FORMIA – La Procura di Cassino ha chiesto ed ottenuto dal Gip Massimo Lo Mastro lo svolgimento del giudizio immediato per F.F.O., il barista di 31 anni di Casoria, in provincia di Napoli, che il 2 agosto scorso fu arrestato dai Baschi Verdi del Gruppo di Formia della Guardia di Finanza con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga.
L’uomo, subito dopo essere sceso da un treno fermato presso la stazione ferroviaria di Formia, aveva raccontato agli inquirenti di andare a Ponza per lavorare in un pasticceria in occasione del ferragosto. E invece dalla sua valigia spuntarono 395 grammi di hashish che, secondo i tecnici dell’agenzia delle Dogane, avrebbero fruttato 3050 dosi. Per la precisione le Fiamme Gialle sequestrarono a F.F.O. 291, 6 grammi di hashish suddivisi in 240 stecche del peso variabili tra 1,2 e 2,5 grammi ed una stecca della stessa sostanza stupefacente, dal peso di 88 grammi, occultata all’interno del pacchetto di sigarette.
Il sostituto procuratore Francesca Fresch nella richiesta di giudizio immediato ha sottolineato la gravità delle accuse mosse al barista di Casoria – dove ha l’obbligo di recarsi tre volte la settimana per firmare presso i Carabinieri – che aveva scelto la principale isola pontina e il periodo caldo del Ferragosto per spacciare la droga. F.F.O. nell’interrogatorio di garanzia aveva fornito una versione diametralmente opposta: la droga rinvenuta nella sua valigia sarebbe servita esclusivamente per un uso personale durante la sua permanenza lavorativa a Ponza.
Anzi, la sua posizione reddituale non gli avrebbe richiesto di svolgere l’attività di spaccio. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, il processo – non è escluso che l’imputato possa chiedere di avvalersi del rito abbreviato – inizierà il prossimo 8 novembre davanti il giudice monocratico del Tribunale di Cassino Pio Cerase.