LATINA / FROSINONE – Non c’è più spazio per i rifiuti delle province di Latina e Frosinone nella discarica gestita dalla Ecologia Viterbo. A cominciare dai primi giorni di novembre. Lo si evince da una lettera che la direzione “Ciclo dei Rifiuti” della Regione Lazio ha inviato ai presidenti Gerardo Stefanelli e Antonio Pompeo, al comune di Roma capitale e all’assessore al ramo della stessa Regione Massimiliano Valeriani.
La discarica gestita dall’Ecologia Viterbo potrebbe ospitare solo i rifiuti prodotti dalla Tuscia e dalla provincia di Rieti e la Regione Lazio è stata categoria rivolgendosi ai presidente delle province di Latina e Frosinone: provvedete a trovare siti alternativi. In Italia o finanche all’estero poco importa. Il divieto per il conferimento dei rifiuti pontini e ciociari nella discarica dell’Ecologia Viterbo provocherà una duplice criticità, ambientale ed erariale. Lo ammette la stessa Regione Lazio che, prevedendo un inevitabile conferimento dei rifiuti presso strutture esterne all’ambito di competenza, soprattutto per quello di Latina e Frosinone, provocherà un conseguente aumento dei costi del ciclo dei rifiuti che naturalmente impatterà sulle tariffe della Tari.
La Regione intanto ha chiesto ai presidente delle province di Latina e Frosinone di interloquire subito con i 33 comuni pontini e con i 91 del territorio ciociaro. Il primo a farlo è stato nel pomeriggio il presidente Gerardo Stefanelli che in un video conferenza ha definito “catastrofica la sitazione che si sta delineando per la provincia di Latina. Ho detto ai colleghi sindaci – ha commentato Stefanelli – che saranno costretti ad “affrontare un forte aumento dei costi di gestione per garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti”.
Di questa nuova possibile emergenza è stato informato il Pretto di Latina Maurizio Falco che chiederà alla Regione una deroga di alcuni giorni in attesa che le società Rida di Aprilia e Csa di Castelforte trovino le “immediate alternative dove conferire i propri rifiuti”. Anche il presidente della Provincia di Frosinone Pompeo ha provveduto ad informare, attraverso una lettera comune, i sindaci dei 91 comuni ciociari non condividendo un passaggio della comunicazione della Regione Lazio laddove critica le due province del Basso Lazio di non aver individuato le soluzioni dovute con l’adozione di atti straordinari”. “Noi una discarica l’avevamo, è quella di Roccasecca – ha commentato Pompeo – Avrebbe potuto raccogliere i nostri rifiuti sino al 2026 ma la discarica è satura per colpa della decisione, unilaterale, di trasferirvi di Roma capitale“. Insomma dopo il danno, la beffa.