MINTURNO – “Non si doveva arrivare a dover chiudere dei tratti di spiaggia sul Lungomare di Scauri in piena stagione per motivi igienici da sversamento fognario finendo questa mattina, in modo negativo, sulle pagine e le cronache di tantissimi organi di informazione. Qualcuno se ne assuma la responsabilità”. Lo dichiara Dino Zonfrillo, presidente di Legambiente Sud Pontino, in merito allo sversamento di liquami avvenuto nel tratto di spiaggia libera tra “Pyrae” e “Grecale” a Scauri, che ieri è stata interdetta alla balneazione con ordinanza sindacale.
“Molti altri tratti di spiaggia – continua Zonfrillo – viaggiano sul filo di un rasoio visto che sono nelle medesime condizioni con enormi tubi di scarico coperti dalla sabbia che qualcuno ha ammesso con sufficienza che alcuni di essi agiscono a volte da troppo pieno della rete fognaria come si può facilmente avere conferma da dirette Facebook ancora consultabili. È questo quello che potrebbe ancora avvenire in caso di avaria o per piogge improvvise. Per tempo e lontano dalla stagione estiva Legambiente aveva avvertito del pericolo.
Intervenire in modo risolutivo è la priorità operando sinegicamente con altri enti corresponsabili per mettere in campo investimenti sufficienti a finanziare opere di risanamento di cui tra l’altro si ammette la necessità nel PUA appena adottato – una specie di Piano Regolatore delle Spiagge richiesto da tempo dalla regione e approvato con molto ritardo – e per il quale Legambiente ha proposto osservazioni nei termini mediante PEC al comune e alla regione per suggerire miglioramenti proprio per questi punti critici del litorale.
Invece si è preferito non ascoltare quanto non solo Legambiente Sud Pontino ma anche altre associazioni da anni denunciano e la stessa Goletta Verde conferma. Come se non bastassero le scie di schiuma sulla superficie del mare, per le quali sono state intraprese per ora velleitarie soluzioni i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, che inquietano quanti hanno scelto il nostro litorale per trascorrere le vacanze e a chi ha a cuore le sorti del proprio territorio e del nostro pianeta minacciato da ogni forma di inquinamento.
Siamo qui a proporre ancora una volta di istituire una consulta permanente sull’ambiente di cui possano fare parte istituzioni, associazioni e cittadini volenterosi come avviene nelle nazioni più progredire nella convinzione che l’ambiente in cui viviamo non è proprietà di singole persone anche quelle investite da libere e democratiche elezioni a cui i cittadini hanno affidato momentaneamente il ruolo istituzionale , ma sia la casa di tutti, in modo trasversale e senza discriminazioni di alcun tipo e tutti sono utili per una corretta gestione di questo bene comune”.