GAETA – Aveva deciso di inaugurare il suo ramadan mediatico quando il nome del figlio è comparso nelle carte della Procura della Repubblica di Latina relativamente ai presunti concorsi pilotati indetti dall’Asl di Latina. Per questa vicenda, ora al vaglio processuale del Tribunale di Latina, finirono agli arresti l’ex segretario provinciale del Pd di Latina Claudio Moscardelli e due altissimi funzionari dell’Asl pontina. All’epoca dei fatti Pina Rosato, esponente di punta della componente moscardelliana del Pd di Latina, era presidente del consiglio comunale di Gaeta. La componente minoritaria del Pd di Gaeta era arrivata a chiedere le sue dimissioni dall’incarico ma la richiesta venne commentata ….in maniera davvero particolare: con una minaccia di ricorrere alle carte bollate.
Pina Rosato, l’Angela Merkel della politica gaetana e del Golfo, decise di rifugiarsi nel silenzio che non ha interrotto nemmeno in due circostanze ben precise. La prima risale allo scorso aprile quando la sua componente (teoricamente maggioritaria in termini di tessere) decise di non partecipare al congresso comunale del Pd di Gaeta che, sancendo l’elezione alla segreteria dell’avvocato penalista Gianluca Conte, permise al partito riconosciuto dai segretari provinciale e regionale, Omar Sarubbo e Bruno Astorre, di appoggiare la candidatura a sindaco della professoressa Sabina Mitrano. La seconda circostanza fu, in effetti, la successiva campagna elettorale che si concluse il 12 giugno con la scontata affermazione di Cristian Leccese. Pina Rosato non proferì verbo per oltre un mese portando a casa con il minimo sindacale la sua rielezione a consigliere comunale (per la lista Gaeta Democratica) e la nomina ad assessore al commercio e ai rifiuti (mica male) il suo fidatissimo Diego Santoro.
Pina Rosato a distanza di anni e mesi ha deciso di parlare e l’ha fatto per un’incompiuta della politica di Gaeta e dell’intero Golfo: la mancata (o lentissima) riattivazione della Littorina Gaeta-Formia o viceversa. Il 12 giugno 2020, quando il Covid cominciava a farsi sentire e vedere, c’era anche la presidente del consiglio comunale di Gaeta alla presentazione da parte del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, del progetto per il completamento della linea ferroviaria Formia-Gaeta.
“Grazie al finanziamento di 10 milioni di euro, reso disponibile attraverso una Convenzione sottoscritta il 21 gennaio del 2019 fra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Lazio e Consorzio di Sviluppo Industriale Sud-Pontino (che sarà stazione appaltante), è ora possibile terminare il progetto di ripristino della linea che diventerà nei fatti una vera e propria metropolitana del Golfo favorendo lo sviluppo turistico di tutta la zona” – disse sotto una fredda e battente pioggia fuoristagione l’allora governatore del Pd. Quella posa della prima pietra coincise con l’apertura da parte del Consorzio Industriale del sud pontino di un cantiere che, avanzando con la velocità di una tartaruga (o almeno), è diventato un ostacolo per l’esponente di Gaeta Democratica.
“Noi non abbiamo più parcheggi! Prima c’erano le scalette che ci permettevano di sostare su via Del Piano, e si scendeva su via Garibaldi. Adesso, per parcheggiare in via del Piano si deve fare un giro enorme, e con le borse della spesa è impensabile, e di conseguenza, un supermercato della zona, non è più appetibile da tutto un quartiere, ovviamente i cittadini scelgono diversamente. – ha detto la consigliera Rosato nell’ultimo consiglio comunale di Gaeta – Quindi, oltre ai posti di lavoro che si mettono a rischio, per un supermercato, che diciamo la verità, ha fatto la storia, è stato uno dei primi grandi supermercati di Gaeta, ma anche per tutti i cittadini che abitano in quella zona, è diventata una tragedia, anche perché l’erba continua a crescere…”.
Fedele pasdaran in chiave Pd dell’ex sindaco Cosimino Mitrano e ora del suo successore Cristian Leccese, la consigliera comunale Pina Rosato scagiona subito il comune di Gaeta per quelle erbacce che non c’erano due anni e mezzo fa quando era giunto a Gaeta il presidente della Regione Zingaretti: “ L’erba alta non è un problema del Comune, ma del Consorzio Industriale. Hanno recintato tutta quella zona, ma non è possibile più superare tutto questo disagio. Sono assolutamente d’accordo con il consigliere Scinicariello (attuale capogruppo del Pd in consiglio comunale), che dobbiamo cominciare a far sentire la nostra voce in maniera univoca come Consiglio Comunale, e cercare di capire questi lavori a che punto stanno. Non posso mai dimenticare quel giorno che Zingaretti si è venuto a… perché aveva fatto questo grande lavoro. Noi siamo stati tutti là ad assistere alla sua gloriosa attività Regionale, sembrava che i lavori dovessero iniziare da lì a poco, sono passati due anni…e hanno recato danni ai cittadini. Alla fine ovviamente tutta una città se la prende con il Comune, perché i cittadini non conoscono tutti i particolari, perché qualcuno poi qualcuno ci gioca su questa cosa… Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, sono d’accordo con il consigliere Scinicariello, cerchiamo di fare anche un tavolo, la scorsa volta, nella conferenza dei capigruppo volevamo parlare di tutta una serie di questioni presenti”.
Appassionata della filosofia illuminista e della necessità o bontà del “coraggio dell’osare” di kantiana memoria, l’ex presidente del consigliere comunale di Gaeta ha difeso il suo coraggioso gesto a favore di un piazzale di cui una parte è stato venduto dal Consorzio Industriale ad una società immobiliare ad insaputa del comune di cui la signora Rosato faceva e fa parte: “Si è vero, è vero. Io sono la prima, voglio chiedere lumi…A che punto stanno questi lavori”. Con tanto di punto esclamativo. Altro che…