SANTI COSMA E DAMIANO – Se non è rivolta, poco ci manca. I cinghiali continuano a mettere in ginocchio diverse aziende agro-zootecniche nelle campagne di Santi Cosma e Damiano rendendo inutile il tentativo del comune aurunco di installare alcune gabbie per catturare gli ungulati. Ormai è emergenza ed in sola notte i cinghiali hanno devastato quattro ettari ai danni di una sola azienda agricola che, lamentando danni ingenti, dovrà acquistare il frumento per il fabbisogno delle proprie necessità interne.
“Non sappiamo più cosa fare e come ovviare a questo problema che ha un’infinità di conseguenze – taglia corto allargando le braccia un amareggiato Antonio Di Cola – In un numero sempre più crescente i cinghiali devastano tutto quello che trovano. Alla mia azienda hanno distrutto tre ettari coltivati a granturco ed uno a broccoletti. Per il sostenimento del mio bestiame ora sono costretto ad affrontare spese non previste cui ci aggiungono quelle per il mancato ricavo derivante dalla vendita di altre coltivazioni”.
Gli imprenditori lamentano anche la latitanza del mondo politico-istituzionale di fronte a questo flagello e l’invasione a cadenza quotidiana dei cinghiali si aggiunge ad un’altra emergenza lamentata da tempo dal mondo agricolo locale, l’assenza funzionale di un vero e proprio Consorzio di bonifica. Nelle realtà rurali di San Cosma e Damiano e della vicina Castelforte è in discussione, poi, anche l’incolumità degli stessi cittadini, in qualsiasi ora del giorno.
Il sindaco di Santi Cosma e Damiano, dopo l’installazione delle gabbie (che qualcuno irresponsabilmente ha aperto rimettendo in libertà i cinghiali intrappolati), ha voluto incontrare i rappresentanti territoriali del settore venatorio confidando nel loro apporto. La squadra cacciatori “La Scrofa” collaborerà anche quest’anno con il comune di San Cosma e l’avvio della stagione venatoria dal 1 novembre dovrebbe – si spera – ridimensionare la presenza degli ungulati.