FORMIA – Quando un provvedimento di sequestro, nonostante alcuni successivi tentativi di porlo in essere, non viene tramutato in confisca entro il termine – cinque anni – previsto dal Codice di procedurale penale esso stesso decade. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di piazza Labriola Salvatore Lo Mastro che ha disposto la restituzione di 140mila euro, tra mobili, beni immobili e buoni postali, a favore del 56enne ex responsabile delle delegazione di Formia dell’Aci. L’imprenditore nel 2016 fu raggiunto da un decreto di sequestro che, emesso dallo stesso Tribunale di Cassino con l’ipotesi di reato di peculato, scaturì da una delicata indagine della Guardia di Finanza e dei Carabinieri coordinati dal sostituto Procuratore Alfredo Mattei.
Secondo l’accusa uomo non avrebbe versato alla Regione Lazio 140mila dei bolli auto incassati nel 2014 da ignari automobilisti del sud pontino. Insomma l’imprenditore quel danaro lo avrebbe illegalmente trattenuto per sé. Il 56enne patteggiò la condanna a due anni e in sede di sentenza fu omesso di disporre la confisca per equivalente dell’importo sottoposto a sequestro preventivo e, pertanto, la sentenza divenne così definitiva.
Nel 2019, su richiesta della Procura della Repubblica, il Gip del Tribunale di Cassino tentò di correre ai ripari emettendo ordinanza di correzione dell’errore materiale commesso tre anni. Come? Disponendo la confisca di beni immobili e somme di denaro per l’importo – 140mila euro – della somma oggetto di peculato. La difesa del 56enne, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Macari e Matteo Macari, propose ricorso contro questa ordinanza bis del Tribunale e la Corte di Cassazione annullò il provvedimento di confisca disponendo la restituzione degli atti al Gip del Tribunale di piazzale Labriola per l’”abnormità del provvedimento”.
La Procura tornò all’attacco con una richiesta ma il nuovo provvedimento di confisca è stato impugnato di nuova dai legali del 56enne che lamentarono una serie di incongruenze e proposero, senza esito positivo, anche alcune questioni di costituzionalità della norma. L’udienza camerale davanti il Gip Lo Mastro c’è stata il 24 novembre ma l’ordinanza è stata depositata il 7 dicembre: ha respinto la richiesta del Pm (in quanto il termine quinquennale per ottenere la confisca è scaduto nel febbraio 2022) e, in più, ha disposto la revoca dell’iniziale provvedimento di sequestro.