APRILIA – Si sta aggravando la situazione in alcuni dei 45 comuni che sino a domenica conferivano i propri rifiuti indifferenziati presso l‘impianto di trattamento dei rifiuti della Rida di Aprilia, interessato da un incendio che ha danneggiato la sezione di biofiltrazione delle emissioni. Mentre i comuni interessati dal blocco continuano ad emettere specifiche ordinanze per comunicare la sospensione del servizio del raccolta indifferenziato, la situazione più grave venutasi a creare è quella nel centro urbano di Latina dove, in mancanza dello svolgimento della raccolta differenziata, i cassonetti sono sempre più stracolmi.
La Rida sperava di riaprire il proprio impianto di via Valcamonica della giornata di mercoledì ma il blocco è da definirsi a tempo indeterminato, almeno sino ai primi giorni della prossima. Lo ha comunicato il presidente del Cda della Rida Ambiente in una lettera circolare ai 45 comuni conferenti. Fabio Altissimi chiede, quale “precauzionale condizione per il riavvio in sicurezza dei conferimenti dei rifiuti urbani”, di effettuare analisi merceologiche complete e aggiornate che, rilasciate da laboratori accreditati, riportino anche l’eventuale presenza di materiali pericolosi, farmaci e di materiali esplosivi.
La Rida vuole sapere se i rifiuti in arrivo preso il suo impianto di trattamento provengano esclusivamente da utenze domestiche attraverso la raccolta porta a porta, quella presso le isole ecologiche, la raccolta presso stabilimenti o altre provenienze diverse dalle utenze urbane. La società di Aprilia intende anche conoscere, qualora la provenienza sia differente, il punto di raccolta e il relativo quantitativo, indicando, qualora si tratti di stabilimenti, i loro nominativi degli stessi e la specifica attività produttiva svolta. Che i tempi non saranno brevi per il ripristino dell’impianto di via Valcamonica l’ha fatto intendere la Regione Lazio.
Nello specifico il direttore regionale “Ciclo dei Rifiuti” Wanda D’Ercole ed il dirigente ad interim dell’area rifiuti Leonilde Tocchi avevano invitato i comuni ad utilizzare le strutture autorizzate per il trattamento dei propri rifiuti indifferenziati. Nell’elenco campeggiano i siti del Centro servizi ambientali di Castelforte, della Saf di Colfelice, dell’Ecologia Viterbo, dell’Ecosystem spa di Pomezia, della “Porcarelli Gino & Co” di Roma e della Refecta di Cisterna. Ma non tutti – secondo quanto appreso – vogliono aprire le proprie strutture. Almeno sino a quando non ci sarà un invito perentorio della Prefettura di Latina.