ITRI – Tutti assolti perchè il reato non sussiste. Erano accusati di turbata libertà del procedimento amministrativo due ex segretarie del comune di Itri, tre ex dirigenti e la titolare di una cooperativa che hanno rischiato di affrontare il processo relativamente al conferimento da parte del comune aurunco di importanti servizi pubblici dal 2014 al 2019. E invece il Gup del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro ha assolto l’imprenditrice e titolare della cooperativa “Arteinsieme” Patrizia Marciano, le ex segretarie comunali Cinzia Iacuele e Massimina De Filippis, ma anche gli ex dirigenti Rita La Rocca,Vincenzo Saccoccio e Massimo Monacelli.
Secondo il sostituto procuratore Alfredo Mattei in considerazione della presunta procedura d’urgenza, avrebbero assegnato alla cooperativa tutto quello che poteva essere affidato: la pulizia e spazzamento di Itri, la manutenzione e pulizia degli immobili urbani del cimitero; l’assistenza e trasporto dei disabili; la custodia e mantenimento dei cani randagi, la gestione della mensa ma anche la custodia e pulizia delle strutture sportive e, soprattutto, l’accoglienza e protezione a favore dei cittadini richiedenti asilo politico e per gli stessi rifugiati. Secondo l’accusa il comune di Itri per il funzionamento di questi servizi di primaria importanza aveva deliberato 549 mila euro nel 2014, 551mila euro nel 2015, 582mila nel 2016 e, ancora, 284 mila nel 2017 e 262 mila l’anno successivo.
I legali dei sei indagati – gli avvocati Massimo Signore, Silvio Conte, Luigi Panella, Daniela Mengoni e Gaetano Netani, – hanno chiesto l’applicazione di una sentenza dello scorso aprile della Cassazione secondo la quale la turbata libertà del procedimento amministrativo si prefigura solo ed esclusivamente quando in lizza ci sono due o soggetti imprenditoriali. E invece il comune di Itri, a più riprese, affidò la gestione di importanti ed essenziali servizi pubblici allo stessa cooperativa con lo strumento dell’affidamento diretto e, per di più, sotto la soglia dei 40mila euro.