FORMIA – Recuperare il tempo perduto. Senza ‘se’ e senza ‘ma’. Raffaele Rizzo, da giovedì nominato dall’assemblea dei soci neo amministratore unico della Formia Rifiuti Zero, ha deciso subito di mettersi al lavoro con l’obiettivo di colmare quel vuoto venutosi a creare tra la decisione dello stesso Comune, quale principale socio di maggioranza, di non confermarlo due anni fa nel ruolo di direttore tecnico nella parte conclusiva della governance di Raphael Rossi e la prevedibile conclusione del mandato annuale del successore di Rossi, Michele Bernardini. Il 61enne manager di Colleferro di buon mattino venerdì era già nel centro di trasferenza della “Frz” in via Santa Maria Cerquito, in località Enaoli, a Formia (Lt). Vi è tornato naturalmente soddisfatto per dimostrare che il penultimo corso al Comune di Formia, dopo averlo inizialmente accolto a braccia aperte con l’intento di contrastare il peso contrattuale del supermanager torinese, ha sbagliato scaricandolo clamorosamente.
Rizzo nel suo ritorno nel quartier generale della Frz ha incontrato singolarmente diversi dipendenti ma ha preferito rinviare un momento collegiale che ci sarà molto probabilmente nei primi giorni della settimana quando entrerà nella pienezza del suo ruolo con la definizione della sua nomina presso la Camera di commercio Latina Frosinone. In quel momento avrà anche il potere di firma che consentirà alla Frz di regolarizzare alcune micro incombenze debitorie con alcuni fornitori che sono stati liquidati dal presidente del collegio sindacale soltanto nelle fasi iniziali della vacatio seguita alla mancata riconferma dell’ex amministratore Bernardini.
Rizzo crede molto nel rilancio della municipalizzata che gestisce il ciclo dei rifiuti a Formia e a Ventotene ma dovrà elaborare un piano industriale che sappia immediatamente porre rimedio alla discutibile scelta del suo socio di maggioranza, il Comune formiano, che sta svuotando gli organici della stessa società richiamando molti dipendenti comunali in forza alla Frz. Rizzo pensa già a nuove assunzioni (con quali oneri finanziari aggiuntivi per i contribuenti non è dato sapere) che incideranno nel futuro bilancio della società. Ma sulla durata e sulla specificità della governance del dirigente di Colleferro peserà una scelta, politica, che dovrà assumere ad inizio 2023 l’amministrazione Taddeo. Dopo essersi mimetizzata in questo primo anno di mandato, la Giunta Forza Italia-Fratelli d’Italia dovrà giocoforza mostrare le sue carte se credere o meno in una delle poche società pubbliche che in provincia di Latina gestisce il ciclo dei rifiuti. Lo dovrà fare se confermare o meno il rapporto novennale del Comune con la sua unica municipalizzata che scade, come detto, nella primavera del 2023. Se la decisione sarà politicamente positiva, Rizzo avrà il tempo (tre anni) ed il modo di mostrare tutto il suo indiscutibile valore professionale. In caso contrario il suo mandato scadrà in quel momento per volere del socio che giovedì, dopo anni di trepidante attesa, l’ha nominato quale terzo amministratore unico della società che rappresenta, al netto di ogni giudizio politico, una delle migliori iniziative imprenditoriali assunte negli ultimi anni a favore della città.
Rizzo non ha ancora parlato ufficialmente ai cronisti. Potrebbe farlo nei prossimi giorni ma dovrà farlo con la necessaria serenità di chi guida una società interamente pubblica e nell’interesse di migliaia di contribuenti. Il sindaco Gianluca Taddeo da lui attende diversi, immediati e positivi riscontri: “Rizzo, avendo già lavorato a Formia, conosce molto bene il funzionamento del settore che andrà a dirigere. Si tratta di una figura che risponde ai requisiti di professionalità, competenza ed esperienza qualificata e quindi siamo convinti che aiuterà a far crescere e ad alzare qualitativamente l’innovativo servizio, che troppo spesso negli ultimi anni ha registrato carenze. L’obiettivo è di migliorare il prodotto e raggiungere risultati rilevanti a beneficio dell’intero territorio. L’auspicio – ha concluso il sindaco di Formia – è che da oggi la Frz inizi ad assumere un ruolo all’altezza delle aspettative per rendere Formia più pulita, confortevole e apprezzata da chi ci vive e da chi viene a visitarla”.
Non la pensa proprio così il Partito Democratico. O almeno uno dei due suoi consiglieri comunali, Alessandro Carta: “La nomina del nuovo amministratore unico della “Frz” – esordisce Carta – non mi convince per nulla, anzi la ritengo inopportuna. Non entro nel merito della selezione, durata molti mesi e di cui non si conosce né l’iter né i curricula degli altri candidati. Né sulla preparazione tecnica del nuovo amministratore. Mi attengo ai fatti. Il dottor Rizzo in passato ha ricoperto il ruolo di Direttore della Società, ma non ha superato il periodo di prova perché ritenuto inidoneo a svolgere quel ruolo. L’ex direttore ha fatto causa alla Società, ma il ricorso è stato rigettato dal Tribunale di Cassino, Sezione Lavoro, con condanna alle spese. Il dottor Rizzo, oggi, viene nominato nel ruolo apicale di amministratore unico della Società. A questo punto è doveroso chiedersi: ma se non era idoneo a svolgere il ruolo di Direttore come potrà mai esserlo nel ruolo ben più importante di Amministratore Unico? Il Sindaco e la maggioranza assumono ogni responsabilità di questa scelta e staremo a vedere se le affermazioni del Sindaco Taddeo avranno fondamento per il rilancio e il buon funzionamento della società. Va ricordato che, durante il periodo commissariale, la dottoressa Tizzano portò il capitale sociale della Frz da 10mila euro a 600mila a dimostrazione della vitalità e buona salute della società. In quel passaggio c’era un altro amministratore unico e non c’era un Sindaco in carica. Fu una scelta del tutto imparziale”. Come sicuramente è stata quella del dottor Raffaele Rizzo.