FORMIA – Tutto come previsto. Dovrà rimanere chiuso per una settimana il locale “Perla Negra” , il locale di piazza Tommaso Testa di Formia all’esterno del quale nella notte tra sabato e domenica scorsi un giovane 22enne era stato accoltellato lievemente ad una spalla per aver reagito ad una “spruzzata” di spumante aperto da altri clienti presenti nella stessa attività della movida cittadina. Lo ha disposto e notificato nella giornata di mercoledì il neo Questore di Latina Raffaele Gargiulo al termine della prima parte delle indagini svolte dal commissariato di Polizia di Formia.
E’ stato applicato il contenuto dell’articolo 100 del testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza con questa motivazione: “Nella circostanza nessuno degli addetti che prestavano servizio ha ritenuto opportuno segnalare alle Forze di Polizia quanto accaduto all’interno del locale al fine di scongiurare più gravi episodi così come poi si è verificato, limitandosi ad accompagnare all’esterno i due litiganti”. Per la Polizia, insomma, l’accoltellamento – che c’è stato successivamente, all’esterno del locale di piazza Testa – si poteva evitare se qualcuno dei gestori avesse dato l’allarme alle forze di polizia. Ma c’è di più. La sospensione della licenza commerciale per una settimana è stata adottata anche perché i gestori del locale in cui c’era stato l’inavvertito bagno di spumante non avrebbero formalizzato “alcuna richiesta successivamente al ferimento” del 22enne residente del quartiere di San Pietro.
“La mancata collaborazione registrata nell’occasione è stata valutata quale elemento di rischio – si legge in una nota ufficiale della Questura – per l’ordine e la sicurezza dei cittadini e, visto il grave fatto di cronaca accaduto, la Questura ha ritenuto di adottare detto provvedimento al fine di scongiurare che possano ripetersi episodi analoghi”. Non è stato un caso che lunedì pomeriggio, a meno di 48 ore dall’ennesimo accoltella mento tra giovani formiani protagonisti della movida cittadina, il Prefetto di Latina Maurizio Falco, al termine di un’urgente seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, aveva lanciato un monito: “E ora i titolari dei locali, soprattutto, della movida collaborino con tutte le parti in causa, con le forze dell’ordine e con il comune di Formia”.
Il delitto di Romeo Bondanese, avvenuto nel febbraio 2021, aveva contribuito a dar vita ad un coordinamento tra le diverse forze dell’ordine impegnate, a potenziare la video sorveglianza ma, al cospetto dell’utilizzo sempre più frequenti di armi bianche (anche Romeo fu ucciso all’aorta femorale da un coltello che aveva con se un 17enne di Casapulla), è necessario che i gestori della movida facciano la loro parte affinando la collaborazione con le forze dell’ordine. “Dobbiamo fare di più – aveva commentato il prefetto Falco, affiancato tra gli altri proprio dal neo Questore di Latina Raffaele Gargiulo – anche se qualcosa è sotto i nostri occhi dopo la tragedia di Romeo. Sono state varate una serie di soluzioni migliorative per garantire la sicurezza dei cittadini: la video sorveglianza ci offre un aiuto in più che prima non c’era. Ma occorre anche richiamare i gestori dei locali a una maggiore prossimità con il sindaco, con la polizia municipale e con le forze dell’ordine – ha detto il Prefetto – Solo così abbattiamo i livelli di rischio. Non possiamo affidarci alla buona sorte”. Insomma una prima attività di prevenzione può arrivare dunque proprio dai gestori dei locali e poi si punta ad una presenza maggiore delle pattuglie della polizia locale, del commissariato di Polizia e dei Carabinieri.