FORMIA – “La preside? L’abbiamo vista solo il primo giorno di scuola”. Hanno deciso di dissotterrare l’ascia da guerra gli studenti del liceo linguistico pedagogico “Marco Tullio Cicerone” di Formia dopo aver promosso un muro contro muro contro la dirigente dell’istituto di via Olivetani, la professoressa Teresa Assaiante. A giustificare le diverse iniziative di protesta messe in atto negli ultimi giorni dagli alunni sono tre studentesse – Laura Tuccini, Miriam Pomella e Roberta Feola – che sono diventate , “nostro malgrado”, le portavoci della popolazione scolastica dell’ex istituto magistrale di Formia. Gli studenti non sono al momento rappresentati nel consiglio d’istituto semplicemente i due delegati eletti non ne fanno più parte: se il primo ha ottenuto il diploma lo scorso giugno, il secondo a sorpresa ha deciso di rassegnare le dimissioni.
La più battagliera di tutte sembra essere Laura Tuccini che, replica con fermezza ai resoconti giornalistici dello sciopero attuato nei giorni scorsi: “Non è vero che la preside ha deciso di incontrarci nella mattinata in cui abbiamo disertato l’attività didattica – Noi studenti abbiamo avuto modo di dire e di esternare le tante cose che non vanno in questa scuola al vice preside Mazzucco che, grazie alla sua indiscussa disponibilità, ha voluto ascoltarci e capire. Noi abbiamo chiesto di parlare con la dirigente scolastica Assaiante. L’abbiamo fatto con alcune email – ricorda Tuccini – e nessuno sinora ci ha risposto”.
La prima goccia che ha fatto trabocccare il vaso delle (presunte) incomprensioni tra preside e studenti è stata una decisione – definita immotivata della scuola – di impedire ai ragazzi di uscire dalle rispettive classi durante la ricreazione: “Ci era stato chiesto che ciò sarebbe stato possibile – ha aggiunto la studentessa – se ci fosse stato il parere del docente in servizio nell’ora che sarebbe terminata in coincidenza della pausa. Moltissime classi sono state autorizzate ad uscire nei corridoi per socializzare anche con studenti di altri corsi ma inspiegabilmente è arrivato un divieto generalizzato che definiamo immotivato ed illegittimo”.
Gli studenti del “Cicerone” hanno protestato anche per un’altra circostanza se fosse veritiera: sono entrati a scuola per “diversi giorni nonostante l’acqua erogata da Acqualatina fosse stata considerata non potabile. Questo disagio l’avremmo potuto tollerare anche per scopi igienico-sanitari ma non per la durante carenza di un distributore automatico di bottigliette d’acqua. Ora ci hanno rassicurato che la procedura di gara è stata avviata e si trova a buon punto – ha aggiunto Laura Tuccini – ma la situazione complessiva con cui veniamo a scuola non è delle migliori”.
A dire degli studenti in rivolta in questi giorni l’istituto linguistico pedagogico “Marco Tullio Cicerone” di Formia sta scontando anni di ritardi per quanto riguarda l’edilizia scolastica. E ricordiamo che cinque classi – tre della terza e due della quinta – da tempo sono state delocalizzate presso l’istituto tecnico economico “Gaetano Filangieri” con gli innegabili disagi anche per il personale docente. Per non parlare della situazione in cui versano diverse aule del nostro istituto che appaiono a tutte inospitali ed inagibili. Se queste sono motivazioni pretestuose – polemizza ancora Laura Tuccini chiamando in causa la preside Assaiante – attendiamo una risposta”. E la polemica continua…
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