ITRI – Ma la verità dov’è, sempre che ci sia? Che ci siano due Pd ad Itri, la conferma è arrivata puntuale da una nota della neo segretaria Dem Paola Ruggieri all’indomani delle dimissioni da vice sindaco del neo assessore e consigliere regionale di Fdi Elena Palazzo (sostituita in Giunta dall’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Cece) e soprattutto dal debutto nell’esecutivo di Alessia Mancini che, lasciando la Lega, ha aderito al partito dell’assessore regionale Palazzo, Fratelli d’Italia, assumendo pressappoco le stesse deleghe.
“Distinti e distanti da ogni incoerenza ed ambiguità” – inizia così la severa presa di posizione della segretaria del Pd Ruggieri che qualche problema di imbarazzo all’interno dei Democratici lo sta creando anche al consigliere comunale di opposizione, l’ex sindaco Giuseppe De Santis. Lunedì sera in una riunione “molto partecipata” il direttivo ha ribadito la “netta opposizione” alla giunta Agresti in quanto –“ come da un anno e mezzo denunciamo – è del tutto incapace di affrontare i problemi che affliggono Itri (questione dei pozzi privati, cimitero, chiusura del consultorio, finanziamenti del PNRR persi, opere pubbliche ferme, prevenzione della piaga degli incendi del tutto assente, mancanza di programmazione economica e pianificazione urbanistica). E’ arrivato il momento che il Sindaco Giovanni Agresti rassegni le sue dimissioni per ridare un minimo di dignità all’intera comunità itrana che solo così potrà davvero ripartire”.
La posizione ufficiale del Pd, costretto ad inseguire il principe gruppo di opposizione di “Itri Facciamo Futuro” dell’ex sindaco Antonio Fargiorgio protagonista qualche giorno delle stesse accuse alla “paralizzata” Giunta del sindaco Agresti, è apparsa ai più antitetica a quella di uno dei consiglieri comunali in carica che, iscritti al Partito Democratico, sono stati eletti in due differenti liste civiche. Se Vittoria Maggiarra, pur non chiedendo il ritorno anticipato alle urne, ha sottoscritto il documento critico dell’ex primo cittadino Fargiorgio, il consigliere Giuseppe De Santis (“Promessa per Itri”) sta predicando il contrario. Ha più volte bocciato il ricorso alle urne con la nomina di un “terzo commissario Prefettizio “ in otto anni arrivando a precisare che se “se dovesse dipendere dal sottoscritto non firmerò mai la mozione di sfiducia” ai danni del sindaco in carica”.
Dopo la riunione del Direttivo, la segretaria del Pd Ruggieri è apparsa molto di più di un pm inquirenti nei confronti di Giovanni Agresti: “ La cittadinanza itrana attende risposte urgenti e non spartizioni di poltrone, promozioni di congiunti e cambiali politiche da pagare per soddisfare interessi personali. Mentre il Paese langue nell’immobilismo, mentre si perdono occasioni storiche e si è in ritardo in tutti i campi, la classe politica di estrema destra attualmente al governo a Itri pensa solo a come perpetuare il suo potere ignorando il bene comune dei cittadini. Ridiamo la parola agli itrani che decideranno chi è davvero coerente, che puniranno le ambiguità e chi si disinteressa delle loro esigenze pur di avere un’indennità da assessore o sistemare amici, parenti e congiunti”.
Paola Ruggieri non fa sconti a nessuno quando afferma come “una delle patologie della politica itrana sia la costante ambiguità dei suoi protagonisti. Noi del Partito Democratico ci siamo proposti – sin dall’inizio del nostro percorso di rinnovamento e rilancio del partito – di cambiare radicalmente le modalità di approccio alla cura degli interessi pubblici. Per essere credibili occorre chiarezza e coerenza. Attraverso questi principi leggiamo gli ultimi eventi politici/amministrativi che hanno segnato il panorama politico itrano accompagnati dal solito chiacchiericcio”.
Naturalmente l’elezione di Elena Palazzo a consigliera regionale prima e la nomina ad assessore nella Giunta di centro destra è stata salutare per Fratelli d’Italia e, per quanto possa apparire paradossale, ha fatto saltare precari equilibri, sia nella maggioranza che nell’opposizione. Il mancato ricompattamento di Forza Italia (che sollecitava il riconoscimento di due assessorati) alla coalizione che sostiene il sindaco Agresti dopo la nomina dell’assessore Giuseppe Cece a vice sindaco è stato il momento che ha creato un autentico corto circuito. Intanto a rafforzare la rappresentanza di Fdi nella Giunta Agresti è stata la promozione della consigliera Mancini ad assessora comunale.
Le critiche della segretaria del Pd non si sono fatte attendere: “Dove è finita la tanto sbandierata coerenza del partito della Meloni nel momento in cui una consigliera comunale eletta nelle file della Lega trasloca in quelle di Fratelli d’Italia? La poltrona e la relativa cospicua indennità sono forse prevalenti nei confronti dei voti e delle indicazioni degli elettori?”. Giovedì scorso il Sindaco Agresti aveva assegnato la carica di Vice Sindaco all’attuale assessore ai lavori pubblici Giuseppe Cece. Questo riconoscimento “ci appare davvero stravagante visto che in questi 18 mesi l’assessore Cece – è un altro attacco di Paola Ruggieri – è ricordato per l’immobilismo nel settore di sua competenza, se si fa eccezione degli annunci a tratti ridicoli come il parcheggio sotto Piazza Pertini o la rotatoria al cimitero (il libro dei sogni dell’assessore). Un assessore costantemente assente che ha avallato la delocalizzazione degli edifici scolastici, lo sfregio alle piazze Umberto I e Annunziata e la totale inerzia in un settore così importante per l’economia itrana e per la vivibilità del Paese (basti pensare allo stato in cui versa la viabilità urbana e rurale). La sua distanza fisica da Itri non gli ha consentito di seguire con l’attenzione che merita nemmeno la delega allo sport che giustamente gli è stata revocata ed assegnata all’assessora Mancini”.
La coordinatrice Dem ha fatto riferimento infine all’”imminente l’ingresso in maggioranza di forze politiche (chiaro riferimento a Forza Italia) che attualmente sono collocate all’opposizione e che l’unico ostacolo sarebbero il numero di poltrone da assegnare”. Se questa ipotesi è stata superata per il Pd la politica “è ben altro. Anche un senso di responsabilità istituzionale con il fine di perseguire il bene superiore della comunità itrana non può essere equivocato riproponendo vecchi schemi politici consociativi che tanti danni hanno già provocato nel passato”.
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