FORMIA – E’ un vero e proprio ultimatum. Se entro cinque giorni non saprà dalla “Domenico Paone spa” i dettagli della composizione negoziata, la Corex spa di Battipaglia potrebbe revocare la propria manifestazione di interesse a subentrare nella gestione delle attuali due linee di produzione, dei marchi e degli organici del pastificio Paone di Formia. Lo si evince da una dura diffida che la Corex ha inviato, tra gli altri, all’amministratore unico del pastificio Paone, Alejandro Octavio Quentin, alla direzione “Lavoro” della Regione Lazio, al Prefetto di Latina Maurizio Falco, al presidente del Consorzio industriale del sud pontino Salvatore Forte, al sindaco di Formia Gianluca Taddeo e ai vertici di Unindustria e delle segreterie territoriali di categoria.
A pochi giorni dalla richiesta della “Domenico Paone spa” di ottenete dalla Regione ulteriori sei mesi – a decorrere dal 6 marzo – della cassa integrazione straordinaria a favore dei suoi 29 dipendenti, questa della Corex è un’autentica diffida. La società salernitana, benchè sia interessata da metà febbraio a subentrare nella gestione dell’imprenditoriale del pastificio formiano, non riesce a sapere dal dottor Quentin la tipologia della sua offerta economica. La minaccia della revoca della manifestazione d’interesse da parte della Corex è molto importante perchè costituisce, di fatto, la parte integrante della richiesta di proroga della cassa integrazione e di dar vita ad una composizione negoziata che ha ricevuto la disponibiltà a parteciparvi, oltre dei sindacati di categoria, della stessa Corex.