LATINA- Se non è record, poco ci manca. I vertici della cooperativa Karibu e del consorzio Aid sono attesi due volte venerdì presso il Tribunale di Latina. Dopo la falsa partenza del 6 ottobre quando ci fu un rinvio per un vizio di notifica, venerdì mattina dovrebbe iniziare l’udienza preliminare davanti il Gup relativamente alla prima parte dell’inchiesta che, nell’ambito di 62 milioni stanziati per finanziare progetti destinati all’accoglienza degli immigrati, avrebbe permesso di accertare “un meccanismo fraudolento di fatturazione di operazioni inesistenti per giustificare poi le uscite di denaro che Karibu aveva l’obbligo di rendicontare nell’ambito dei progetti Sprar e Cas”.
Nel pomeriggio, alle 14.30, scatteranno invece gli interrogatori di garanzia davanti al Gip Giuseppe Molfese per la suocera e la moglie di Aboubakar Soumahoro, raggiunte da una misura cautelare ai domiciliari nell’ambito della seconda inchiesta che avrebbe smascherato una serie di spese pazze effettuate dalle due donne con i fondi pubblici stanziati per la gestione di alcuni centri destinati ai migranti, tra cui a Latina, Maenza ed Aprilia. Liliane Murekatete e Marie Therede Mukamatsindo dovranno difendersi dalle accuse di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e autoriciclaggio.
“Liliane è molto provata, non si capacita di quanto avvenuto”, ha dichiarato l’avvocato Lorenzo Borrè c he annunciando l’intenzione di impugnare al Riesame di Roma la misura cautelare che per la difesa appare spropositata perché emessa a un anno di distanza dall’apertura dell’indagine:
Le ex maestranze della cooperativa Karibù e del consorzio Aid intanto hanno confermato che venerdì mattina saranno di nuovo davanti il Tribunale partecipando ad un sit in organizzato dalla segreteria provinciale della Uiltucs di Latina per rinnovare la richiesta di ottenere le indennità e le mensilità maturate nel corso del tempo per un importo che sfiora di 400 mila euro.
“I lavoratori scenderanno di nuovo in strada – ha esordito il segretario provinciale del sindacato Gianfranco Cartisano – per dimostrare le loro difficolta’ ed il loro disagio. Dopo le ultime misure cautelari che hanno determinato gli arresti, rimangono ancor piu’ convinti sul comportamento e l’operato degli indagati, interessati solo ed esclusivamente a svuotare le casse delle Coop per interessi personali tralasciando i lavoratori al loro amaro destino”.
Per la Uiltucs Latina gli inquirenti “stanno effettuando un ottimo lavoro ed è cio’ che attendevano i lavoratori, i quali, nonostante il disagio di non aver ancora percepito i stipendi arretrati, sono soddisfatti e credono nel lavoro svolto dalle istituzioni competenti. Gli spregiudicati protagonisti di questo scandalo hanno distrutto le famiglie e di conseguenza i progetti di tanti lavoratori – ha concluso Cartisano – Solo grazie al loro disagio e coraggio è stato interrotto il solo profitto di questi “faccendieri dell’accoglienza” . Il loro unico rammarico è che non dovevano essere solo ad interrompere questo strano percorso dei soldi pubblici destinati all’accoglienza e all’integrazione”.