LATINA – Nelle gerarchie dell’avvocatura pontina c’è ancora una toga del sud pontino che vuole continuare a portare alto il vessillo del settore ala ricerca di un’unità e di un’identità ad oltre 8 anni dalla soppressione – avallata purtroppo dalla politica – della sezione di Gaeta del Tribunale di Latina. Si tratta dell’avvocato Antonio Fargiorgio, l’ex sindaco di Itri ed ex consigliere dell’ordine nell’irripetibile mandato del compianto presidente Michele Pierro. Fargiorgio è succeduto a se stesso nell’incarico di presidente della fondazione dell’avvocatura pontina “Michele Pierro”. A rinnovare parzialmente il suo direttivo è stato il nuovo consiglio dell’ordine targato Giovanni Lauretti. Se Fargiorgio è stato confermato alla presidenza alla stessa stregua del segretario Antonio Pierro e dei consiglieri Angela Verrengia e Alfredo Soldera, i nuovi ingressi nel direttivo della fondazione hanno invece riguardato gli avvocatri Maurizio Albiani, Francesca Giannetti e Giuseppe Pesce.
“Ringrazio il Consiglio dell’Ordine per la fiducia accordata al Direttivo della Fondazione – ha esordito il presidente Fargiorgio – Dopo gli anni difficili della pandemia, il 2022 è stato l’anno del ritorno agli eventi formativi in presenza e dei corsi di alta specializzazione con oltre 2000 presenze e ben 70 crediti formativi distribuiti. La Fondazione ha affrontato tutte le tematiche giuridiche più importanti con relatori qualificati che hanno apportato un contributo fondamentale per la formazione. La formazione non deve costituire – ha puntualizzato l’avvocato Fargiorgio – il mero adempimento degli obblighi professionali ma la crescita della cultura forense e giuridica anche alla luce delle radicali riforme dei processi e degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie. Continueremo a fornire – e penso soprattutto ai Colleghi più giovani – gli strumenti gratuiti più idonei per svolgere la professione con competenza e massima dignità”.
Fargiorgio ha voluto ringraziare i consigliere uscenti Maria Cristina Sepe – diventata una delle più strette e fidate collaboratrici del presidente Lauretti nel board del consiglio dell’ordine di Latina – e Cristiana Palumbo “per il contributo dato negli anni del loro mandato alla Fondazione, con la certezza che nei nuovi prestigiosi ruoli si distingueranno con la loro competenza”. La formazione, dunque, non è un obbligo procedurale ma una necessità nei prossimi due anni per l’avvocatura e, di riflesso, per gli stessi cittadini. E il presidente Fargiorgio pensa che il biennio 2023-2024 sarà dedicato allo studio della Riforma Cartabia sia in campo civile che penale.