo” – venne massacrato di botte nel tentativo di aiutare un amico in difficoltà. “Bisogna mettere insieme tutte le energie positive affinché si possano creare ogni giorno occasioni di dialogo e amicizia – è stato sottolineato nel suo intervento – I giovani possono essere promotori di progetti per la città, offrendo uno stile di vita diverso, alternativo alla violenza e alla prepotenza. Bisogna impegnarsi per tirar fuori tutte le energie creative dei giovani, dando loro fiducia, affidandogli responsabilità. Il futuro sono loro. Per far questo occorre la fattiva collaborazione di tutti gli adulti”.
Per il martirio di Willy agli inizi di luglio dai giudice della Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone sono stati condannati all’ergastolo – si attendono nelle prossime settimane le motivi della sentenza – i fratelli Marco e Gabriele Bianchi mentre Francesco Belleggia e Mario Pincarelli dovranno rimanere in carcere rispettivamente 23 e 21 anni. E ai quattro giovani condannati Monsignor Russo ha rivolto, concludendo, un pensiero: “Questa terribile vicenda può essere occasione per farli riflettere su ciò che hanno commesso e magari portarli ad una conversione del cuore, guardando proprio all’esempio di Willy. A fare del male si prova talvolta piacere, ma il piacere passa subito e il male resta. Fare il bene costa fatica; ma la fatica passa subito e resta il bene; e col bene restano la pace della coscienza, la soddisfazione di sentirsi bene e la fierezza della vittoria!, diceva il Beato Giovanni Paolo I”.
In Largo Oberdan c’è stata la posa della prima pietra della piazza che ricorderà per sempre Willy. Si chiamerà piazza Bianca. Il bianco per i capoverdiani è il colore che simboleggia poprio il lutto. E questo luogo – ha aggiunto – Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro – sarà un investimento anche di natura sociale per i giovani perché “siano i protagonisti per il loro futuro”.
Successivamente presso la Collegiata di Sant’Andrea a Paliano è stata celebrata una messa si suffragio per Willy. I genitori e i familiari del compianto cuoco sono rimasti in silenzio ma è stata la sobrietà a caratterizzare il rito religioso. Come avrebbe voluto lo stesso Willy.
A ribadirlo è stato Domenico Alfieri, il sindaco di Paliano. In un post su facebook aveva rivolto un commosso e profondo messaggio al cuoco ucciso due anni fa: “Caro Willy, nel tuo breve passaggio su questo mondo ci hai insegnato tante cose: l’amore per la vita, l’importanza di essere generosi, la consapevolezza che ognuno di noi non deve mai cedere di fronte alla violenza e alla prevaricazione. La cosa più difficile – ha concluso aggiungendo il sindaco Alfieri – da imparare per chi ti ha conosciuto e voluto bene – la tua famiglia,i tuoi amici, tutta la nostra comunità – resta ancora quella di vivere senza uno splendido ragazzo come te”.
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