SANTI COSMA E DAMIANO – E’ tornato a riabbracciare i suoi familiari in via Francesco Baracca a San Cosma e Damiano dopo cinque mesi di detenzione Mario Vozzolo, il 44enne che il 13 dicembre scorso venne arrestato dai Carabinieri con l’accusa di aver partecipato il giorno prima alla rapina a mano armata compiuta ai danni di un imprenditore 60enne di Mondragone all’esterno della filiale della Cassa rurale e artigianato dell’Agro Pontino, l’ex banca di credito Cooperativo del Garigliano, proprio in via Francesco Baracca, in località Grunuovo . Il Gip del Tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli ha revocato la custodia cautelare per Vozzolo recependo una specifica e dettagliata richiesta del suo legale difensore. Secondo l’avvocato Enrico Mastantuono, dopo cinque mesi dai fatti, sono venute meno le esigenze cautelari rispetto allo svolgimento dei fatti.
Vozzolo ha ottenuto i domiciliari, una misura che, accompagnata dall’obbligo di non comunicare, neppure con mezzi telematici, con soggetti terzi rispetto a quelli conviventi, è “idonea a contenere le esigenze cautelari ancora sussistenti nel caso di specie”. Subito dopo il colpo era tornato a Santi Cosma e Damiano con il solo obbligo di dimora il giovane di 23 anni che, raggiunto da un provvedimento di fermo di polizia Giudiziaria emesso dal sostituto Procuratore Emanuele De Franco, era considerato il basista nell’ambito della rapina a mano armata compiuta ai danni del 60enne di Mondragone.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, poi avallata dal gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli, un 48enne di Mondragone e, appunto, il 44enne Mario Vozzolo con il volto travisato da un passamontagna e armati di una pistola, avrebbe rapinato ben 50mila euro in contanti all’imprenditore mondragonese cliente dell’istituto di credito aurunco.
Il 23enne di San Cosma, assistito dall’avvocato Anna Marciano, tornò subito in libertà rispondendo a tutte le domande del Gip Casinelli ribadendo la sua totale estraneità ai fatti contestati. Dimostrò di non aver mai conosciuto gli altri due presunti rapinatore del 60enne imprenditore di Mondragone e, dunque, non aver mai avuto a che fare per lo svolgimento della rapina in via Francesco Baracca e per i suoi preparativi. I Carabinieri nell’informativa alla Procura evidenziarono un dettaglio contro il 23 enne sancosimese: una delle due auto, una Peugeot 3008 a bordo della quale è giunto nel sud pontino il pregiudicato 48enne di Mondragonese pedinando la vittima, era stata individuata e sequestrata nei pressi dell’abitazione – a poco meno di un chilometro dall’istituto di credito – in cui il 23enne ha il domicilio.
Le indagini nel corso di questi cinque mesi non sono mai terminate. Per i Carabinieri del Maggiore Michele Pascale mancano all’appello altri due componenti della banda che ha rapinato ben 50mila ai danni del 60enne di Mondragone. Non c’è poi traccia del danaro in contante ma gli accertamenti compiuti nelle due Peuegot 3008 lasciate abbandonate a San Cosma e alla periferia di Mondragone, unitamente al contenuto del sistema di video sorveglianza dello stesso istituto di credito, alle testimonianze raccolte e all’esame dei telefonini e degli indumenti indossati dai tre, potrebbero ancora definire la composizione di questa banda considerata “esperta e collaudata”.