APRILIA – Ma cosa è successo domenica pomeriggio presso l’impianto di trattamento dei rifiuti della Rida di Aprilia interessato da un incendio che, seppur subito domato, ha interessato la sezione di biofiltrazione delle emissioni con la conseguente impossibilità di proseguire l’attività di trasformazione?
A tentare di ricostruire quando accaduto presso l’impianto di via Valcamonica è l’associazione “Aprile libera” che sottolinea come i “vigili del fuoco siano arrivati alle 18 e se ne siano andati alle 23. Operai con il ‘ragno’ hanno svuotato le vasche e tirato fuori maleodoranti montagne di rifiuti, mentre altri con la manichetta continuavano a sparare acqua nelle vasche. E non era odore di incenso, quello che ha invaso il quartiere di Sacida tra domenica e lunedì – si legge in una nota – La popolazione sentiva odori nauseabondi anche chiusa in casa. Senza contare i rumori”.
L’associazione “Aprilia Libera” è tornata a chiedere, per l’osservanza dei limiti imposti dalla legge, sia per le emissioni odorigene, che per i rumori e la sicurezza dei cittadini, l’installazione di centraline di monitoraggio e di nasi elettronici in prossimità di tutti gli impianti di trattamento rifiuti, “che inspiegabilmente la Regione continua ad autorizzare in mezzo ai centri abitati, e l’attuazione del principio “chi inquina paga”, sia per le misure di prevenzione, controllo e riparazione dell’inquinamento causato, che per i costi dell’inquinamento per la collettività in termini di salute.
“Aprilia Libera” si interroga sulla circostanza che “ci si preoccupi solo del “dramma” della gestione dei rifiuti nella capitale, mai delle conseguenze sulla salute e la sicurezza della popolazione. E’ come se a Roma vivessero gli umani mentre ad Aprilia i subumani!”. Da qui l’invito ai cittadini a compilare ed inviare al nei Sindaco di Aprilia il modulo di segnalazione degli odori per comunicare i disagi da miasmi: “Sono stati avvertiti anche i miasmi di un incendio di materiale plastico. Abbiamo appreso che le autorità comunali stanno seguendo e monitorando la situazione in località Sacida per contenere i danni e tutelare la popolazione e il territorio. Speriamo di vedere presto effetti concreti”
Che i tempi non saranno brevi per il ripristino dell’impianto di via Valcamonica l’ha fatto intendere – come già riportato – la Regione Lazio. Nello specifico il direttore regionale “Ciclo dei Rifiuti” Wanda D’Ercole ed il dirigente ad interim dell’area rifiuti Leonilde Tocchi hanno informato che i 42 comuni delle province di Latina e Roma che trasferivano sinora i rifiuti ad Aprilia possono utilizzare le strutture autorizzate per il trattamento dei propri rifiuti indifferenziati.
Nell’elenco campeggiano i siti del Centro servizi ambientali di Castelforte, della Saf di Colfelice, dell’Ecologia Viterbo, dell’Ecosystem spa di Pomezia, della “Porcarelli Gino & Co” di Roma e della Refecta di Cisterna. Queste disposizioni ubicative e logistiche sono contenute in una lettera in cui, in attesa “del completo ripristino della funzionalità del biofiltro” della Rida, sono stati informati gli assessori regionali al ciclo dei rifiuti e all’ambiente, Fabrizio Ghera ed Elena Palazzo, l’Arpa Lazio (sezione di Latina e dipartimento Pressioni sull’ambiente) ed il settore ecologia e tutela del territorio della Provincia di Latina.