MINTURNO -Il terreno è fangoso, nonostante non piova da settimane. La vegetazione è stranamente rigogliosa e una ragione c’è. L’irrisolta emergenza economica delle copiose perdite lungo le reti adduttrici di Acqualatina è stata rilanciata da una vicenda che, preoccupante ed imbarazzante nello stesso tempo, riguarda il proprietario, il professor Salvatore Palumbo, di una villetta ubicata in via Cappella, nel tratto iniziale della strada provinciale che collega lo svincolo di Minturno della superstrada Formia Cassino alla frazione di Santa Maria Infante.
Palumbo ha deciso di lasciare la sua villetta e di andare a vivere altrove perché, chiedendo ad un giardiniere di tagliare l’erba sempre ed un canneto decisamente robusto, ha ottenuto una risposta: “Guardi che il muro di cinta potrebbe crollare da un momento all’altro e, con esso, potrebbe scivolare anche la sua villetta”. E’ bastato un sopralluogo per capire che sotto casa vi passa qualcosa di importante: la conduttura idrica di Acqualatina che, partendo dalla vicina sorgente di Capodacqua, alimenta i tre comuni più meridionali del Lazio e della provincia di Latina: Minturno, San Cosma e Damiano e Castelforte.
Che questa condotta – e non è un gioco di parole – faccia acqua da tutte le parti e sia diventato un colabrodo e abbia creato un fiumiciattolo artificiale l’ha capito anche un confinante del signor Palumbo come ribadisce nell’intervista video allegata : voleva arrivare nel suo podere di campagna ma la sua auto, in discesa, è rimasta impantanata nel fango inusuale di inizio luglio a causa di quel torrente formato da acqua sottratta alla disponibilità dei cittadini e degli operatori economici di Minturno, San Castelforte e Santi Cosma e Damiano.
Il professor Palumbo ha chiesto l’intervento del cronista stile Roberto Giacobbo o, peggio ancora, di Indiana Jones perché le richieste di intervento inviate ad Acqualatina sono cadute mestamente nel vuoto.
A formalizzarle è stato l’attivo presidente della Confconsumatori provinciale di Latina, l’avvocato scaurese Franco Conte. Risposte sono arrivate? “Magari – sostiene subito nell’intervista video l’avvocato presidente dell’importante associazione di categoria – Abbiamo chiesto un intervento dei tecnici di Acqualatina perché questa copiosissima perdita sta assumendo conseguenze preoccupanti perché sta coinvolgendo il perimetro di un’abitazione privata e sta interessando un terreno che per la sua conformazione di essere in dislivello sta provocando a valle un laghetto”.
La situazione ha margini di risoluzione? Sia il professor Palumbo che l’avvocato Conte sono scettici a tal riguardo se ricordano quanto avvenne nel 2017: le popolazioni dell’intero sud pontino (soprattutto di Formia) erano scese in strada perché letteralmente assettate quando in un terreno costeggiante la strada provinciale Cappella si era creato un laghetto con la (poca) acqua di Capodacqua mai arrivata a destinazione.
Era una situazione nota ad Acqualatina ed un’altra istituzione pubblica, come il corpo dei Vigili del Fuoco, che utilizzava quell’invaso (provocato) per rifornire l’estate i propri elicotteri impegnati nelle operazioni di spegnimento degli incendi appiccati sulle colline e sulle montagne del territorio. Protestarono un po’ tutti, dai cittadini assettati alle rane, quest’ultime a rischio sopravvivenza per il continuo andirivieni dei mezzi aerei dei pompieri. Ora bisogna salvare una villetta a rischio “scivolamento” e, se fosse possibile, soprattutto la faccia…
INTERVISTE avvocato Franco Conte, presidente provinciale Confconsumatori ed il professor Salvatore Palumbo
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