GAETA – Sono volate parole grosse (una su tutte “Venduti”) nel corso della faticosissima seduta del consiglio comunale di Gaeta dove lunedì mattina è approdata – come da previsione – la vicenda della chiusura effettuata nottetempo tra sabato e domenica scorsi dalla società concessionaria dell’area “Gaeta Parking”, del varco che collega una parte del piazzale dell’ex stazione ferroviaria a via Mazzini e a via Atratina e, dunque, al resto del centro urbano della città.
Di buon mattino l’aula consiliare – tradizionalmente deserta e vuota – si è riempita molto rapidamente e a farlo è stato un gruppo di cittadini esasperati e delusi per una scelta di un privato che, oltre a condizionare la loro mobilità e quella di numerose attività commerciali della zona (tra un cui un frequentatissimo supermercato di via del Piano), ha visto il comune di Gaeta ancora una volta recitare un ruolo passivo, soccombente…
Questa situazione ha rappresentato il miglior pane companatico per le minoranze di centro sinistra che, numericamente ridotte all’osso (hanno tenuta testa i consiglieri del Pd e della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco”, Emiliano Scinicariello e Franco de Angelis), non hanno perduto l’occasione per sottolineare come il Comune di Gaeta da anni ormai sulla gestione urbanistica e commerciale del piazzale dell’ex stazione ferroviaria (nonostante l’imminente svolgimento di una maxi udienza preliminare davanti il Gup del Tribunale di Cassino con le ipotesi di reato di lottizzazione abusiva, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio in corso), continui a svolgere un ruolo di “sudditanza” nei confronti dell’ente proprietario dell’area, il Consorzio Industriale del sud pontino, e a subire quello di ricatto” da parte della società concessionaria dello stesso Consid.
Davanti a questi profondi rilievi politici la maggioranza, impacciata e sempre più silenziosa, ha tentato di parare i colpi portatigli dal duplice fronte, consiliare ed extraconsiliare. Hanno provato a metterci la toppa il presidente d’aula Davide Speringo e, nel suo attesissimo intervento, il sindaco di Gaeta Cristian Leccese ma ormai la frittata era fatta. La chiusura all’una di notte di sabato del varco di collegamento tra il piazzale dell’ex scalo ferroviario ed il resto del centro urbano il sindaco Leccese l’ha detto “un atto ostile nei confronti della città, dei cittadini e delle attività economiche” che “pregiudica la mobilità e la sicurezza pubblica”.
Naturalmente il sindaco Leccese ha sottolineato l’impegno suo e dell’intero consiglio comunale per “porre rimedio” a questa imbarazzante situazione esternando quella che a molti è apparsa una consapevolezza: il comune di Gaeta sa in partenza che non ha molti margini di manovra per trovare un punto in comune tra le esigenze imprenditoriali della “Gaeta parking” e le altrettante esigenze “a vivere e a farlo senza pericoli” dei cittadini residenti e degli esercenti commerciali della zona.Il motivo? Semplicemente il comune sa di dover intervenire contro un soggetto, la “Gaeta parking”, che ha avuto la concessione del piazzale da un altro ente diventato un incubo per molti gaetani, il Consorzio Industriale del sud pontino.
I consiglieri De Angelis e Scinicariello – come si evince nell’intervista video di quest’ultimo – avrebbe auspicato “una maggiore dose di coraggio e di autonomia” da parte del sindaco di Gaeta che, invece, avrebbe preferito avviare un’istruttoria a distanza con gli uffici della Prefettura che ha informato unitamente al locale commissariato di Polizia. Non è un caso che il Sindaco, assentandosi della seduta per concertare a distanza l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, ha provocato, suo malgrado, una lunga, inutile ed estenuante sospensione dei lavori provocando alla distanza la rabbia ed il malessere dei cittadini presenti, moltissimi dei quali anziani e provati da una situazione che, senza una risoluzione, si trascina stancamente da anni.
I consiglieri Scinicariello e De Angelis, tra una pausa ed un’altra, hanno provato ad ottenere il contenuto dell’ordinanza di revoca della recinzione ma Leccese è stato irremovibile, conscio che un suo passo falso potrebbe esporre ora il comune di Gaeta e lui stesso a rischi di natura penale e risarcitoria.
L’atto d’accusa più veemente l’ha portato il capogruppo del Pd Scinicariello: “Quella verificatasi sabato è stata una situazione incresciosa, non è la prima e, temiamo, non sarà neppure l’ultima. E’ stato un atto ostile nei confronti della città e del comune che continua , intanto, a manifestare tutti i suoi limiti sulla gestione di un’area che il Consorzio industriale ha frazionato in tre lotti senza che la stessa amministrazione comunale, prima l’ex sindaco Mitrano e ora il suo successore Leccese, abbia mosso un dito. E’ rimasto solo un tentativo di salvare il salvabile e peccato che dalla maggioranza non sia arrivato uno scatto d’orgoglio in ordine ad una delibera proposta da noi e votata all’unanimità: dare un mandato al dirigente di settore di verificare la possibilità di acquisire l’area al patrimonio immobiliare del Comune. Purtroppo questa delibera, come temevamo, è rimasta in un cassetto e la forzata chiusura di sabato notte ne è stata una profetica e facile conseguenza”.
Che il comune non abbia alcun interesse a perseguire l’ipotesi dell’acquisizione del piazzale dell’ex stazione ferroviaria l’ha detto chiaramente lo stesso sindaco Leccese rispondendo pubblicamente al capogruppo Dem: “Lei mi sta inducendo, mi sta chiedendo di compiere un reato”. Nell’aula consiliare la tensione si tagliava con il coltello quando il consigliere De Angelis è andato al centro del problema rimarcando come il privato, chiudendo questo varco all’una di notte, ha compiuto un abuso edilizio rispetto alla Scila presentata alcuni anni fa al comune. E che fa il Comune? Non ha autonomia di gestione su quello che avviene sul suo territorio e deve chiedere il conforto alla Prefettura di Latina.
Questo è un comportamento inaccettabile di chi sa non di essere all’altezza, di una barca alla deriva….” ha tuonato ancora Scinicariello. La maggioranza si è comportata come il gambero quando ha deciso, complice alcune pressanti richieste al suo interno, di istituire le quattro commissioni consiliari permanenti con una rappresentanza numerica di tre suoi rappresentanti contro i due delle minoranze di centro sinistra. Sedici mesi fa le commissioni erano considerate “inutili e costose”, ora “permetteranno con uno spirito costruttivo di dar vita ad un confronto per la risoluzione dei problemi della città”.
E nel giorno in cui “Mrs Preferenze” Gianna Conte è stata surrogata dalla prima dei non eletti della lista “Mitrano nel cuore” Katia Pellegrino per andare in Giunta e sostituire la dimissionaria assessora al bilancio (che resta ad interim nella mani del sindaco Leccese) e ai servizi sociali Lucia Maltempo, il consigliere De Angelis ha provato a mettere in difficoltà la maggioranza specificando come la surroga dell’ex consigliera Conte meritasse un adempimento in più che non c’è stato.
In effetti il primo dei non eletti della lista “Mitrano nel cuore” non è Katia Pellegrino ma il delegato alla cultura e componente dello staff del sindaco Gennaro Romanelli. Secondo la versione di de Angelis quest’ultimo avrebbe dovuto accettare l’incarico di consigliere comunale e “dopo un minuto rassegnare le sue dimissioni. E invece la maggioranza ha deciso di fare una sola portata a tavola”.
De Angelis ha chiesto ed ottenuto che venisse rinviata la sua sostituzione del dimissionario consigliere Silvio D’Amante. A suo dire la sua designazione da parte delle minoranze (“che ringrazio”) andava messa ai voti “perché non basta una semplice ratifica”. Chiaro il proposito dell’esponente di Demos: verificare quanti della maggioranza si sarebbero opposti alla sua sostituzione in commissione Controllo e garanzia.
L’appuntamento è stato rinviato al prossimo consiglio comunale quando, su promessa del presidente del consiglio comunale Davide Speringo, sarà avviato un esame sul miliardario progetto di finanza presentato dalla “Gaeta Parking” al Consorzio industriale per la trasformazione del piazzale dell’ex stazione ferroviaria. Il comune avrebbe manifestato rispetto al passato un raffreddamento sulla sua realizzazione ed il privato all’una di notte ha mandato un suo inserviente per chiudere il varco di accesso al centro urbano. Se è stata commessa o meno un’illegittimità o una forzatura dovrà stabilirlo la Procura di Cassino alla quale sarà inviata l’ordinanza del sindaco Lecese di rimozione della chiusura..
INTERVISTA Emiliano Scinicariello, capogruppo Pd
INTERVENTO Cristian Leccese, sindaco Comune di Gaeta