MONTE SAN BIAGIO – Dalle puntarelle di Gaeta alla cultivar Itrana, ma nelle terre pontine emerge anche un’altra specialità: la “salsiccia di Monte San Biagio“, frutto di una longeva tradizione culinaria arricchita dall’uso del “coriandolo” del territorio, alla cui notorietà lavora in particolare il produttore Vittorio Iacovacci che non solo ha partecipato all’ultimo “Campionato Italiano del Salame“, raggiungendo la finale, ma anche impegnandosi concretamente, come membro del Consiglio Direttivo dell’Accademia delle 5T che dal 2005 conduce questo concorso che ha fortemente inciso sulla salubrità (che si stava perdendo) e sostenibilità del prodotto.
“L’Accademia delle 5T – racconta Vittorio – è un sodalizio culturale nel nome di Territorio, Tradizione, Tipicità, Trasparenza e Tracciabilità, ma pure di tre T che stanno all’interno non solo l’iniziale della parola: Naturalità, Sostenibilità, perla ppunto Biodiversità. È un’associazione culturale senza scopo di lucro costituita da aziende e persone che producono, vendono o
somministrano prodotti agroalimentari legati al Territorio e che si distinguono per Tradizione e/o Tipicità. Contadini, commercianti, ristoratori, casari, norcini, maestri distillatori, vignaioli, fornai, pastori… e quant’altri, compresi enti pubblici, consorzi, imprese che
hanno fatto una scelta di campo coraggiosa e più faticosa, si sono uniti per promuovere, tutelare e diffondere il buono, sano e naturale”.
“L’Accademia è innanzitutto un movimento culturale che tutela l’autenticità della più indispensabile e antica delle arti, il buon mangiare, perché l’arte non è altro che la trasformazione di un bisogno in piacere; culturale e scientifico che promuove la conoscenza e la diffusione della gastronomia vera, ovvero l’elaborazione di alimenti – non intrugli chimici – secondo le esigenze fisiche ed edonistiche dell’uomo perché “gastronomia” significa “scienza (regole) del ventre”; culturale e “politico” che opera per la tutela presso gli enti nazionali e comunitari dell’integrità, naturalità e qualità dei prodotti tipici e tradizionali; uno strumento didattico a 360° con intensa attività di formazione degli addetti ai lavori, educazione alimentare e merceologica dei consumatori (con l’obbiettivo di formare consumatori consapevoli, che hanno il gusto della scelta uscendo dal branco amebico di chi alimenta le multinazionali), formazione degli studenti universitari e allievi di Master e corsi di perfezionamento, formazione degli studenti delle scuole inferiori e superiori (è socia fattiva dell’Association Européenne del Ecoles d’Hotellerie e du Tourisme); un sodalizio per la diffusione dei prodotti, dell’accoglienza, del turismo e dell’informazione sostenibili che si richiami al bene del territorio”.
“L’Accademia delle 5T – prosegue Vittorio – ama e sostiene la biodiversità e la diversità culturale e promuove la conoscenza, anche nel nome della libertà di scelta del cittadino, del buon cibo quotidiano che in ogni territorio persone capaci e oneste propongono e si sforzano di tutelare, quello che viene innanzitutto dalla terra, legato ai valori della sostenibilità e della naturalità, perché la natura ha sempre ragione e va trattata con timore e rispetto affinché sia alleata e non nemica. E lo fa nel nome di due T che oggi hanno assunto un’importanza fondamentale nella difesa del cittadino consumatore: Trasparenza e Tracciabilità”.
La variegata attività dell’Accademia si inserisce nel territorio della provincia di Latina con alcuni soci, soprattutto tra gli olivicoltori e frantoiani e per la presenza del nostro del territorio in un concorso davvero innovativo e di estrema attualità. “La scuola alberghiera e il suo territorio”, coinvolgendo l’Istituto alberghiero di Formia che nel 2023 ha meritato la Gran Menzione e si ripresenta in questo anno scolastico con rinnovate e grandi ambizioni.