GAETA – I debiti fuori bilancio, come gli esami, non finiscono mai neanche per il comune di Gaeta. Il consiglio comunale, convocato per lunedì pomeriggio alle ore 16, riserverà metà del suo ordine del giorno – gli argomenti sono 15, il più importante dei quali riguarda l’approvazione dell’assestamento generale di bilancio e la salvaguardia degli equilibri di bilancio per l’esercizio 2023 – per tentare di esaudire, soddisfare altrettanti creditori delle cui legittime istanze si sono occupati un po’ tutti, dal Consiglio di Stato al giudice del lavoro del Tribunale di Latina passando dall’ufficio del giudice del pace di Gaeta e dal Tribunale civile di Cassino. Quest’ultimo ha “vidimato” favorevolmente il decreto ingiuntivo numero 768/2022 che, ufficialmente presentato dalla ditta “Molinaro Costruzioni srl” di Lenola, celerebbe un altro creditore, una notissima ditta di costruzioni di Gaeta subentrata con il regime di subappalto per realizzare i lavori di riqualificazione di un’ala dell’ex vetreria Avir.
Il comune di Gaeta, di fatto, è stato condannato a liquidare un debito fuori bilancio costituito da interessi maturati sul ritardato pagamento dei lavori eseguiti nella area ex Avir. Le domande che pone ora l’ex capogruppo dell’Udc Giuseppe Matarazzo sono sempre impertinenti al punto che chiede che le minoranze di centrosinistra presenti nel consiglio comunale di Gaeta inviano loro stesse (e soprattutto lo faccia la segretaria generale del comune in qualità di responsabile dell’anti corruzione) la delibera oggetto del debito fuori bilancio alla Procura regionale presso la Corte dei Conti chiedendo di indagare con l’ìpotesi di danno erariale. “Perché non è stata pagata la società esecutrice se i lavori – si chiede l’avvocato Giuseppe Matarazzo – erano stati eseguiti a regola d’arte e collaudati? Perché da settembre 2022 l’amministrazione comunale, ricevuta la notifica del decreto ingiuntivo, non ha pagato subito evitando di far maturare altri interessi oltre il pagamento delle spese legali? I dirigenti e il segretario generale che hanno fatto tutto il possibile, unitamente al sindaco e alla giunta, per evitare il nascere di quest’ulteriore debito fuori bilancio?”
A gettare ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche ci ha pensato l’investigatore per eccellenza della politica gaetana, l’ex consigliere comunale di Demos Franco De Angelis, convinto, più di Matarazzo, di “gravissime responsabilità” dell’apparato burocratico amministrativo del comune di Gaeta. De Angelis chiama subito in causa il neo dirigente del settore Opere Pubbliche del comune di Gaeta, l’ingegner Antonio Di Tucci che, nella proposta di deliberazione (che figura al 12° argomento all’ordine del giorno dell’agenda consiliare del 31 luglio 2023) la ditta creditrice (la “S4 Molinaro Costruzioni srl” di Lenola) in base a delle interlocuzioni avute con il Comune “avrebbe preso impegni a non chiedere gli interessi salvo poi ripensarci. Allora io mi chiedo – si interroga il dirigente di Gaeta di Demos – in mano a chi siamo se si fanno delle riunioni e non si fanno firmare una transazione? Se corrisponde al vero quello che ha scritto il Dirigente Di Tucci devo osservare – ha rincarato la dose De Angelis – che nel dare la spiegazione a questa spesa degli interessi , non ha fatto una bella figura. E ora cosa farà il Nucleo di Valutazione del comune di Gaeta? Massimo punteggio e premio a fine anno? La verifica dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi contenuti nel “Piao 2022” costituisce un elemento caratterizzante la valutazione dei dirigenti. Nell’assegnazione degli obiettivi per l’anno 2023, nonché di conseguenza nella successiva valutazione, occorre tenere conto del vincolo dettato espressamente dalla normativa a che sia rispettato il termine di 30 giorni per la effettuazione dei pagamenti. Sono queste le principali novità di cui si deve tenere conto”.
L’ex consigliere di Demos e, primo dei non eletti della coalizione di centrosinistra che alle amministrative del giugno 2022 ha eletto consigliere comunale l’ex sindaco Silvio D’Amante, ricorda, in tema di pagamento ai fornitori, la normativa vigente obbliga i comuni ad essere attenti e responsabili. Il decreto legge numero 13/2023 non ammette interpretazioni di sorta e, cioè, “le amministrazioni pubbliche, nell’ambito dei sistemi di valutazione della performance previsti dai rispettivi ordinamenti, provvedono ad assegnare, integrando i rispettivi contratti individuali, ai dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali nonchè ai dirigenti apicali delle rispettive strutture specifici obiettivi annuali relativi al rispetto dei tempi di pagamento previsti dalle vigenti disposizioni e valutati, ai fini del riconoscimento della retribuzione di risultato, in misura non inferiore al 30 percento. La verifica del raggiungimento degli obiettivi relativi al rispetto dei tempi di pagamento è effettuata dal competente organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile sulla base degli indicatori elaborati mediante la piattaforma”.
E poi con il decreto legge 185/2008 le pubbliche amministrazioni “devono dare corso alla certificazione dei crediti vantati nei loro confronti e che il mancato rispetto di questa prescrizione determina la sanzione del divieto di effettuare assunzioni di personale. Sulla base della previsione del decreto legge numero 13/2023 occorre prevedere – osserva Franco De Angelis – che almeno il 30% della retribuzione di risultato sia collegato al raggiungimento dell’obiettivo del rispetto dei tempi di pagamento. La norma si applica anche ai comuni, alle regioni, alle città metropolitane ed alle province, nonché agli altri enti locali ed agli enti regionali. Essa deve essere considerata come immediatamente operativa, quindi non è sottoposta alla condizione che gli enti modifichino la propria metodologia di valutazione. La disposizione si applica alle valutazioni del 2023 ed alla erogazione della indennità di risultato per l’anno in corso. Gli enti possono tanto assegnare questo obiettivo, avendo cura che esso pesi per almeno il 30% nella valutazione complessiva, quanto disporre che la erogazione della indennità di risultato sia subordinata al rispetto dei tempi di pagamento delle pubblicazioni amministrazioni, con una decurtazione della stessa fino al 30% nel caso in cui questo vincolo non sia effettivamente rispettato”.
Insomma la norma è chiara e – secondo l’ex consigliere comunale De Angelis – la politica di fronte alle inadempienze e ritardi dei dirigenti del comune di Gaeta per il pagamento dei fornitori dell’ente può bloccare, quale forma punitiva, l’erogazione delle indennità di risultati ai danni ai responsabili di settore”. Il comune di Gaeta avrà il coraggio di mostra i muscoli? Se lo facesse, quella sì sarebbe già una notizia.